Il trono di spade: 10 sogni proibiti dei lettori di George R.R. Martin

Per prepararci alla première della sesta stagione dello serie, cerchiamo di immaginare quali sono gli elementi dei romanzi accantonati dall'adattamento televisivo che i lettori delle Cronache del ghiaccio e del fuoco vorrebbero (o avrebbero voluto) vedere anche nello show.

Ognuno di noi - e siamo sempre di più - appassionati de Il trono di spade ha vissuto a modo suo questo lungo iato tra la quinta e la sesta stagione. C'è chi ha seguito assiduamente i siti dedicati e ha praticamente trascorso con la produzione e il cast i mesi della lavorazione, senza perdersi un'intervista e un reportage fotografico e cercando di cogliere quei dettagli che potessero portare alla dissoluzione irrevocabile dei misteri rimasti tali alla fine dell'ultimo ciclo di episodi. C'è poi chi, per la gioia del team Benioff & Weiss (che stavolta le hanno tentate tutte, tra set blindati e nomi falsi, per proteggere i segreti del plot), ha scelto la via più virtuosa, per arrivare immacolato - e digiuno di spoiler - ai nuovi episodi le cui trasmissioni inizieranno il 24 aprile su HBO e il 25 su Sky Atantic. Per la prima volta, infatti, i lettori dei romanzi di Martin sono nelle stesse condizioni dei, molto più numerosi, semplici spettatori - considerati con un po' di sufficienza dagli esperti libreschi come ingenui sprovveduti che non sapevano cosa li aspettava davanti al tempio di Baelor, tra le mura della fortezza di Walder Frey, nella notte gelida di Castello nero.

Il trono di spade: una foto di Sophie Turner, Maisie Williams e Gwendoline Christie realizzata per Entertainment Weekly
Il trono di spade: una foto di Sophie Turner, Maisie Williams e Gwendoline Christie realizzata per Entertainment Weekly

Nessuno sa davvero dove andrà la storia, quale sia il destino imminente dei personaggi principali, perché la serie è in pari con i libri e George R.R. Martin è ancora al lavoro sul sesto volume, Winds of Winter. Come chiuderà Cersei i suoi conti con la Fede, e come reagirà alla morte di Myrcella? Che farà Re Tommen riguardo a sua moglie Margaery, ancora rinchiusa in una cella? Che ne sarà di Sansa e Theon dopo il volo dalle mura di Grande Inverno? O di Dany caduta in mani a ostili Dothraki? Per non parlare di Jon Snow: morto, vivo, risorto..? Noi qualche ipotesi l'abbiamo fatta, nei nostri articoli che potete leggere su Movieplayer.it, oltre che nell'articolo di commento al trailer della sesta stagione:

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Il trono di spade: Sophie Turner e Alfie Allen durante le riprese
Il trono di spade: Sophie Turner e Alfie Allen durante le riprese

Come abbiamo accennato più volte, il territorio sconosciuto che lo show si appresta ad esplorare non sarà del tutto inedito: alcune storyline dei libri già pubblicati - soprattutto A Feast for Crows, romanzo che si svolge in parallelo con A Dance with Dragons e i cui eventi ritroviamo in larga parte alla base della quinta stagione - dovrebbero trovare spazio nel nuovo ciclo di episodi. Per questo quello che stiamo vivendo ci sembra anche un momento particolarmente propizio per guardare a qualche elemento delle Cronache del ghiaccio e del fuoco che non ha trovato posto nell'adattamento televisivo, in molti casi per la delusione dei lettori di Martin, che, pur essendo una frazione del pubblico della serie, sono un pubblico privilegiato, destinatari di citazioni e riferimenti al mondo delle Cronache che sono perduti per "la massa", oltre che una comunità molto attiva sul web e ovviamente preziosa per lo scrittore del New Jersey.

Il trono di spade: Peter Dinklage in una foto della première
Il trono di spade: Peter Dinklage in una foto della première

Per molti personaggi e storyline dei romanzi appare molto improbabile un recupero nello show, ma per altri i giochi non sono ancora fatti: noi ci siamo limitati a selezionare gli elementi a cui i lettori sono più affezionati, permettendoci anche di valutare caso per caso il livello di "probabilità" di vederli comparire prima o poi nello show di HBO. Come sempre, considerate il rischio di spoiler: se per lo show siamo su un livello speculativo, anche se il trailer fa pensare che alcune di queste "fantasie" siano in procinto di concretizzarsi, gli spoiler sui libri sono indubbi e sostanziosi!

1. La battaglia della Torre della Gioia

Probabilità: elevata

Lyanna Stark
Lyanna Stark

Anche se non siete versati nelle Cronache avrete intuito l'importanza delle origini di Jon Snow, presunto Bastardo di Grande Inverno. Il dubbio vi avrà sfiorato, una volta o l'altra: possibile che Eddard Stark, l'uomo più onorevole dei Sette Regni, abbia ingravidato una ragazza dorniana durante una campagna militare dimenticando ogni rispetto per la giovane nobildonna appena sposata e lasciata a Grande Inverno a sua volta incinta? Se al momento in cui scriviamo il mistero non è ancora sciolto nei romanzi di Martin, i fan hanno già la soluzione. È difficile infatti ignorare gli indizi che lo scrittore dissemina nei libri, soprattutto il primo, che contiene i capitoli dedicati a Eddard. Ce n'è uno in particolare in cui Ned ricorda uno degli eventi più traumatici della sua vita, una misteriosa e sanguinosa battaglia combattuta a Dorne, sotto una piccola fortificazione situata nelle Montagne Rosse, la Torre della Gioia. Ned guidava i suoi più fidati amici e vassalli Howland Reed (il padre di Meera e Jojen), Lord Willam Dustin, Ethan Glover, Martyn Cassel, Theo Wull e Ser Mark Ryswell. A pararglisi davanti furono tre formidabili cavalieri della Guardia Reale: Ser Arthur Dayne (la Spada dell'Alba), Ser Oswell Whent e il Lord Comandante Gerold Hightower. Lord Stark riuscì a prevalere dopo un'estenuante battaglia rimasta nel mito, con al suo fianco l'unico superstite, l'amico fraterno Howland, e a salire nella torre, dove trovò sua sorella Lyanna, rapita un anno prima dall'erede al trono Rhaegar Targaryen, in fin di vita. "Prometti, Ned" furono le ultime della fanciulla prima di spirare in un "letto allagato di sangue".

Prometti, Ned

Tower of Joy
Tower of Joy

Quella promessa, la chiave, per i sostenitori della "madre di tutte le teorie", della verità su Jon, è un segreto che Ned si è portato nella tomba, e anche se a conoscere la verità sull'ultima preghiera di Lyanna Stark c'è ancora, forse, Howland Reed (un personaggio soltanto menzionato nello show, ma destinato probabilmente fare la sua comparsa nei libri), per la nostra visita alla Torre della Gioia avremo forse bisogno dello sguardo di un personaggio che ha il potere di esplorare il passato grazie al suo: il potere del Corvo con tre occhi, che sta addestrando il figlio di Ned, Bran Stark, affinché prenda il suo posto. I due trailer rilasciati nelle ultime settimane ci hanno già regalato qualche scampolo di una battaglia che vede degli uomini con i colori del nord sguainare le spade in uno scenario aperto e assolato che fa pensare all'altopiano dorniano per affrontare tre guerrieri che portano lo stemma dei Targaryen, e tra le location spagnole in cui è stata girata la sesta stagione c'è una fortezza, il Castillo de Zafra, che ci ha già fatto gridare... dalla Gioia.

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2. Il ritorno di Sandor Clegane

Probabilità: buona

Il trono di spade: una scena di The Mountain and the Viper con Maisie Williams e Rory McCann
Il trono di spade: una scena di The Mountain and the Viper con Maisie Williams e Rory McCann

Il Mastino Sandor Clegane - che debutta nelle Cronache come sanguinario scagnozzo di Joffrey Baratheon, difficile immaginare un ruolo più spregevole - è un personaggio amatissimo dai lettori dei romanzi di Martin; il suo disprezzo nei confronti del sistema feudale e della tradizione cavalleresca e il suo pragmatismo rendono il suo carattere moderno ed empatico; il suo appassionato e dolente amore per Sansa Stark lo umanizza e ne fa un beniamino dei romantici senza minare la sua fierezza; la sua durissima esistenza all'ombra di un fratello psicopatico, il suo destino di tirapiedi dei Lannister, quel volto orrendamente ustionato che nasconde un'anima generosa, la sua sopita, frustrata, umiliata ma vibrante umanità ne fanno la perfetta incarnazione dello spirito dell Cronache del ghiaccio e del fuoco. Per quanto riguarda la versione del Mastino targata HBO, l'interpretazione irresistibile dello scozzese Rory McCann ha fatto il resto, rendendo particolarmente cari agli spettatori i (pochi, purtroppo) episodi in cui ha un minutaggio significativo, in particolare quelli con il memorabile sodalizio con Arya Stark nella terza stagione.

Il trono di spade: Gwendoline Christie e Rory McCann nell'episodio The Children
Il trono di spade: Gwendoline Christie e Rory McCann nell'episodio The Children

L'abbiamo lasciato morente nella Valle, dopo il terrificante duello con Brienne di Tarth; Arya, per dimostrargli il suo disprezzo, gli nega il dono di una morte pietosa e lo lascia a spegnersi tra atroci sofferenze. Nel romanzo A Storm of Swords le cose vanno un po' diversamente, non è la spada di Brienne ad averlo fiaccato, ma l'epilogo è il medesimo. Solo siamo certi che sia davvero finita per Sandor Clegane? La maggior parte dei martiniani è di diverso avviso; l'idea è che l'uomo sia stato soccorso e curato, forse da un ordine religioso, e che sia destinato a giocare ancora un ruolo nella nostra storia. Se a questo punto vi sono venute in mente certe recenti dichiarazioni di quel chiacchierone di Ian McShane, non è colpa nostra.

Il trono di spade: Lena Headey e una guardia reale in Mother's Mercy
Il trono di spade: Lena Headey e una guardia reale in Mother's Mercy

Se Sandor ritorna, dicevamo, non sarà senza uno scopo. La teoria che qui vogliamo abbracciare (perché nel romanzo A Feast for Crows tutto quello che succede è che Brienne incontra sull'Isola Silenziosa una specie di monaco che le racconta di aver visto morire il Mastino, mentre sullo sfondo un novizio incappucciato dal fisico sospettosamente aitante scava tombe nel cimitero) è che l'ex Mastino che ha abbracciato la religione sarà chiamato dalla Fede per affrontare per un'ultima battaglia: quella nel processo per combattimento contro la regina madre incestuosa e bugiarda Cersei Lannister, che dal canto suo utilizzerà senza dubbio la sua nuova, gigantesca guardia del corpo. L'ultima battaglia di Sandor, l'estrema redenzione, sarebbe dunque la possibilità di fermare per sempre la sua nemesi, l'uomo più pericoloso di Westeros, suo fratello Gregor, trasformato dal veleno di Oberyn Martell e dall'arte del negromante Qyburn nel mostruoso non-morto Ser Robert Strong.

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3. Lady Stoneheart

Probabilità: scarsa, ma sarebbe bellissimo!

Game of Thrones: Michelle Fairley in una scena della stagione 2
Game of Thrones: Michelle Fairley in una scena della stagione 2

George R.R. Martin, facendo un elenco dei personaggi tralasciati nell'adattamento di HBO di cui sente particolarmente la mancanza, l'ha messa al primo posto. E molti lettori dei suoi libri - inclusa chi scrive - sono pienamente d'accordo. Sebbene molti la considerino un personaggio marginale, non riusciamo a liberarci dalla sensazione che il suo ruolo nei libri finirà per essere importante. Ma chi è Lady Stoneheart? Se ricordate l'arco di episodi della terza stagione in cui Arya viene "accolta" dalla Fratellanza senza Vessilli, una sorta di congrega di banditi dalla parte del popolo sorta attorno a Lord Beric Dondarrion che dà battaglia agli uomini dei Lannister nelle Terre dei Fiumi, saprete anche che Lord Beric è morto più volte e più volte è stato riportato in vita da Thoros di Myr, un sacerdote di R'hllor che ha scoperto solo in queste incredibili circostanze di possedere questa capacità che sorprende non poco la potentissima Lady Melisandre quando questa raggiunge la compagnia per farsi consegnare il bastardo reale Gendry. Nei libri, qualche giorno dopo le Nozze Rosse, la metalupa Nymeria temporaneamente abitata dalla coscienza di Arya ripesca dalle acque del fiume il cadavere di Lady Catelyn Stark. Subito dopo Nymeria e i suoi fratelli fuggono sentendo sopraggiungere un gruppo di persone: membri della Fratellanza senza Vessilli. Riconosciuto il corpo di Cat, Lord Beric rinuncia alla sua grazia e chiede a Thoros di trasferirla a lei; ma Lady Stark è stata troppo a lungo nelle braccia della morte, il suo corpo è corrotto così come la sua mente, straziata per aver assistito alla morte del primogenito Robb, e così il suo ritorno alla vita è in una forma terrificante e perversa. Lady Stoneheart, si fa chiamare la nuova leader della Fratellanza, "cuore di pietra", perché ha perso ogni affetto e ogni pietà, e si dedica allo sterminio sistematico e senza appello di chiunque sia associato alle casate di Castel Granito o delle Torri Gemelle e cada in mano alla congrega; e in A Feast for Crows è pronta anche a uccidere Podrick e Brienne se quest'ultima non si presta a portarle Jaime Lannister.

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Con il suo aspetto spaventoso, cadaverico, la gola lacerata, la chioma strappata negli ultimi momenti di follia e disperazione, Lady Stoneheart è una perfetta e atroce incarnazione dello scempio e della profanazione delle Nozze Rosse e delle conseguenze di quel massacro. Ma c'è anche, soprattutto per chi ha amato il personaggio di Cat, la speranza che una piccola parte di lei sia rimasta e possa gioire un giorno scoprendo che Sansa, Arya, Bran e Rickon sono ancora vivi. E che possa anche, chissà, arrivare a conoscere la verità sul presunto tradimento di suo marito Ned e sul bastardo che le è stato imposto e che ha tanto odiato, finendo per cedere proprio a lui il dono di R'hllor, in un momento potentissimo di riscatto, perdono e sacrificio, affinché Jon Snow possa trasformarsi nell'eroe delle antiche profezie e salvare i Sette Regni dagli Estranei? No, non vogliamo scrivere i libri di Martin al posto suo. Ma lasciateci piangere un pochino.

4. Gli zii di Theon Greyjoy

Probabilità: elevata

Euron Greyjoy
Euron Greyjoy

Nel romanzo A Feast for Crows gli orizzonti dell'epos martiniano si aprono su più fronti: visitiamo infatti la Cittadella di Città Vecchia e la regione di Dorne, e ampliamo la nostra conoscenza delle Isole di Ferro e della dinastia dei Greyjoy, la casata di Theon. Abbiamo conosciuto Dorne (con esiti molto deludenti) nella quinta stagione, e nella sesta dovremmo essere destinati a seguire Sam Tarly verso la Cittadella (anche se i trailer non ci hanno mostrato ancora molto di questa storyline) dove lo ha inviato il Lord Comandante Jon Snow; quanto ai Greyjoy, i trailer e le notizie sul casting sembrano garantirci l'incontro con almeno uno degli zii di Theon, il formidabile pirata Euron, interpretato dall'attore danese Pilou Asbaek. In realtà, nei romanzi di Martin, Re Balon ha altri due fratelli minori, Victarion, valoroso guerriero che ha più di una questione in sospeso con Euron, e Aeron, detto "capelli bagnati". Quest'ultimo, sacerdote del culto del Dio Abissale delle Isole di ferro, potrebbe comparire nella sesta stagione e avere un ruolo nella linea narrativa che dovrebbe portare a un nuovo apporto per la dinastia dei Greyjoy agli intrighi di potere di Westeros. Per l'ombroso - e appena appena più amabile - Victarion, invece, ci sono poche speranze; probabilmente alcune delle sue caratteristiche convergeranno nel personaggio della sorella di Theon, Yara. Per molti versi, gli Uomini di Ferro sono l'opposto dei passionali dorniani. Sono freddi, severi e crudeli come le loro isole. Euron Greyjoy non sarà un nuovo Oberyn Martell, ma anche questi feroci condottieri hanno il loro fascino, e potrebbero contribuire a creare nuovi scenari per il futuro della battaglia per il Trono di spade.

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5. Arianne Martell

Probabilità: ormai nulla

Dicevamo poco sopra del trattamento poco lusinghiero riservato a Dorne e ai suoi eroi; dopo il successo ottenuto con il personaggio di Oberyn era naturale desiderare un ampliamento del fronte dorniano con l'introduzione del principe Doran e dele Serpi della sabbia, rispettivamente fratello maggiore e figlie bastarde della Vipera Rossa; purtroppo l'esito non è stato degno della magnetica interpretazione di Pedro Pascal. La scrittura raffazzonata, le scene di battaglia poco curate, lo spazio risicato non hanno lasciato emergere le buone intenzioni e il talento degli interpreti, e il risultato è uno degli elementi meno riusciti dell'intero corso dello show.

Arianne Martell
Arianne Martell

Ma il nostro rammarico in merito a Dorne non è tanto questo - in uno show di queste dimensioni senza precedenti, caratterizzato da ambizioni inaudite e sfide realizzative che crescono di anno in anno, ci sarà sempre qualche imperfezione che va valutata alla luce dei molti successi - quanto il sacrificio di un personaggio del "clan" dorniano che ci stava particolarmente a cuore. Se nella serie, infatti, il principe Doran ha soltanto un figlio, Trystane, che è presentato come l'erede di Dorne e accoppiato a Myrcella Baratheon, nei romanzi c'è anche un fratello maggiore, Quentyn, e soprattutto una volitiva, astuta, avventurosa e sensuale sorella di nome Arianne che nell'adattamento è stata purtroppo "inglobata" nella caratterizzazione delle cugine, mente il suo ruolo di cospiratrice è finito a Ellaria Sand. È la primogenita Arianne nelle Cronache del ghiaccio e del fuoco l'erede di Doran, perché Dorne è l'unico dei Sette Regni in cui è prevista la successione femminile anche in presenza di altri figli maschi, il che ne fa palesemente la regione più egalitaria del vecchio continente di Westeros, e ha pure un certo ruolo nella strategia di Doran nel gioco del trono. Strategia di cui, nello show, si è capito poco o nulla. Adesso il principe di Dorne si ritrova col suo unico erede in mano ai Lannister, quattro velenosissime ribelli da punire e un ruolo molto nebuloso nei futuri sviluppi.

Il trono di spade: Rosabell Laurenti Sellers in una scena dell'episodio The Gift
Il trono di spade: Rosabell Laurenti Sellers in una scena dell'episodio The Gift

Questo non è un articolo la cui intenzione sia quella di attaccare lo show per le sue scelte di adattamento, inevitabili e sempre difficili, ma in questo caso passateci una piccola critica: l'assenza di Arienne non è tanto un problema perché penalizza il "femminismo" della serie televisiva rispetto ai libri di Martin, quanto perché rende Dorne, un regno dai trascorsi gloriosi, l'unico che non si piegò mai ai conquistatori Targaryen, il più fiero e progressista - Mai inchinati, mai piegati, mai spezzati - qualcosa di inevitabilmente marginale e quindi sterile dal punto di vista narrativo. Oltre a spiacerci perché ci priva di uno dei personaggi più belli della storia: una donna passionale, ambiziosa e calcolatrice, ma anche lucida e intelligente, capace di comprendere e accettare i propri limiti, mettere da parte l'orgoglio e imparare dai propri errori. Una leader naturale che avrebbe fatto bene al Trono di Spade, in più di un senso...

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Aegon Targaryen

Probabilità: scarsa, ma noi non ci strapperemo i capelli

Gruff & Young Griff
Gruff & Young Griff

Non per ribadire l'ovvio, ma i romanzi della Cronache sono tomi massicci in cui compaiono non centinaia ma probabilmente migliaia di personaggi; la semplificazione per il medium televisivo deve essere spietata e capillare, anche quando ad andarci di mezzo sono personaggi che nei libri hanno una certa rilevanza. Un altro personaggio prominente che per qualche ragione, personalmente, ci manca molto meno di Arianne Martell o di Lady Stoneheart - ma che ha fatto gridare all'oltraggio altri fan della saga - è un adolescente che Tyrion incontra nel suo viaggio attraverso Essos verso Daenerys (che nei libri non ha ancora raggiunto). Senza farla troppo complicata, Tyrion viaggia lungo il fiume Rhoyne a bordo di una malmessa imbarcazione, la Fanciulla Pudica, insieme a un gruppo di persone dal comportamento piuttosto sospetto. Il minore dei Lannister intuisce presto che il loro è un segreto ingombrante: il loro leader, Griff, è in realtà Jon Connington, braccio destro e amico devoto di Rhaegar Targaryen che Varys il Ragno ha fatto credere morto alla corte di Approdo del Re, e suo "figlio", un bellissimo ragazzo con gli occhi viola e i capelli tinti di blu è Aegon Targaryen, il migliore dei figli di Rhaegar, che tutti credono morto per mano di Gregor Clegane durante il sacco della Capitale alla fine della Ribellione di Robert. A salvare il piccolo Aegon sarebbe stato sempre Varys; il suo destino, nei piani dell'eunuco, del suo socio di Pentos Illyrio Mopatis e di Connington, è quello di tornare a Westeros a reclamare il trono, magari dopo aver unito le forze con la zia Daenerys e i suoi tre draghi.

Il trono di spade: Emilia Clarke in una foto della première della sesta stagione
Il trono di spade: Emilia Clarke in una foto della première della sesta stagione

Sebbene l'idea che uno dei figli di Rhaegar sia sopravvissuto sia affascinante, l'introduzione di Aegon nella Cronache del ghiaccio e del fuoco ha lasciato perplessi molti appassionati della saga, al punto che ha presto preso piede la teoria che il giovane - personaggio dalla caratterizzazione non particolarmente ficcante in A Dance with Dragons - non sia affatto chi vogliono farci credere, ma un discendente di Daemon Blackfyre (fondatore di una casata parallela dei Targaryen creduta estinta) reclutato da Varys e Illyrio per fingersi Aegon. Chi scrive tende ad avere un debole per questa ipotesi, perché convinta che sarebbe molto più credibile ed efficace dal punto di vista narrativo la rivelazione di un unico Targaryen segreto (vedere punto 1), non di due, tre o ventisette.

Il trono di spade Iain Glen, Emilia Clarke e Ian McElhinney in una scena di Walk of Punishment
Il trono di spade Iain Glen, Emilia Clarke e Ian McElhinney in una scena di Walk of Punishment

7. Strong Belwas

Probabilità: ormai nulla

Nel secondo romanzo A Clash of Kings, quando Ser Barristan Selmy, travestito da Arstan Barbabianca, raggiunge Daeneys Targaryen a Qarth, il leggendario ex comandante della guardia reale è accompagnato da un colossale eunuco dalla pelle scura che ci viene presentato come Belwas il Forte; Belwas si è fatto un nome come combattente nelle arene di Meereen, città di cui è originario, e ha finito per riscattarsi dalla schiavitù riuscendo a non perdere neppure un duello: il suo vezzo in battaglia è quello di lasciare che i suoi avversari lo feriacano con spade e pugnali, per poi caricarli e ucciderli. Centinaia di cicatrici gli ricoprono il corpo, e ne sono la caratteristica distintiva, assieme alla notevole stazza. Perché oltre a essere un leggendario guerriero, Belwas ha anche un appetito fuori dal comune, ed è fonte insperata di comic relief all'interno della storyline molto drammatica e politica di Meereen, ad esempio quando fa un "omaggio" intestinale ai nemici di Daenerys o quando si rimpinza di locuste avvelenate nell'arena di Daznak ma riesce a sopravvivere grazie al suo incredibile metabolismo.

8 Fuori Gendry

Probabilità: prima o poi...

Il trono di spade: una scena della seconda stagione con Joe Dempsie e Maidie Williams
Il trono di spade: una scena della seconda stagione con Joe Dempsie e Maidie Williams

Ne Il trono di spade abbiamo visto l'ultima volta il personaggio interpretato da Joe Dempsie alla fine della terza stagione, allontanarsi da Roccia del Drago a bordo di un a piccola imbarcazione, "contrabbandato" dall'ex contrabbandiere Davos Seaworth per evitargli una morte atroce decisa da Melisandre e Stannis. Il sangue reale di Gendry, l'ultimo bastardo di Robert Baratheon ancora in vita, sembra comunque destinato ad avere un ruolo prima o poi: con Shireen e Stannis morti, la dinastia legittima dei Baratheon è estinta; perché Re Tommen, come tutti sanno tranne forse lui, è in realtà 100% Lannister. In fondo Gendry non sarebbe un inquilino peggiore di altri per il trono di Approdo del Re. La letale Arya Stark sarebbe ben felice di fargli da comandante della guardia. E chi no? Ammettiamolo, una delle ragioni per cui rivogliamo Gendry, fatta sala l'integrità narrativa, è il fatto che Dempsie stava dannatamente bene a torso nudo.

9. La ribellione di Robert: Il torneo di Harrenhal - La battaglia sul Tridente

Probabilità: incrociamo le dita

Uno degli elementi più sacrificati nell'adattamento delle Cronache del ghiaccio e del fuoco è l'ampia, affascinante backstory, soprattutto quella relativa agli eventi che portarono Robert Baratheon alla conquista del trono di spade: a dare inizio alla guerra ricordata anni dopo come "la ribellione di Robert" fu il rapimento della promessa sposa del giovane Baratheon, quella Lyanna Stark di cui abbiamo già parlato. Tuttavia, oltre ai fatti della Torre della Gioia, ci sono altri episodi di cui i lettori dei romanzi apprezzerebbero anche una fugace visione, un mezzo riferimento: tra questi, il famoso torneo di Harrenhal, durante il quale Rhaegar e Lyanna si conobbero, e l'ultima pagina della vita del principe dei draghi, la battaglia sul Tridente, il duello epico al termine del quale Robert uccise Rhaegar coprendosi di gloria e di sangue.
Per il momento non si parla ancora con certezza di spinoff, ma è difficile che la HBO, una volta concluso Il trono di spade tra un paio d'anni, non cerchi di continuare a sfruttare il materiale martiniano anche con nuove produzioni, magari miniserie o film per la TV, e la Ribellione di Robert sembrerebbe un'opzione particolarmente attraente; quindi possiamo ancora sperare in un viaggio all'indietro nell'allostoria che ci porti a vivere quelle imprese gloriose e, ovviamente, quelle immani tragedie.

Battle on the Trident
Battle on the Trident

10. Un finale tolkieniano

Probabilità: buona... pregando che i Sette ci conservino Zio George

Game of Thrones: Kit Harington nell'episodio The Ghost of Harrenhal
Game of Thrones: Kit Harington nell'episodio The Ghost of Harrenhal

Per la verità, questo è un elemento che nei romanzi non c'è affatto, dato che siamo ancora ben lontani dalla conclusione (non c'è ancora la data di pubblicazione di Winds of Winter, e chissà quando il settimo e conclusivo volume, A Dream of Spring, vedrà la luce). Ma Martin ha anticipato qualcosa di ciò che vuole per il suo finale parlando della chiusa de Il signore degli anelli, romanzo che, come tutti noi amanti del fantasy, ammira e venera. E Il signore degli anelli finisce con la sconfitta del cattivo: Gollum si getta nelle fornaci della Voragine del Fato con l'Unico Anello e Sauron scompare per sempre dalla Terra di Mezzo. Ma con la sua caduta finisce l'era degli Elfi, che pure lasciano il mondo per partire per Valinor; l'ultima nave che abbandona i Porti Grigi ci strappa Gandalf, Galadriel, Elrond, Bilbo e... Frodo. Perché l'eroe hobbit, straziato dalla lama del Re Stregone, dal veleno di Shelob, e dalla convivenza con l'anello del potere, non può godersi il mondo che ha salvato con il suo coraggio e il suo sacrificio; deve lasciarlo per una speranza di pace nel Reame Beato.

"A bittersweet mood", un sentimento dolceamaro; in questi termini Martin parla del retaggio tolkieniano che spera di raccogliere, e che anche ci auguriamo che David Benioff e D.B. Weiss, destinati a concludere il loro racconto prima di lui, riusciranno a centrare. Una dichiarazione di intenti che da un lato ci incoraggia (la guerra con gli Estranei la vinceremo?) e dall'altro ci angoscia (quali e quanti dei personaggi che amiamo faranno la fine di Frodo, sacrificandosi per il bene di Westeros?). Un misto di trionfo e tragedia, di esaltazione e sconforto lascerà spazio a una pace dolente e pulsante di nostalgia; un finale perfetto per coronare questa magnifica storia.