L'abbiamo vista praticamente muta in A Quiet Place, ora canta e balla in Il ritorno di Mary Poppins, presto la vedremo accanto a Dwayne Johnson in un film che ricorda le avventure di Indiana Jones, uno degli idoli della sua infanzia: Emily Blunt è una delle attrici più complete e versatili in circolazione, un talento coltivato con cura, tanto da farle guadagnare, anni fa, l'ammirazione di una veterana del grande schermo come Meryl Streep, che ha amato lavorare con lei in Il diavolo veste Prada.
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Di tante magie presenti nel film di Rob Marshall, in uscita in Italia dal 20 dicembre, Il ritorno di Mary Poppins vede di nuovo insieme anche la coppia Emily Blunt - Meryl Streep, che ha il ruolo di Topsy, cugina svitata della protagonista: e chissà che l'influenza della seconda non aiuti la prima a vincere il Golden Globe come migliore attrice in una commedia/musical, per cui è stata appena nominata. Premi a parte, a cui Blunt per il momento non vuole pensare, "Una cosa alla volta!", ci ha detto in un hotel di Londra, la nuova interprete di Mary Poppins, grandi occhi blu e sorriso perfetto, è tanto elegante quanto pronta a ridere e scherzare, con un pensiero sempre al marito e alle figlie, di cui parla in continuazione.
Proprio grazie alle figlie, Hazel e Violet, di quattro e due anni, ha riscoperto la magia del Mary Poppins originale: "Le mie figlie hanno amato il film originale: Hazel, la più grande, se n'è innamorata al punto da diventare una fan accanita di Julie Andrews. Le ho dovuto ricordare che c'è una nuova versione e che anche la mamma interpreta Mary Poppins! Ha rivisto l'originale anche l'altra notte, come una piccola traditrice! Ama entrambe le pellicole: i bambini sono rapiti dalla fantasia di questi film, perché Mary Poppins infonde magia alle cose di tutti i giorni, che i più piccoli possono capire, come fare il bagno o pulire la stanza. Cose quotidiane e reali che i bambini possono riempire improvvisamente di meraviglia, come il sentimento della perdita. Amo il fatto che Mary Poppins non nasconda le crepe che tutti noi abbiamo, perché sa che è da lì che entra la luce: vede le parti rotte di noi e riesce a non banalizzare tutto: i bambini in questo modo riescono ad assorbire il messaggio. Per esempio: Hazel era inconsolabile alla fine del nostro film, quando me ne vado, io stessa ricordo di essere stata molto triste quando, nel film originale, Mary Poppins se ne va. È come una perdita: quando stavamo per vedere Il ritorno di Mary Poppins Hazel mi ha chiesto se me ne sarei andata anche io. Era inconsolabile!"
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Sotto il segno di Julie Andrews
Mary Poppins è un film amatissimo, che ha cresciuto diverse generazioni: come si può raccogliere il testimone di una interpretazione immortale come quella di Julie Andrews? "Da piccola ho amato Mary Poppins, ovviamente, è uno dei primi film che ho visto: ho dei ricordi molto vividi, amavo la sequenza della canzone Jolly Holiday e avevo paura dei banchieri! Di lei ho un ricordo confortante: metteva ordine e questo mi rassicurava, sistemava tutto e questo mi faceva sentire in mani sicure." ci ha detto Blunt, proseguendo: "In ogni reparto abbiamo avuto un momento di apprensione: l'asticella era molto alta, al punto che un solo film ha creato un'eredità importante. Sapevo quindi che avevo una grossa responsabilità: amo le sfide e, quando sento un po' di paura, è il segno che voglio fare davvero qualcosa. Questo ruolo mi ha spaventato più di qualsiasi cosa, ma ho cercato di affrontarlo come ogni altra parte. Ho dovuto calmare anche tutti quelli intorno a me, che sono rimasti sconvolti quando ho detto loro che avrei interpretato Mary Poppins: mi sono chiesta più volte se fossi pazza!"
"Mi sono completamente innamorata del personaggio e questo ha sconfitto la paura." - prosegue Blunt - "Ho rivisto l'originale solo a riprese finite: avevo un ricordo forte dell'interpretazione di Julie, ma non dei dettagli precisi, non volevo essere prima di tutto intimidita e poi anche condizionata. Ho sempre avuto un'idea precisa di quello che volevo fare: nessuno vuole vedere me, a chiunque altro, fare una brutta imitazione di Julie Andrews. È un sacrilegio anche solo provarci." Julie Andrews dal canto suo pare aver accettato con benevolenza tutta l'operazione: "Non ci siamo parlate, ma so che ha visto il film e ha mandato un bellissimo messaggio a Rob: la sua risposta è stata commovente per tutti noi."_ ha detto sorridente Blunt.
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Mary Poppins oggi sarebbe una giovane zia cool (o un Avenger)
Mary Poppins è un personaggio "all'antica", ma è in grado di parlare a qualsiasi epoca: qual è il suo segreto secondo la sua nuova interprete? "Ciò che amo di Mary Poppins è che era una donna moderna anche negli anni '30, quando P.L. Travers l'ha creata: non fa affidamento su un uomo, capisce, come l'autrice, l'importanza di essere indipendenti e sicuramente è una donna che sa far funzionare le cose. Amo questo aspetto del personaggio: oggi avremmo tutti bisogno di una Mary Poppins che metta in ordine le cose. Diciamo che oggi potrebbe essere una giovane zia cool. La vedo non come un supereroe, ma come un superumano: la sua umanità è sconfinata. Anche se alcuni bambini mi hanno chiesto se sono un supereroe: ho detto di sì! In effetti il suo cappotto è un po' come un mantello." A proposito di supereroi: il bellissimo ombrello parlante di Mary Poppins è l'arma segreta degli Avengers? In fondo siamo sempre in casa Disney! L'attrice, stando al gioco, ci ha detto ridendo: "Mary Poppins farebbe la sua figura tra gli Avengers! È così tosta con il suo ombrello. Ragazzi, guardate il cielo in Avengers End game: l'ombrello di Mary Poppins e il martello di Thor insieme, la potenza!"
Una cosa che Mary Poppins non si stanca di insegnare è cambiare sempre il proprio punto di vista, uno dei temi centrali anche di Il ritorno di Mary Poppins, cosa che Blunt cerca di insegnare anche alle sue figlie: "Bisogna essere aperti: non bisogna giudicare e aprire la mente. La vita è fatta di accettazione, bisogna accettare il percorso degli altri. Cerco di insegnare ai miei figli a non avere pregiudizi, a considerare anche altri punti di vista."
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Interpretare The Place Where Lost Things Go
In Il ritorno di Mary Poppins, la tata torna, venti anni dopo gli eventi del film del 1964, a casa Banks, per aiutare Jane (Emily Mortimer) e Michael (Ben Whishaw), ormai cresciuti, a superare la Grande depressione, non solo economica, ma anche emotiva, visto che il secondo ha appena perso la moglie e ha tre figli da crescere. In una delle canzoni più toccanti del film, The Place Where Lost Things Go, Mary Poppins spiega ai piccoli Annabel, John e Georgie che la loro mamma non è persa per sempre, si trova semplicemente in un altro posto. Quanto è stato difficile, da madre, interpretare questo brano?
Non facile, come ci ha confermato Emily Blunt: "Un anno prima della registrazione sono andata a casa dei compositori, Marc Shaiman e Scott Wittman, per imparare le canzoni e prendere confidenza con la colonna sonora del film: questa canzone mi ha fatto immediatamente pensare ai miei bambini. Quando Mary Poppins nomina la madre ho cominciato a commuovermi. È una canzone bellissima, parla di come superare la perdita e trovo bellissimo che dica che nulla è perso per sempre, ma si trova saltato in un altro posto. Mi ha commosso moltissimo: lavorare ogni giorno sul set con i bambini, che sono adorabili, e cantare loro questa canzone vedendo le loro piccole facce è stato davvero difficile. Molte delle canzoni le ho cantate dal vivo: abbiamo pre registrato per due settimane con un'orchestra di cento strumenti, un qualcosa di incredibile, dopo aver provato per nove settimane. Abbiamo provato tutti i numeri, ci ha aiutato moltissimo, e poi sul set abbiamo cantato dal vivo sulla base già registrata, soprattutto durante i balletti." Dopo tanto lavoro cosa sogna l'attrice? "Adesso mi prenderò un po' di tempo per riposare: voglio stare a casa per i prossimi sei mesi!". E cosa vorrebbe potare sempre con sé se avesse una borsa magica come quella di Mary Poppins? "Ci infilerei dentro le miei figlie! A volte cercano di infilarsi nelle mie valige, quindi sarebbe perfetto."