Il sole si alza ed illumina la savana africana, e una moltitudine di animali si reca a rendere omaggio alla nascita di Simba, il figlio del possente Re Mufasa, che, sorretto dal sacerdote-mandrillo Rafiki, viene mostrato al mondo.
Tutti festeggiano la nascita dell'erede del potente e saggio Re, colui che un giorno ne prenderà il posto nel grande cerchio della vita... tutti tranne uno, il fratello di suo padre: Scar. Impossibile parlare de Il Re Leone senza soffermarsi sulla nemesi di Simba e del padre Mufasa, che fin da subito fu indicato come uno dei migliori villain mai concepiti da casa Disney e sicuramente come il più sinistro e inquietante, soprattutto per il suo collegarsi ad una schiera infinita di personaggi storici realmente esistiti.
Jeremy Irons: come ti creo un cattivo
Il personaggio di Scar fu modellato nell'aspetto ispirandosi al grande Jeremy Irons, che gli prestò la voce nel primo Il re leone, venendo esaltato dalla critica per la capacità di dare una luce perversa e infida a questo strano felino, dalla criniera nera, gli occhi verdi, meno possente del fratello maggiore Mufasa ma incredibilmente pericoloso e astuto. In particolare Irene Mecchi, Jonathan Roberts e Linda Woolverton (gli sceneggiatori de Il Re Leone) ed il disegnatore Andreas Deja, furono colpiti da come Irons aveva interpretato Claus von Bülow in Il mistero von Bulow, personaggio grazie al quale aveva vinto l'Oscar come Miglior attore protagonista agli oscar del 1990.
Come von Bülow, anche il suo Scar era altezzoso, algido, freddo, armato di un'aristocratico sdegno verso tutto e tutti, ma capace anche di grande fascino ed eleganza.
Il risultato fu quello di creare un cattivo sicuramente diverso da tutti quelli che l'avevano preceduto, una creatura per molti versi davvero imprevedibile, legata all'oscurità, apparentemente debole e poco prestante, ma che compensava con astuzia e perfidia ciò che "l'impronta genetica" (per usare le sue parole) non gli aveva donato rispetto al fratello.
La sete di Potere
Scar in linea dinastica è il secondo dopo Mufasa e, a quanto si evince, tale posizione gli è sempre bastata.
Ma la nascita di Simba lo relega in un angolo della piramide, lo mette di fronte al fatto che non sarà mai Re neppure alla morte del fratello, perché scalzato in linea di successione dal suo erede diretto.
In quel momento Scar decide di prendere in mano la situazione, prima cerca di far uccidere dalle iene il nipote presso il cimitero degli elefanti, dopodiché ordisce un piano ancor più ambizioso con il quale eliminare in un colpo solo il fratello e il giovane principe.
Scar appare permeato da un profondo disprezzo verso tutto e tutti ed è divorato da un'invidia verso il fratello e un astio che a stento riesce a contenere, pur essendo dotato di un grande autocontrollo.
La sua ambizione e la sua volontà di rivalsa si manifestano nel momento in cui si riunisce con le iene, le coinvolge nel suo piano rendendo così evidente il suo sogno di conquista e potere.
Un sogno che lo divora internamente, che lo consuma, che insegue in modo freddo, calcolatore, recitando la sua parte alla perfezione, restando dietro le quinte per tutto il tempo fino a quando, sicuro del successo, non si toglie la soddisfazione di uccidere Mufasa.
Dopo la morte del fratello inaugura un regno fatto di sangue, macerie, egoismo ed inefficienza, quasi che avere il potere, più che usarlo, sia la vera natura del suo sogno, in una sorta di rovesciamento in cui l'onere della corona è più importante della corona stessa.
Ed in questo, si collega a figure che ben conosciamo, del nostro passato, della letteratura e mitologia...
Un cattivo shakespeariano
Scar che intriga, Scar che si macchia di crimini orrendi e premeditati, Scar che venne creato sulla falsa riga di uno dei cattivi migliori immaginati da Shakespeare: Re Claudio, nemesi di Amleto nell'omonima tragedia.
Come Claudio infatti, anche Scar si è disfatto del fratello e cerca, per salvare la sua vita e il suo trono, di uccidere Amleto, utilizzando ogni stratagemma ed astuzia.
Certo vi sono differenze tra Scar e Claudio: Scar non esprime mai alcun rimorso per la sua azione, al contrario di Claudio, personaggio incredibilmente complesso, malvagio certo, ma malvagio in modo sovente incostante, contraddittorio, che tuttavia non desiste né si ferma dal suo cercare di far sparire Amleto in un modo o nell'altro.
Come Claudio cerca di mandare in esilio Amleto e poi di farlo uccidere, così Simba viene inseguito dalle iene dopo la morte di Mufasa.
Conscio di essere inferiore per gioventù e forza al giovane Simba, nel finale il vecchio e perfido leone cerca di ucciderlo con l'inganno, distraendolo e terrorizzandolo con il terribile ricordo della morte del padre, di cui si sente erroneamente colpevole.
Al contrario del re danese inoltre, Scar si rivela un vero e proprio disastro come leader, capace solo di creare caos, violenza, povertà e carestia.
Claudio, nonostante ogni paragone con il fratello gli sia ben poco favorevole, è un re dotato di grande abilità diplomatica, saggezza, eloquenza e per questo in grado di evitare a lungo la guerra con la Norvegia.
I volti del male
Ne Il Re Leone, uno degli elementi che più stupirono critica e pubblico, fu il collegare in modo palese Scar, la sua sete di potere, la sua visione assolutoria e dittatoriale del suo regno, con figure terrificanti quali Adolf Hitler, Mussolini e Stalin, come mostrato nel celeberrimo pezzo cantato "Sarò Re".
Ed in effetti la personalità di Scar aveva molto in comune con queste tre figure, in modo particolare con la prima.
Con il Führer del Terzo Reich, Scar ha in comune l'anelare ad una forza, una possanza, che fanno da retorico contraltare alla sua debolezza fisica.
Come Hitler, ma soprattutto Mussolini, è dotato di incredibile eloquenza, è un grande seduttore di folle, un grande comunicatore, sa irretire e sedurre, così come sottomettere chiunque con la parola e con i suoi scoppi di collera.
A conti fatti Hitler e Mussolini coesistono nella figura di Scar nel loro abbindolare gli ultimi, i disadattati, i più assetati di rivincita e più ignoranti (le iene in questo caso) usandoli come pedine sacrificabili per il loro interesse personale.
Le iene assurgono a perfetto simbolo di quella massa beota, ignorante, manovrabile e violenta da cui ogni regime totalitario ha sempre tratto i suoi pretoriani, gerarchi ed assassini.
Il tradimento e l'uccisione di Mufasa, sono forse paragonabili alla triste sorte a cui andò incontro Lev Trockij? Rivale di Stalin e ancora oggi reputato un patriota e un simbolo di un diverso percorso, slegato dalla dittatura e assolutismo stalinista, Trockiij fu assassinato su ordine di Stalin a Città del Messico nel 1940.
Al di là delle radicali differenze tra i due (da una parte un personaggio d'animazione ispirato a nobili re e dall'altra un grande rivoluzionario), è fuor di dubbio che entrambi siano stati uccisi con l'inganno ed in modo vile, da un nemico che si rivelò un vero e proprio flagello per la propria terra.
A Stalin è collegato in parte per l'aspetto esteriore, il viso affilato, il portamento elegante, l'astuzia perfida ed un narcisismo a dir poco immenso, ma anche per il totale disinteresse e la spietatezza verso i suoi stessi familiari: Stalin infatti ebbe una vita privata fatta di odio e dolore.
Una moglie suicida, un figlio non amato morto in prigionia presso i tedeschi e uno morto di alcolismo nel 1962, una figlia fuggita negli Usa che lo odiò sempre.
La prima moglie morì di malattia, la seconda si suicidò dopo l'ennesima lite nel 1932.
Ad ogni modo in "Sarò Re", non sono pochi gli elementi che collegano Scar molto più ad Hitler: il passo dell'oca esibito dalle iene, la verticalità dell'ambiente, i colori tetri ed oscuri, le tenebre, sono un chiaro rimando alle famose parate e raduni nazionalsocialisti.
La Caduta
Nel nuovo live action de Il Re Leone, viene ampliata la descrizione inerente il regno di Scar, il suo dissennato insistere per una caccia indiscriminata, il suo portare il suo stesso territorio allo stremo.
Incredibilmente lo sfregiato monarca sembra assolutamente insensibile alla sorte del suo branco, dei suoi accoliti, chiuso nella sua rupe dalla quale pare nutrirsi solo ed esclusivamente di potere.
Anche nel film d'animazione del 1994 Scar era descritto nello stesso modo, ed emergeva una sorta di visione decadente per la quale la morte era la giusta punizione per la sconfitta, per il fallimento, e l'errore non lo toccava mai, era sempre di qualcun altro.
Hitler, soprattutto durante gli ultimi anni del suo orrendo Reich fu identico. I suoi generali e cortigiani videro in modo sempre più palese quanto le sofferenze del suo popolo non gli interessassero, quanto anzi ogni sconfitta, ogni sofferenza, fosse vissuta quasi con sdegnata soddisfazione dal folle dittatore.
Scar disprezza tutto e tutti, non si assume mai la responsabilità di una leadership disastrosa, di un fallimento evidente.
Lo stesso fallimento, in antitesi al "glorioso regno" promesso, il suo essere un leader incapace e vanaglorioso, lo rendono molto simile anche a Mussolini, che tanta grandezza millantava, salvo poi fallire clamorosamente e trascinare il suo paese ed i suoi "sudditi" in un mare di morte e umiliazione.
E alla fine, come capita a molti dittatori, da Gheddafi a Ceausescu, da Shaka Zulu a Micombero, anche Scar viene ucciso da quelli che aveva fino a poco prima comandato con spietatezza e ferocia.
Un cattivo senza pari
Scar, è bene che lo si ricordi, è l'unico cattivo creato dalla Disney ad essere riuscito ad uccidere uno dei protagonisti di un classico Disney, dal momento che che il cacciatore che uccide la madre di Bambi (film reputato da molti alla base di molte tematiche de Il Re Leone) non si vede mai.
Il Re Leone assurge a spartiacque nel firmamento Disney non solo perché per la prima volta non è una storia d'amore il centro dell'iter narrativo, ma perché lo è (incredibilmente) l'opera del cattivo, del villain.
Un villain che da molti fu perfino definito "eccessivo" per un film d'animazione per bambini, e Scar forse un cattivo troppo presente, inquietante, e politico per ciò a cui il pubblico era stato abituato fino a quel momento.
Si può tranquillamente dire che esista un prima e dopo Scar nella filmografia animata, dal momento che dopo di lui quasi ogni cattivo fu reso diverso, strutturato per essere qualcosa di quasi sempre scollegato da ciò che il mondo aveva visto prima del 1994.
Da Lotso di Toy Story 3 a Dawn Bellwether in Zootropolis, passando per Ade (che secondo molti fu reso "simpatico" proprio in antitesi a Scar), non sono poche le pellicole Disney che si sono ricollegate alla complessità di questo villain capace di traumatizzare con le sue azioni un'intera generazione di bambini.
Eppure, nonostante questo, continuiamo ad amarlo, perché come tutti i cattivi dei film, esorcizza quelli reali (e ben più pericolosi) che la Storia ci ha messo e continua a metterci di fronte.