Ne Il problema dei 3 corpi interpretano due dei più brillanti scienziati del mondo: Eiza González e Jovan Adepo sono infatti Auggie Salazar e Saul Durand, fisici che nel loro settore sono considerati illuminati. Eventi fuori dal normale però sconvolgono le loro vite: la mentore di lui ha un incidente, lei invece comincia a vedere fisso davanti a sé un inspiegabile countdown.
E non è la sola: altri scienziati l'hanno visto e non sono sopravvissuti per raccontarlo, come le spiega il detective Da Shi (Benedict Wong). Comincia con diversi misteri da risolvere la serie creata da David Benioff, D. B. Weiss e Alexander Woo, che adatta per la tv i romanzi di Liu Cixin.
In streaming su Netflix dal 21 marzo, Il problema dei tre corpi gioca con la fantascienza e le grandi domande: chi siamo? Siamo soli nell'universo? Abbiamo cercato di trovare delle risposte insieme agli attori nella nostra intervista.
Il problema dei 3 corpi: intervista a Eiza González e Jovan Adepo
In Italia abbiamo il detto "chi si fa i fatti sui campa cento anni". Chiaramente i personaggi di Eiza González e Jovan Adepo non sono in grado di farlo: hanno impostato tutta la loro esistenza sulla domanda "cosa c'è là fuori?". Come mai per certe persone è così importante sapere se ci sono altre forme di vita nell'universo? Per l'attrice: "Per quanto mi riguarda non voglio sapere! Non voglio sapere niente, davvero! Mi piace essere sorpresa. Sono una persona che vive nel presente. Vorrei poter fare dei piani, ma la vita mi ha dimostrato che non è una possibilità! Quando lo faccio sono sempre frustrata! Per quanto riguarda Auggie è un'ottima domanda. Lei è in questo viaggio di scoperta. Quando ha cominciato pensava di sapere cosa voleva, e ora invece non lo sa. Penso faccia parte della bellezza del suo viaggio. È confusa. Cambia idea continuamente. E penso che questo la avvicini al pubblico: perché è realistico. Nella vita reale non decidiamo una cosa e poi è sempre quella: avremo sempre dei dubbi. È così che la vive".
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Per Adepo invece: "Saul ha la capacità innata di risolvere i problemi: è molto intelligente, come i suoi colleghi. Ma, quando il pubblico lo conosce, non so se abbia mantenuto la sua sete di conoscenza. Non è molto a suo agio con quello che succede. Nella mia vita personale cerco di mantenere il controllo. Analizzo eccessivamente le cose, penso troppo, mi stresso! Sarebbe bello sapersi rilassare di più. Mi piacerebbe vivere 100 anni! Magari 100 sono tanti: facciamo 80".
Il problema dei 3 corpi: siete insetti!
Uno dei momenti iconici della serie Netflix è quando sugli schermi di tutto il mondo compare la scritta: YOU ARE BUGS! ovvero "siete insetti!". Non è un caso che parte della campagna pubblicitaria abbia usato proprio questa frase (comparsa anche alla stazione Termini di Roma, tra la sorpresa dei passanti). Ma come ci si sente a essere degli insetti? Per l'attore è un pensiero inquietante: "È una cosa davvero spaventosa pensare che là fuori ci siano degli esseri che ci vedono come insetti. È terrificante".
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Eiza González invece crede che sia una definizione perfetta per gli esseri umani: "Penso che lo siamo. Siamo la specie più devastante di tutte. Viene detto anche nei libri. Siccome siamo la specie che si evolve di più, siamo anche quella più distruttiva. Non ci si può liberare di noi! In Messico abbiamo un detto: "il mondo finirà e ci saranno solo scarafaggi". È così: siamo gli scarafaggi del mondo. Se pensiamo al tema del film e a quello che questi esseri stanno cercando di dirci che un insetto è qualcosa che aiuta l'ecosistema, è necessario per il pianeta Terra, ma siamo anche sommersi da loro".