I segreti del doppiaggio di Madagascar

Il film, in uscita nelle nostre sale il 2 settembre, racconta la divertente avventura di quattro strampalati animali dello zoo del Central Park di New York che si ritrovano improvvisamente catapultati nella giungla africana.

Dopo il grande successo raccolto negli Stati Uniti, dove ha scalzato Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith dalla vetta del box office, l'allegra famiglia di Madagascar, nuovo gioiello firmato Dreamworks, si prepara per la conquista del mercato italiano. Il film, in uscita nelle nostre sale il 2 settembre, ma anticipato da 300 anteprime a partire dal 24 agosto, racconta la divertente avventura di quattro strampalati animali dello zoo del Central Park di New York che si ritrovano improvvisamente catapultati nella giungla africana, senza più gloria né cibo, costretti a fare i conti con lo stato selvaggio e con i propri istinti. Abbiamo incontrato i protagonisti di Madagascar: il regista (e doppiatore del capo di una banda di irresistibili pinguini) Tom McGrath, qui al suo esordio cinematografico, i doppiatori originali, Ben Stiller (il leone Alex), Chris Rock (la zebra Marty) e Jada Pinkett Smith (l'ippopotamo Gloria), e quelli italiani, Ale & Franz, Michelle Hunziker e Fabio De Luigi.

Tom McGrath, qual è la forza più grande di questo film? Tom McGrath: Il tema principale del film è l'amicizia. Sappiamo benissimo che nella realtà il leone e la giraffa non potranno mai essere amici, ma quello che volevamo era mettere l'accento sulla forza trascinante dell'amicizia. Il film cerca di dirci che non è importante dove sei, ma con chi sei.

Madagascar ricorda molto un vecchio modo di fare cartoni animati e di fare comicità. Tom McGrath: Noi amiamo molto l'animazione tradizionale degli anni quaranta, ma solo due anni fa è stato possibile adattare quel tipo di comicità ad un'animazione più sofisticata, grazie a tecniche come quella dello "schiacciamento e allungamento" che ha potenziato al massimo l'effetto comico perché, avendo il controllo assoluto dei personaggi, potevamo porre l'accento sulla loro fisicità.

Gli ultimi film della Dreamworks, da Shrek a Shark Tale, vivevano spesso di citazioni e anche Madagascar è infarcito di riferimenti ad altri film. Non le sembra questo un po' un dispetto nei confronti dei più piccoli che non hanno i mezzi per poterli decifrare?

Tom McGrath: E' vero, in Madagascar ci sono parecchie citazioni, come per esempio la pioggia di petali rossi di American Beauty che qui diventano succulenti bistecche che cadono sul leone affamato, ma non volevamo essere gratuiti circa questo tipo di omaggi. I bambini non possono cogliere questi riferimenti, ma si divertono lo stesso perché sono elementi in linea con le emozioni dei personaggi e con lo sviluppo della storia, quindi va bene così.

Com'è stato doppiare un cartone animato? Ben Stiller: Ho cominciato a lavorare a questo film circa quattro anni fa e nel frattempo ho avuto due figli. E' un processo che richiede pazienza e dedizione. Non si tratta solo di prestare la propria voce a un personaggio, ma di partecipare attivamente alla sua creazione, alla definizione della sua personalità. Penso che la sfida più grande sia stata quella di recitare senza la possibilità di interagire con altri attori. Per un anno e mezzo mi è sembrato di lavorare nel nulla, perché non c'erano neppure le immagini. E' un lavoro molto solitario quello del doppiatore, per il quale è richiesta improvvisazione e grande concentrazione. Non posso farci niente, a me piace ancora molto interagire con gli esseri umani, mentre qui per due mesi mi è sembrato di non dire altro che "Marty!" in tutte le intonazioni possibili. D'altra parte devo ammettere che sono molto contento di aver preso parte ad un progetto così bello ed importante.

Chris Rock: Anch'io durante la lavorazione del film ho avuto due figli, ma anche due mogli! E' stato molto bello partecipare alla realizzazione di Madagascar e per prepararmi ho vissuto con le zebre e con alcune di loro ho anche fatto l'amore!

Jada Pinkett Smith: Io, invece, ero in dolce attesa quando è cominciata questa avventura e quindi mi vedevo ancora più tonda di quanto non sia il mio personaggio! Mi sono divertita tantissimo a doppiare un cartone animato, anche se è stata un'esperienza totalmente diversa rispetto a quella che mi è propria in quanto attrice. Io sono abituata ad interagire con gli altri attori sul set e dover passare così tanto tempo da sola, al buio, a doppiare un ippopotamo non è stato facile, ma ho imparato molto e sono contenta del risultato. Gloria fisicamente è il mio opposto, ma sono stata felicissima di mettere su tanta ciccia perché lei è quel tipo di personaggio che a me piace interpretare, una donna con le sue sicurezze e una forte consapevolezza di sé, ma anche con una grande capacità di infondere sicurezza agli altri.

Per il doppiaggio italiano sono stati scelti tutti esordienti in questo campo. Come è stato per voi vivere questa esperienza? Fabio De Luigi (la giraffa Melman): E' uno sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo e l'abbiamo fatto noi. Bisognava replicare un'intenzione di recitazione e non era per niente facile. I tempi poi erano strettissimi, io ho doppiato tutte le mie parti in soli tre giorni!

Michelle Hunziker (l'ippopotamo Gloria): In realtà non immaginavamo fosse così dura, a volte dovevamo ripetere la stessa scena anche 20 o 30 volte, ma alla fine è stata un'esperienza intensa e molto divertente. Mi sono letteralmente innamorata del film e la cosa che più mi è piaciuta è che Alex, il leone, riesce a superare il suo istinto animale e comincia a mangiare il sushi.

Ale & Franz (il leone Alex e la zebra Marty): Sì, è stata dura, anche perché abbiamo lavorato nel vuoto, senza neppure la possibilità di sentire i suoni, ma abbiamo avuto la fortuna di avere un direttore del doppiaggio come Massimiliano Alto che ci ha aiutato tantissimo.

Quali sono i vostri progetti futuri? Ale & Franz: Quest'estate partiremo in tournée e saremo in giro in tutta Italia. Col cinema abbiamo fatto un tentativo e speriamo di poter continuare a percorrere questa strada che ci piace davvero tanto.

Michelle Hunziker: Anche a me piacerebbe fare del cinema, ma in Italia per una donna è molto difficile. Ora, comunque, sto valutando la possibilità di interpretare il remake di Mia moglie è una strega con la produzione di Edwige Fenech. Per il resto sono molto contenta di come sta procedendo il mio rapporto con Mediaset e presto condurrò un programma in prima serata.

Fabio De Luigi: Io farò uno spettacolo teatrale, Il bar sotto il mare di Stefano Benni, insieme a Giorgio Gallione dell'Archivolto che già lo mise in scena nel 1992, e sono felice di provarci perché per me è una bella prova d'attore.