Tra le star di Berlino 2020 c'è Hillary Clinton. L'ex Segretario di Stato approda alla Berlinale per accompagnare Hillary, docuserie Hulu in quattro parti dedicata alla sua vita diretta da Nanette Burstein. Il punto di vista di una donna su una donna che ha fatto la storia americana, rischiando di diventare il Primo Presidente donna degli USA. Non che questo abbia impedito alla Burstein di far luce su tutti gli aspetti della vita dell'ex First Lady, compresi quelli più dolorosi e imbarazzanti, in un'intervista durata sette giorni. "Nanette mi ha chiesto tutto" specifica la Clinton. "Non c'è niente a cui mi sia rifiutata di rispondere".
L'obiettivo di Nanette Burstein, in Hillary, non è quello di creare un'agiografia, ma di raccontare una storia intima per capire chi sia la vera Hillary Clinton, al di là dell'esaltazione e della demonizzazione a cui la sua figura è stata sottoposta. Come spiega Hillary Clinton: "Quando ho visto la serie Hulu sono rimasta impressionata e affascinata dal modo in cui il materiale è stato organizzato. La serie non riguarda solo la mia vita, ma quella di tutte le donne e la loro condizione in politica".
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Una docuserie per conoscere l'ex Segretario di Stato a 360°
Hillary Clinton è consapevole di essere divenuta il bersaglio di numerosi attacchi proprio perché si è trovata a ricoprire un ruolo di primo piano in un momento in cui le donne in quella posizione erano pochissime: "Dopo la sconfitta elettorale ho scritto un libro intitolato 'What Happened?' perché davvero non ho capito cosa sia successo. Nel libro c'è un capitolo sulle donne in politica in cui parlo del fatto che ero l'unica donna che correva a quel livello affrontando aspettative, pregiudizi e critiche. Avrei preferito avere più donne in corsa così da normalizzare il processo delle elezioni, stavolta per fortuna c'erano. I pregiudizi esistono comunque, ma credo che abbiamo fatto dei progressi, anche se il cammino è ancora lungo".
A Berlino, Hillary Clinton non risparmia critiche al Presidente degli USA Donald Trump, colpevole di aver condotto una campagna elettorale antidemocratica e di aver aperto la strada alla nomina di "leader autoritari che sono un insulto alla politica, prendendosela con le minoranze come i migranti o gay. Credo che questo modello, oggi tristemente popolare, sia una seria minaccia alla democrazia". Pur non nutrendo una particolare passione per Bernie Sanders, la Clinton specifica che, alle prossime elezioni, supporterà il nuovo candidato dei democratici chiunque sia, "l'importante è sventare la rielezione di Trump". Hillary viene chiamata, inoltre, a esprimersi sulla recente condanna di Harvey Weinstein, finanziatore dei democratici e sostenitore delle campagne elettorali di Barak Obama e John Kerry: "Il verdetto di Weinstein parla da solo. È giunto il momento di saldare il conto e la giuria lo ha capito".
Più donne in politica per normalizzare la situazione
A Berlino Hillary Clinton sembra a suo agio sotto i riflettori di un evento per una volta non politico e parla della serie che la vede protagonista con toni molto positivi: "Il documentario fa un ottimo lavoro dipingendomi a 360°, sono un essere umano e come tutti ho punti di forza e debolezze, ho opinioni e sentimenti. Sono finita sul palcoscenico quando non c'erano molte donne e questo ha scatenato molte reazioni, culminate nella vittoria di Trump. Prima del voto c'è stato il tentativo sistematico di delegittimarmi creando una visione di me che non corrisponde alla realtà. Trump ha ordinato di distruggermi usando informazioni dei servizi segreti non per conoscermi meglio, come ha sostenuto, ma perché voleva farmi fuori. Sono le persone che scelgono i loro leader, non potenze straniere, bugie o propaganda. Questo riguarda tutti i paesi democratici".
Volitiva e battagliera più che mai, la Clinton si addolcisce quando, nella mecca della Berlinale, le viene chiesto di commentare i suoi gusti cinematografici e lei ammette di amare ogni tipo di cinema così come il marito: "Amiamo i classici come Casablanca, che avremo visto 4000 volte, ma ci piace di tutto. Mi piacerebbe molto avere più tempo per vedere i film, non ne ho visti molti negli ultimi 20 anni perché ero troppo impegnata perciò accetto i vostri consigli". Quando, però, viene chiesto a Hillary Clinton quale è l'eredità morale per cui vorrebbe essere ricordata lei si ribella simpaticamente alla domanda specificando che "non è ancora giunto il momento di guardarmi indietro. Per adesso guardo sempre avanti. Mi preoccupo di come risolvere le questioni ambientali, come assicurare la sanità gratis per tutti i cittadini americani o come battere Donald Trump. Queste sono le cose a cui penso."