Heroes - Stagione 3, episodio 16: Building 26

Episodio di passaggio in cui accade poco, necessario esclusivamente per dare modo a ribelli e agenti governativi di organizzare le rispettive mosse nella partita che si sta giocando per la sopravvivenza degli eroi.

Scena di calma familiare per l'inizio di Building 26, sedicesimo episodio della terza stagione di Heroes, che si apre proprio con la tranquillità apparentemente raggiunta dalla famiglia Bennet: Claire alla ricerca di un'università da frequentare e la madre che si informa riguardo la scelta effettuata. Ovviamente tutto ciò è solo calma apparente perché in realtà sappiamo bene che la situazione tra Noah e Claire è tesa a causa della nuova attività intrapresa dal nostro uomo con gli occhiali di corno e dai ripetuti messaggi telefonici che la ragazza riceve e che sono firmati a nome di un non ben specificato "Ribelle".
Questa volta però non si tratta di semplici proclami di battaglia e di sollecitazioni alla resistenza, gli sms affidano alla giovane cheerleader il compito di mettere in salvo Alex, un ragazzo che lavora presso la fumetteria della città.
Claire obbedisce agli ordini e si reca al negozio, ma mentre tenta di convincere il giovane ecco che sopraggiunge proprio suo padre Noah che ha il compito di prenderlo sotto custodia. La fuga dall'edificio è rocambolesca, ma efficace e i due riescono a far perdere le proprie tracce.
Al suo ritorno a casa, Claire è incapace di continuare a mentire ancora a sua madre e decide di confessare tutto della nuova attività di Noah.
Sandra è sconvolta dalle rivelazioni e non ascolta le spiegazioni del marito quando questo rientra in casa pochi minuti dopo e decide di allontanarlo per qualche tempo dalla famiglia, almeno fino a quando non decida di essere maggiorente leale nei loro confronti. Noah sale in camera dalla figlia per salutarla e per spiegarle che si è arrivati a quel punto proprio per l'enorme quantità di segreti e menzogne che hanno costellato la loro vita, promettendo che farà di tutto per essere un padre e un marito migliore e sincero. Claire ascolta e lo abbraccia commossa, ma ormai le sue scelte sono fatte e non esita nemmeno un istante a tacere a Noah la presenza di Alex, il ragazzo salvato dalla cattura, nel proprio armadio.

Le azioni di Claire però non passano inosservate agli occhi di Danko e della task force organizzata da Nathan per catturare tutti coloro in possesso di abilità speciali ed è solo la particolare immunità di cui, almeno per il momento, gode la ragazza a tenerla fuori dalla lista delle persone da segregare. Nathan, inoltre, ha richiesto ulteriori finanziamenti e di conseguenza dal dipartimento per la sicurezza nazionale arriva Abby Collins, incaricata di controllare le attività del gruppo.
La donna non crede al racconto di Petrelli e non ritiene possibile l'esistenza di individui "speciali", anzi quando Nathan si lascia sfuggire di avere un prigioniero in detenzione proprio in quegli uffici, Abby si impone per poter verificare immediatamente le condizioni in cui è tenuto e le modalità di detenzione.
Grande sorpresa, quindi, quando nella donna incatenata ad una sedia in una stanza surriscaldata riconosce Tracy Strauss con cui ha avuto spesso contatti politici. Abby si ribella alla brutalità e alla tortura di cui è vittima Tracy e decide di arrestare ogni finanziamento e la conseguente chiusura dell'operazione di caccia e detenzione dei mutanti. Nathan prova a farle cambiare idea, ma la donna si appella all'incostituzionalità di tutti i metodi utilizzati e insiste nel non considerare una reale minaccia persone come Tracy Strauss.
Però ciò che accade qualche minuto più tardi è determinate per far mutare parere ad Abby perché Tracy, che è riuscita a liberarsi dalle sue catene, prende prima in ostaggio uno degli impiegati dell'ufficio e poi lo riduce in mille pezzi, congelandolo sotto gli occhi sgomenti della donna. Tracy viene riportata in cella ed Abby, finalmente convinta che Nathan sia nel giusto, decide di appoggiare ogni richiesta di ulteriori finanziamenti per la lotta contro le abilità speciali.
Che però la prigioniera non si sia liberata da sola è evidente alla stessa Tracy che accusa Nathan, in un successivo colloquio tra i due, di aver volontariamente allentato le sue catene e lasciato la porta aperta così da poter offrire il giusto spettacolo all'inviata del Presidente. Petrelli, che sa benissimo di non essere lui il responsabile dell'accaduto, comprende però che ad orchestrare tutto è stato proprio Danko, intenzionato a non lasciarsi sfuggire l'operazione di caccia che sembra aver preso tanto a cuore e che risulta, dopo essere stato accusato da Nathan, per nulla dispiaciuto di aver causato la morte di un impiegato innocente.

A questo punto possiamo in poche righe occuparci della parte di narrazione dedicata ad Hiro Nakamura ormai sempre più emarginato dagli autori in un ruolo al limite tra il ridicolo e l'inutile e dispiace davvero assistere impotenti al declino di quello che è stato uno personaggi cardini della prima stagione. Ricordiamo che Hiro era stato inviato in India dai disegni di Matt Parkman allo scopo di impadronirsi di nuovo dei suoi poteri, in realtà nulla di tutto questo accade perché la missione di impedire il matrimonio di una ragazza del luogo con un prepotente ha l'unico scopo di far acquistare fiducia al giovane e di fargli capire che per compiere atti eroici non è necessario avere straordinari poteri. Restituita la libertà alla giovane Annapura, nel locale gestito dalla ragazza, Hiro ed Ando ricevono uno strano fax, firmato sempre da "il ribelle" che li esorta a correre a Los Angeles in aiuto di Parkman.

E come è ormai consuetudine lasciamo Sylar per ultimo, ma non certo ultimo per importanza perché resta comunque tra i personaggi più importanti e meglio caratterizzati dell'intera serie. Gabriel prosegue il proprio viaggio alla ricerca di suo padre accompagnato dal giovane Luke che quasi incessantemente gli narra di vicende legate a Mr. Gray, come ad esempio la di lui passione per l'ornitologia, risvegliando ricordi d'infanzia anche nella mente di Sylar. Però la rete di telecamere sparsa per il paese e i sofisticati sistemi di tracciamento ed identificazione di cui il governo dispone fanno in modo che al quartier generale di Danko si riescano a ritrovare le tracce del killer e del suo giovane accompagnatore ed è proprio durante una sosta in un caffè, dopo che Luke gli ha finalmente confidato l'indirizzo del luogo dove si trova il padre tanto cercato, che i due si accorgono della presenza di agenti che ben presto li accerchiano. La pistola che Gabriel ha puntata alla nuca non gli da molte possibilità di fuga, a è provvidenziale l'intervento di Luke che riesce a distrarre il militare permettendo a Gabriel di liberarsene scagliandolo via lontano grazie al suo potere. A quel punto nemmeno le pallottole sparate in abbondanza riescono a fermare Sylar che fugge via lasciando il ragazzino da solo, convinto di metterlo al sicuro.
Ma quando Gabriel si rende conto che in realtà i militari hanno preso prigioniero anche Luke non esita a tornare indietro e a compiere l'ennesima strage per liberare il suo giovane amico. Il legame tra i due è ormai stabilito e fortificato, le affinità indubbie e a questo punto non possiamo fare altro che chiederci se tra i due ci possa essere una qualche connessione più profonda.

Ma eccoci all'epilogo dell'episodio e per affrontarlo dobbiamo ritornare per un momento a Noah Bennet, allontanato dalla propria casa e in cerca di una sistemazione in un hotel di Costa Verde. Mentre il nostro uomo è al bar a bere quello che in apparenza è un innocuo drink, lo vediamo perdere lentamente i sensi a causa sicuramente di qualche sostanza disciolta nell'alcool. Ma a prendersi cura di lui portandolo via ci sono tre vecchie nostre conoscenze: Peter, Matt e Mohinder.
La resistenza e i ribelli hanno dunque fatto la loro contromossa? Speriamo di avere a breve la risposta.