Quello che sta per concludersi è stato un anno ricco di produzioni Marvel Studios, soprattutto dopo il precedente che era stato avaro al di là della programmazione iniziale, ma anche generoso in termini di qualità, come vedremo nella recensione dei primi episodi di Hawkeye (1x01 e 1x02), la nuova serie Marvel che inizia il suo cammino su Disney+ a partire dal 24 novembre. Dopo WandaVision, The Falcon and the Winter Soldier e poi Loki, la nuova serie fa un'operazione non dissimile dal punto di vista contenutistico rispetto a quelle che l'hanno preceduta, guardare avanti ma senza rinunciare al passato dell'MCU, espandendo con l'introduzione di nuovi eroi, ma anche approfondendo personaggi già noti.
A casa per Natale
È quasi Natale a New York City e l'atmosfera è quella della festa più amata da tutti, con freddo, decorazioni e attesa febbrile della vigilia, dei regali e del tempo passato in famiglia. D'altra parte It's the Most Wonderful Time of the Year, come sottolinea la canzone classica natalizia che ha accompagnato il trailer e ritroviamo anche come sui titoli di coda degli episodi. Un background che fa da sfondo a una nuova avventura di una nostra vecchia conoscenza, perché ritroviamo finalmente Clint Barton, uno degli Avengers originali, costretto ad affrontare una missione fondamentale: tornare a casa dalla propria famiglia in tempo per il Natale. Una missione che non sembra difficile, ma lo diventa quando si trova a fare i conti con una minaccia che proviene dal suo passato e che lo costringe ad allearsi suo malgrado con Kate Bishop, arciera ventiduenne che è anche fan di Hawkeye, insieme alla quale dovrà operarsi per smascherare una pericolosa cospirazione criminale.
Piccoli eroi nascono e crescono
Ma quella in cui ci immergiamo è anche la New York post-blip e Hawkeye non trascura l'importanza del contesto del Marvel Cinematic Universe da più punti di vista diversi. In primo luogo aggiungendo ulteriori sfumature alle conseguenze di quanto fatto da Thanos, poi risolto dagli Avengers; in seconda battuta, e forse in modo ancora più profondo e interessante, mostrandoci il punto di vista del mondo sugli eroi che si sono battuti, Hawkeye compreso. Lo fa con la solita ironia propria dell'MCU tratteggiato da Feige, con quel Rogers - The Musical che vorremmo tanto poter guardare nella sua interezza, a cui lo stesso Clint Barton assiste con la famiglia, ma anche attraverso lo sguardo di una eroina in divenire come la Kate Bishop di Hailee Steinfeld, che a quegli eroi guardava, ricevendo la spinta per definire il proprio cammino.
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Simboli, un bene prezioso
Questo dei modelli e dell'ispirazione è un discorso forte e potente in Hawkeye, presente sin dalla primissima scena della nuova serie Marvel, che in qualche modo prosegue quello sui simboli che aveva già introdotto e affrontato The Falcon and the Winter Soldier. Così allo scudo si affianca il costume di Ronin in questo filo conduttore simbolico che sta attraversando questa nuova fase dell'universo Marvel, almeno dal punto di vista seriale. Perché non si potrebbe andare avanti senza tener presente quanto accaduto in precedenza, non solo in termini di meri fatti da considerare per una coerenza narrativa, ma anche e soprattutto per le ripercussioni che hanno e possono avere sulle figure che lo animano, sul mondo nel suo complesso così come sui singoli che ne sono influenzati.
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(auto)ironia e solida azione
Hawkeye mette in scena questo discorso, lo porta avanti e sviluppa nel rapporto tra i due suoi protagonisti, avvalendosi delle prove di due ottimi interpreti: Jeremy Renner si conferma un ottimo Clint Barton, capace di trasmettere intensità e leggerezza in egual misura, ma sorprende quanto sia a suo agio la Steinfeld al suo fianco, definendo un'ottima coppia da action comedy vecchio stampo, tra (auto)ironia e sequenze d'azione messe in scena con solida sicurezza. Perché questa è in definitiva la nuova serie Marvel: una commedia d'azione di cui sentivamo il bisogno, che sfrutta l'ambientazione natalizia per ammiccare a cult del genere come Die Hard, in questo brillante e dinamico cammino lungo i sei giorni che separano l'eroe dal Natale in famiglia. Sei giorni scanditi dai sei episodi che compongono Hawkeye, di cui i primi due distribuiti dal 24 novembre sono una perfetta introduzione.
Conclusioni
Arrivati al termine della recensione dei primi episodi di Hawkeye, non possiamo far altro che ritenerci soddisfatti per i primi passi della nuova serie Marvel disponibile su Disney+, per il modo in cui continua a portare avanti sia lo sviluppo del contesto post-blip dell’ambientazione, che il discorso sui simboli e l’impatto che gli eroi hanno sul mondo in cui si muovono. Ottima come sempre la prova di Jereny Renner nei panni di Clint Barton, ma sorprende anche la capacità di Hailee Steinfeld di integrarsi nell’MCU e costruire l’intesa e chimica con il protagonista per mettere in scena le dinamiche da action comedy della serie, a cui l’ambientazione natalizia dona una marcia in più.
Perché ci piace
- Jeremy Renner ed Hailee Steinfeld, una conferma e una sorpresa per il Marvel Cinematic Universe.
- Le dinamiche action comedy, ulteriormente valorizzate dall’atmosfera natalizia in cui si muove la serie.
- Il discorso sui simboli e l’impatto che gli eroi hanno sul mondo in cui si muovono, che sviluppa in modo diverso quanto impostato anche da The Falcon and the Winter Soldier.
Cosa non va
- Come spesso capita con Marvel, può coinvolgere meno chi ama un approccio meno ironico al mondo dei supereroi.