Il 2022 è iniziato con Harry Potter 20th Anniversary: Return To Hogwarts la docu-reunion di HBO Max che dopo aver riscoperto le risate di Friends ha ritrovato la magia del maghetto più famoso della letteratura e della tv. 20 anni e non sentirli? Davvero tanti ne sono passati e la saga originaria sembra non risentirne. Forse i suoi spin-off letterari (l'esperimento La maledizione dell'erede) e cinematografici (la saga di Animali Fantastici), ma sicuramente non gli otto film che hanno trasposto sullo schermo i libri di J.K. Rowling. Se non è magia questa. Ci sembra perfetto chiudere l'anno nello stesso modo, ora che dal 2 dicembre lo speciale sarà disponibile su Mediaset Infinity con Infinity+ in versione Premiere fino all'8 dicembre: andiamo a (ri)scoprire 5 motivi per tornare a Hogwarts con la reunion del ventennale.
1. Come una reunion scolastica
Vedendo Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts non si può non avere l'impressione di assistere e partecipare a una reunion scolastica, tanto odiata quanto amata come evento sociale nella vita reale. Complice il fatto che lo speciale sia girato proprio sul set di Hogwarts e che inizi con una letterina magica mandata ai membri del cast, il sapore è simile a quello di fare un bilancio delle proprie vite, tra alti e bassi professionali e personali. Ritrovare non solo gli ex compagni di Hogwarts e colleghi di set, che sono letteralmente cresciuti con te tanto davanti quanto dietro la macchina da presa, ma anche gli insegnanti, i mentori, gli adulti che ti hanno fornito una guida nel difficile mondo tanto babbano quanto magico in cui viviamo. Sensazioni contrastanti che fanno parte della vita e che condiscono perfettamente questo speciale.
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2. Addio Robbie Coltrane
Proprio perché siamo cresciuti con loro, è come se fossero i nostri amici e la nostra famiglia. Abbiamo riso e pianto con loro e lo rifaremo durante i 102 minuti che compongono lo speciale, è inevitabile. Sentirsi parte dei Weasley sul set della Tana, provare a riunirsi con i membri di tutte le Case, da Tassorosso finanche ai Serpeverde, solletica il palato potteriano ma anche il cuore magico in ognuno di noi. Se poi pensiamo che è l'ultima apparizione effettiva sullo schermo di Robbie Coltrane, ovvero il gigante buono Hagrid che è stato una spalla, un mentore, un secondo genitore per Harry, Ron ed Hermione così come per Daniel, Rupert ed Emma, le lacrime non faticheranno a scendere. Un attore gigantesco che ci regala forse la più bella quote di tutta la reunion, quasi preveggente, che ne riassume perfettamente lo spirito, anche dell'intera saga: "Penso solo che sia la fine di un'era. L'eredità dei film è che la generazione dei miei figli li mostrerà ai loro figli, quindi potresti guardarli tra 50 anni, facilmente. Io non sarò qui, purtroppo, ma Hagrid sì". E non manca ovviamente un ricordo sui compianti Alan Rickman alias il terribile e redento Severus Piton, e su Helen McCrory la madre di Draco, Narcissa Malfoy.
3. Location magiche
Parte della magia del franchise di Harry Potter è sicuramente dovuta alle location che hanno accompagnato i giovanissimi attori e gli spettatori nel mondo creato da J.K. Rowling. Location importantissime e "rivelatrici" in questa reunion del ventennale, ambientata principalmente a Hogwarts simbolo per eccellenza della saga e luogo perfetto dove far andare nei ricordi i protagonisti e fargli confessare dietro le quinte mai svelati prima. Ma anche la magia della Tana, della capanna di Hagrid, della Gringott dove Radcliffe e Helena Bonham Carter avevano nascosto qualcosa anni indietro. Le location del Wizarding World sono davvero dei tesori da riscoprire e ritrovare, come se il tempo non fosse mai passato. E allo stesso tempo sentendone il peso degli anni sulle spalle.
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4. Guest star a un tocco di bacchetta
La già citata Helena Bonham Carter non è l'unica guest star magica ad apparire nello speciale insieme al cast principale. Con lei tantissimi volti noti: Ralph Fiennes (Voldemort), Jason Isaacs (Lucius Malfoy), Gary Oldman (Sirius Black), James e Oliver Phelps (i gemelli Weasley), Mark Williams (papà Weasley), Ian Hart (Raptor), Toby Jones (Dobby). La reunion è anche un viaggio come dicevamo di chi dietro le quinte questa saga senza tempo l'ha messa in scena: il produttore David Heyman e i registi dei vari capitoli che ne ripercorrono la realizzazione con dolci e succosi aneddoti: Chris Columbus, Alfonso Cuarón, Mike Newell e David Yates. Anche perché si sono ritrovati a fare effettivamente da genitori sul set ai giovanissimi protagonisti.
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5. La triade
Daniel Radcliffe, Rupert Grint e Emma Watson sono il gioiello di Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts, perché era la prima volta che si riunivano tutti e tre su un set. I loro racconti e aneddoti sono ovviamente i più toccanti, a volte anche strazianti come quelli della Watson come unica protagonista femminile bambina sul set, analizzata al microscopio il doppio delle volte dei colleghi uomini da parte dei fan. Le interazioni tra loro - e soprattutto quelle tra Grint e Watson - sono quelle che più stuzzicheranno l'appetito dei fan e più strizzeranno l'occhio agli spettatori più attenti ai loro sguardi complici. Senza dimenticare i loro compagni di scuola, letterali e metaforici: Tom Felton (Draco Malfoy), Bonnie Wright (Ginny Weasley), Alfred Enoch (Dean Thomas), Matthew Lewis (Neville Paciock)e Miss Stranezza Evanna Lynch (Luna Lovegood).
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