Irrequieta, instabile, imprevedibile. Ha un cognome che si legge "regina", ma è scritto in modo sbagliato. Sbagliata come forse la vedono gli altri, sbagliata come forse si è sentita anche lei ogni tanto. Parlare di Harley Quinn significa sbrogliare una matassa piena di nodi, ma una cosa è certa: il personaggio interpretato da un'ispirata Margot Robbie in soli cinque anni ha lasciato il segno nell'immaginario collettivo. Un segno che ha la forma di una mazza da baseball sbattuta forte contro un muro, firma di una donna problematica capace di prendersi la scena senza mezze misure. Oggi, con buona pace di Black Widow, Wonder Woman e Capitan Marvel, vi racconteremo perché (secondo noi) Harley Quinn è il miglior personaggio femminile visto finora nei cinecomic.
1. Una parabola credibile
"Dai diamanti non nasce niente. Dal letame nascono i fiori" cantava Fabrizio De André. Una frase che racconta alla perfezione il valore di un personaggio come Harley Quinn. Una donna che sguazza nel fango e che dal fango prova a risollevarsi solo con le sue forze. Come sappiamo, il personaggio di Harley nasce nel 1992 nella serie animata di Batman, e in quel contesto viene dipinta subito come personaggio che vive nell'ombra di Joker. Condizione esistenziale alla base di Suicide Squad del 2016, prima apparizione del personaggio sul grande schermo. In quell'occasione capiamo come e perché la ragazza abbia subito il fascino perverso di un uomo malato, entrando i simbiosi con l'instabilità emotiva e psicologica di Joker. Harley nasce quindi come donna vincolata al principe del crimine, come persona manipolata da un abile e crudele burattinaio. Il legame viscerale tra Joker e Harley è controverso ma allo stesso tempo realistico, simile a tanti presunti amori folli che in realtà non sono altro che rapporti tossici. Una prigione dalla quale Harley imparerà a uscire da sola, trovando finalmente la scintilla per la sua rinascita. Se in Suicide Squad Harley era ancora succube del legame con Joker, in Birds of Prey (e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn) Harley rifiuta il suo vecchio amante, lo deride, lo sminuisce e capisce che non è solo stata trattata male, ma non si è voluta bene.
Liberandosi da questa condizione di dipendenza, Harley scoprirà presto quanto ossigeno c'è fuori da quel legame malato, dimostrando di avere la forza di accettare le proprie fragilità. Una percorso di rinascita sugellato da The Suicide Squad dove Harley è nel pieno della sua orgogliosa stravaganza, consapevole della propria instabilità emotiva e fiera di quella che è. Nessun personaggio femminile visto in un cinecomic ha avuto questa parabola evolutiva così accurata, sottile e verosimile. Wonder Woman per ora ha avuto la sua fiaba di formazione, Capitan Marvel ha abbozzato un discorso femminista ancora tutto da approfondire e Black Widow è stata sempre vincolata ad altri personaggi per troppo tempo, trovando solo negli ultimi anni una dimensione più intima. Però, nel complesso, la storia di Harley Quinn ci sembra davvero quella più attuale, urgente e interessante rispetto a quelle delle sue colleghe.
Suicide Squad, come il film ha travisato il rapporto tra Harley e Joker
2. Personaggio accessibile
Basta guardarsi attorno per capire l'impatto di Harley Quinn sul pubblico. Cosplayer, fan art, tributi e omaggi al personaggio si sprecano, il che significa che Harley ha fatto breccia nel cuore delle persone. Il tutto in soli 5 anni. Come spesso capita, le imperfezioni di un personaggio come Harley Quinn, per quanto esasperate e sopra le righe, lo rendono molto più vicino al pubblico, coinvolto dalle sue disgrazie e portato a empatizzare con una donna fragile e forte allo stesso tempo. L'Harley Quinn di Margot Robbie è un personaggio accessibile come la Wonder Woman di Gal Gadot e la Captain Marvel di Brie Larson non potrebbero mai essere. A questo va aggiunto anche il fascino di un carattere inquieto, che rifiuta le regole e per questo attrae. Fateci caso: Harley Quinn cambia continuamente. In un mondo codificato come quello dei cinecomic, in cui tutti hanno dei ruoli definiti e un costume che definisce i personaggi, Harley è puro caos cangiante. Camaleontica e instabile, Harley non è mai uguale a sé stessa, perché cambia abiti, trucco e acconciature. Per la gioia dei cosplayer e dei Funko Pop.
Margot Robbie su Birds of Prey: "La mia Harley Quinn tra Marilyn e John Wick"
3. Interpretazione
Sarebbe stato molto facile rendere stucchevole un personaggio così sopra le righe. Sarebbe semplice trasformare Harley Quinn in una maschera carnevalesca sopra le righe, artefatta e distante dalla realtà. Se tutto questo non è accaduto il merito è soprattutto della grande attrice che la interpreta. L'intensità e la cura con cui Margot Robbie ha delineato il carattere di Harley Quinn ha fornito alla nostra antieroina spessore e umanità. Un'umanità composta da dettagli, espressioni e atteggiamenti che hanno reso Harley una persona più che un semplice personaggio. Sempre credibile anche nei suoi bruschi cambi di registro, Robbie è stata eccezionale nel distinguersi sempre. Perché, a dire il vero, va sempre considerato che il suo personaggio è apparso in tre film, e due di questi (ovvero Suicide Squad e Birds of Prey) sono tutt'altro che memorabili. Lei, al contrario dei film, è sempre stata eccezionale. Tutte cose che eleggono Harley Quinn regina dei cinecomic. Una regnante folle e bislacca, che dopo essersi buttata alle spalle un giullare ingombrante, ha imparato a rimettersi in piedi.