Il finale della terza stagione di Gomorra ha lasciato tutti di sasso: Genny (Salvatore Esposito) e Sangue Blu (Arturo Muselli) per primi. In Gomorra 4 su Sky Atlantic HD dal 29 marzo, tutti i protagonisti dovranno fare i conti con l'assenza pesante di Ciro Di Marzio, pilastro della serie fin dall'inizio insieme all'erede del clan Savastano. A doversi confrontare con la dipartita di Ciro è anche il suo interprete: ne parliamo in questa intervista a Marco D'Amore, che abbiamo incontrato a Roma, insieme agli altri protagonisti, perché autore di due episodi.
Il passaggio dietro la macchina da presa è stato naturale e, nonostante su Instagram lo si veda sempre scherzare con Salvatore Esposito e gli altri colleghi, il clima sul set era serissimo: "Durante le riprese abbiamo instaurato un rapporto di grande rispetto e anche di distanza, proprio per preservare i ruoli" ci ha detto il regista, proseguendo: "Nel momento in cui si dice stop io e Salvatore siamo i più cazzoni di questo mondo, ma in quel momento e in quel luogo abbiamo preservato i nostri ruoli e questo ha garantito una grande professionalità del girato."
Nonostante questa volta sia dietro l'obiettivo (ma ne siamo completamente sicuri?! Salvatore Esposito dice che dobbiamo seguire Gomorra 4 per scoprirlo), per Marco D'Amore è dura liberarsi di Ciro: "Sento il fantasma di questo personaggio vivermi intorno: da una parte ossessionarmi, dall'altra farmi compagnia. È evidentemente una presenza che non voglio rinunciare ad avere attorno a me. Ho seppellito di lui però una pratica legata alla quotidianità, che mi faceva indossare quasi tutti i giorni i suoi panni. Quindi persa quella, si perde un po' del contatto più fisico e più terranno col personaggio, ma tanto di lui è rimasto attorno a me." In realtà D'Amore sarà di nuovo Di Marzio nel film prequel di Gomorra, ma è inutile chiedergli qualche dettaglio: assume l'espressione dell'Immortale e diventa muto.
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Gomorra si evolve: dalle strade alle stanze del potere
Il grande fascino della serie creata da Stefano Sollima e Roberto Saviano sta nel far evolvere in continuazione storia e personaggi: in questa quarta stagione vediamo Genny abbandonare la strada per lanciarsi in nuovi affari, entrando nelle stanze del potere (ne abbiamo parlato anche nella nostra recensione degli episodi 3 e 4 di Gomorra) Quanto è importante far vedere anche questo aspetto della criminalità secondo D'Amore? "È necessario: necessario nella misura in cui Gomorra sta al passo con la realtà contemporanea. Sempre di più leggiamo, studiamo e indaghiamo la realtà attraverso le connessioni che ci sono tra il mondo basso e quello alto, tra lo sporco e il pulito, che ormai si stanno confondendo. Gomorra, partendo da un'indagine precisa della realtà, non si può sottrarre a questo tipo di narrazione. Dal mio punto di vista quello delle sfere alte è il racconto di una criminalità molto più efferata, violenta e spaventosa. Lo vedrete."