La Terra protagonista: 5 film che raccontano il nostro pianeta

Il 5 giugno è la giornata mondiale dell'ambiente. Come passare una giornata come questa, come raccontare il nostro rapporto con la terra che abbiamo sotto i piedi, con la natura che ci circonda e ci permette di respirare, attraverso il cinema? Su Infinity+ arriva la collection dedicata a questa giornata.

La Terra protagonista: 5 film che raccontano il nostro pianeta

Il 5 giugno è la Giornata mondiale dell'Ambiente. Come passare una giornata come questa, come raccontare il nostro rapporto con la terra che abbiamo sotto i piedi, con la natura che ci circonda e ci permette di respirare, attraverso il cinema? Su Infinity+ arriva la collection dedicata alla giornata dell'ambiente. E abbiamo scelto 5 titoli, molto diversi fra loro, per riflettere su uno dei temi più sensibili di questi anni. Una saga familiare, un film di denuncia, un film catastrofico. E poi quei film girati con gli animali, che quasi non si fanno più.

1. Minari

Youn Yuh Jung
Minari: un primo piano di Youn Yuh-jung

Si può parlare di ambiente con un film da Oscar che è anche, e prima di tutto, una storia familiare. Minari (2020) è stato un piccolo grande caso, un film prodotto in America che racconta la storia di una famiglia coreana, girato con degli attori coreani, che nella stagione dei premi del 2021 è andato fortissimo. Candidato a 6 premi Oscar, ha vinto la statuetta per la migliore attrice non protagonista a Youn Yuh-jung, e il Golden Globe come miglior film straniero. È la storia di una famiglia coreana che, negli anni Ottanta si trasferisce dalla California all'Arkansas, in una casa su ruote in mezzo a un terreno agricolo che il padre Jacob vuole coltivare, con prodotti tipici coreani, al fine di venderli ai rivenditori di Dallas. Il minari è proprio una pianta, simile al crescione americano ed europeo. Attraverso una saga familiare di quelle che ormai quasi non si girano più, si racconta l'America multiculturale, ma anche il rapporto con la terra che abbiamo sotto i piedi, che ormai diamo per scontato ma non lo è.

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2. Promised Land

Promised Land: Matt Damon nel film di Gus Van Sant
Promised Land: Matt Damon nel film di Gus Van Sant

Si può parlare di ambiente con un film di denuncia, un film civile, di quelli tesi e sobri come Promised Land (2012) di Gus Van Sant. Che non è tanto un film di Van Sant quanto un film di Matt Damon, una storia fortemente voluta dall'attore che avrebbe dovuto dirigerla, ma ha lasciato all'amico l'incarico. È un film "su commissione", in cui Van Sant mette in scena in maniera corretta la storia, ma è lontano dai film più sperimentali e personali del regista. La storia che ha appassionato Damon è quella di alcune rischiose trivellazioni per estrarre del gas naturale dalla terra (si chiamano "fracking", e se ne parla anche in un film recente, Bigger Than Us) che rischiano di compromettere per sempre i territori in cui sono fatte: alcuni agricoltori devono decidere se cedere i loro terreni in cambio di denaro o resistere alla tentazione. Damon qui è un ragazzo di campagna con futuro da manager che offre contratti capestro ai proprietari delle terre in Pennsylvania, un eroe e insieme un antieroe. È soprattutto un venditore, che non pensa se il prodotto è buono o no, deve venderlo e basta. Restare sulla propria terra o tradirla per denaro. È un dilemma tra l'oggi e il domani, perfetto per fare il punto sull'identità americana. Ma anche di parlare a tutti noi. E di chiederci come trattiamo oggi la Terra.

Promised Land: Matt Damon e John Krasinski discutono in una scena del film
Promised Land: Matt Damon e John Krasinski discutono in una scena del film

3. Greenland

Greenland 7
Greenland: Morena Baccarin e Gerard Butler in una scena del film

Si può parlare di ambiente portando il discorso al limite, con uno di quei film catastrofici, che ovviamente lavorano in eccesso, che sono soprattutto un grande spettacolo, ma che riescono a farci pensare. Greenland (2020) è tutto questo. Ed è anche un Gerard Butler Movie, un genere a sé, in cui l'attore scozzese è l'eroe in grado di compiere qualunque impresa. Gerard Butler è John, un ingegnere che riceve la notizia che un asteroide si sta dirigendo verso la Terra e potrebbe far cadere sul nostro pianeta dei frammenti molto grandi che potrebbero addirittura causare l'estinzione del genere umano. Così alcune famiglie vengono scelte per essere portate in un luogo sicuro, ma per farlo dovranno raggiungere un punto di ritrovo. La terra promessa in cui trovare la salvezza è la Groenlandia, la Greenland a cui allude il titolo. Come potrete facilmente immaginare (ricordate La guerra dei mondi e Deep Impact?) non sarà affatto facile quel punto di ritrovo: le strade diventeranno impraticabili, e la gente, al solito, entrerà nel panico e tirerà fuori il peggio di sé: come diceva il filosofo, homo homini lupus. Tutto questo mentre i frammenti dell'asteroide non aspettano, e cominciano a cadere sulla Terra. Si tratta di stare al gioco. E di fare il tifo per lui, il nostro eroe Gerard Butler. Con lui, nel cast, c'è l'affascinante Morena Baccarin.

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4. Il mio amico Nanuk

Dakota Goyo in una scena de Il mio amico Nanuk
Dakota Goyo in una scena de Il mio amico Nanuk

Si può parlare di ambiente, ovviamente, con quei grandi film con gli animali che commuovono sempre. E parliamo di animali veri: oggi che siamo abituati a vedere animali creati al computer così fotorealistici da confondersi con quelli veri, questo è uno di quei film come si facevano una volta, con gli animali addestrati. Il mio amico Nanuk (2014), di Roger Spottiswide e Brando Quilici, che ne ha tratto anche un libro, è la storia di un'amicizia tra un bambino e un orso polare. Luke ha 14 anni e e Nanuk è un cucciolo d'orso polare di 4 mesi. Luke si trova a sfidare la natura per riportare quel cucciolo alla madre, che è stata catturata dai ranger della cittadina di Devon. Se non ci riuscirà, Nanuk sarà destinato ad uno zoo. Il mio amico Nanuk è uno di quei film edificanti, semplici, che dietro hanno un lavoro lungo e complesso. Basti pensare all'orsetto protagonista, Pezoo, fatto arrivare da Pechino, e in grado di girare solo per un mese e mezzo, a causa della rapida crescita degli orsi polari. Per questo motivo le riprese sono state completate in 32 giorni. Guardatelo, quell'orsetto vi farà innamorare.

Il mio amico Nanuk: Dakota Goyo in compagnia del suo tenero amico Nanuk in una scena
Il mio amico Nanuk: Dakota Goyo in compagnia del suo tenero amico Nanuk in una scena

5. Due fratelli

La locandina di Due fratelli
La locandina di Due fratelli

E ancora di più vi faranno innamorare i cuccioli di tigre al centro di Due fratelli (2004). Abbiamo lasciato questo film per ultimo perché è il vero gioiello della collezione, uno di quei film davanti al quale è impossibile restare indifferenti. Se al centro de Il mio amico Nanuk ci sono un ragazzino e un cucciolo, al centro di Due fratelli ci sono due cuccioli, e poi due tigri adulte. A dirigere il film c'è Jean-Jacques Annaud, vero maestro nel dirigere film con animali, che aveva già girato il magistrale L'Orso e che con Due fratelli ci riprova e fa centro. La storia è quella di due cuccioli di tigre, due fratelli, che crescono insieme, giocano, si vogliono bene, e finiscono per prendere strade diverse fino a trovarsi l'uno contro l'altro. La colpa, ovviamente, è dell'uomo. Annaud riesce a girare un film poggiato completamente su degli animali, un film non recitato, ma scritto e diretto alla perfezione. Le due tigri, addestrate e gestite in maniera magistrale, rendono Due fratelli un film appassionante come se in scena ci fossero dei grandi attori. Ovviamente, gli attori ci sono (tra gli altri Guy Pearce e Freddie Highmore), ma non sono i protagonisti. Due fratelli è un film irresistibile, e commovente.