Il Natale è dietro le porte, e tutto il popolo di Arendelle si prepara a festeggiare portando avanti diverse tradizioni locali. L'unico problema è che Elsa e Anna, a causa della loro infanzia non felicissima, non hanno usanze di famiglia per rendere speciali le festività. Questo rattrista Olaf, che decide di fare buon uso della propria inarrestabile energia per aiutare le sue amiche. Accompagnato dalla renna Sven, decide di portare a corte le migliori tradizioni di Arendelle, ma le cose non vanno esattamente come previsto...
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Un franchise inscalfibile
Era dal 1940 che Walt Disney in persona sognava, in un modo o nell'altro, di portare sullo schermo le opere di Hans Christian Andersen, le cui fiabe hanno successivamente arricchito il canone cinematografico del colosso dell'animazione americana, con film come La sirenetta e Fantasia 2000 (dove uno dei capitoli è un adattamento de Il soldatino di stagno). Poi, nel 2013, dopo un lungo processo produttivo avviato alla fine degli anni Novanta, è arrivato nelle sale Frozen - Il regno di ghiaccio, trasposizione molto libera de La regina delle nevi. Un film che ha fatto breccia nel cuore degli spettatori con una forza piuttosto inattesa: quasi 1,3 miliardi di dollari incassati nel mondo intero, battendo Iron Man 3 come film più visto dell'anno e Il re leone come più grande successo della Walt Disney Animation Studios (nel 2016 gli si è avvicinato Zootropolis, mentre in casa Pixar hanno raggiunto cifre simili Toy Story 3 - La grande fuga e Alla ricerca di Dory).
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Un successo del tutto giustificabile, grazie all'uso che il film fa degli elementi tipici delle migliori animazioni Disney (reparto grafico impeccabile, personaggi memorabili, colonna sonora che più orecchiabile non si può), e dal quale è nato un vero e proprio franchise: il sequel, attualmente in produzione, uscirà nelle sale americane il 27 novembre 2019, e nell'autunno del 2014 le principesse Elsa e Anna sono state portate sul piccolo schermo in live-action come comprimari nella quarta stagione di C'era una volta. Senza dimenticare i videogiochi e il cortometraggio Frozen Fever, allegato all'uscita di Cenerentola di Kenneth Branagh nella primavera del 2015. Ora tocca a un secondo corto (in realtà chiamato featurette negli Stati Uniti poiché dura 20 minuti, il triplo rispetto al normale), Frozen - Le avventure di Olaf, inizialmente concepito come uno speciale televisivo per la ABC e poi scelto per accompagnare al cinema Coco della Pixar, dopo un primo passaggio da solo come evento speciale della Festa del Cinema di Roma, nella sezione indipendente Alice nella Città.
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La spalla in primo piano
Come si può evincere dal titolo, Frozen - Le avventure di Olaf mette al centro il simpaticissimo pupazzo di neve dall'entusiasmo incontenibile, doppiato in originale da Josh Gad e in italiano da Enrico Brignano. Certo, sono presenti anche Anna (Kristen Bell/Serena Rossi), Elsa (Idina Menzel/Serena Autieri) e Kristoff (Jonathan Groff/Paolo De Santis), ma è Olaf, accompagnato in parte da Sven (Frank Welker) che per poco non gli ruba la scena, ad occupare la posizione centrale in questa piccola ma rocambolesca avventura per tutte le età, perfettamente calibrata per l'uscita natalizia con riferimenti a varie culture, non solo quella scandinava (per quanto questa abbia un ruolo non indifferente, con tanto di conferma ufficiosa dell'ambientazione norvegese). Colorato e vivace dall'inizio alla fine, il corto è un concentrato di tutto quello che il pubblico aveva apprezzato del Frozen originale: gag fisiche e verbali ad alto tasso di simpatia, canzoni (quattro, tutte inedite) che mescolano pathos e humour senza sbavature, allusioni caricate ma divertenti alla cultura nordica (in questo caso la sauna) e abbondanti dosi di magia.
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Se da un punto di vista strettamente narrativo la vicenda non aggiunge nulla di particolare alla mitologia anderseniana riletta da Jennifer Lee e Chris Buck, ben altro discorso va fatto per la componente artistica: con pochi minuti a disposizione, gli animatori disneyani mettono ancora una volta in mostra le loro grandi capacità, giustificando anche la scelta di Olaf, la cui fisicità malleabile è una manna dal cielo per mettere in scena sequenze innovative ed esilaranti incentrate su neve e ghiaccio, i due elementi visivi essenziali del franchise che qui sono portati a nuovi livelli di rappresentazione. Il tutto all'insegna dello spirito natalizio, che proprio la Disney ha sempre saputo portare in sala con buoni risultati (basti pensare alle riletture del Canto di Natale di Dickens con protagonisti prima Zio Paperone e poi i Muppets) e ora ripropone in una veste semplice ma spumeggiante, dalla cui visione è impossibile uscire senza il sorriso sulle labbra.
Movieplayer.it
4.0/5