Fringe - Stagione 2, episodi 9 e 10: Snakehead e Grey Matters

I due episodi di Dicembre di Fringe mettono al centro della narrazione Walter Bishop e permettono a John Noble di metter in mostra la sua bravura.

Se già Of Human Action ed August avevano dato segnali incoraggianti alla produzione di Fringe in termini di ascolti, i successivi Snakehead e Grey Matters, i due episodi in onda a dicembre prima della pausa natalizia, confermano la tendenza positiva ottenendo un ulteriore incremento e totalizzando rispetivamente 6.8 e 6.3 milioni di spettatori. Una tendenza che potrebbe essere confermata al rientro post festività, previsto per il 14 Gennaio, quando parte della concorrenza diretta sarà ancora in pausa, in modo da consolidare la propria posizione in vista della successiva sosta in programma a Febbraio durante i giochi olimpici e di un potenziale rinnovo, al momento poco probabile.
Per ottenere il cambio di ritmo, la serie si è affidata a nomi nuovi dietro la macchina da presa: sia Paul Holahan che Jeannot Szwarc, rispettivamente registi di Snakehead e Grey Matters, sono al loro esordio per la serie, ma entrambi di provata esperienza televisiva in serie come Senza traccia, Ugly Betty, Eureka e The Mentalist, il primo, e Smallville, Bones, Cold Case - Delitti irrisolti ed Heroes, il secondo. Quasi esordio anche per gli sceneggiatori: se David Wilcox si era messo alla prova con le indagini di Olivia Dunham ed i Bishop già in Fracture, con esperienze passate in Life on Mars e Law & Order - I due volti della giustizia, Zack Stentz ed Ashley Miller avevano già lavorato allo script di Momentum Deferred dopo aver figurato tra gli autori di Terminator: The Sarah Connor Chronicles.

Due episodi, questi del 3 e del 10 Dicembre, che vedono il Walter Bishop di John Noble al centro della narrazione e che danno la possibilità all'attore di mettere in mostra la propria bravura nei momenti più introspettivi di entrambi, che proprio in queste sequenze incentrate sui personaggi offrono i loro momenti migliori.

Snakehead in particolare è il classico episodio da Monster of the Week che, per quanto coinvolgente nel corso della visione, passerebbe del tutto inosservato senza i momenti dedicati al rapporto tra lo scienziato e la sua ormai consolidata assistente Astrid. Per indagare sul misterioso verme che viene rinvenuto nei corpi dei passeggeri di una nave proveniente dalla Cina, infatti, la ragazza viene incaricata di scortare il povero Walter a Chianatown sulle tracce dei medici cinesi ancora dediti alla pratica di curare l'asma con l'uso del verme solitario, di cui il campione rinvenuto nel corpo delle vittime è una versione modificata.
Nelle strade di Chinatown, Walter si comporta in modo da rafforzare il senso di sicurezza di Astrid nei suoi confronti, per poi sparire all'improvviso alla ricerca di qualche momento di una libertà da troppo tempo non assaporata. Ma le cose non vanno per il meglio: da una parte Walter non riesce a ricordare il numero di Peter per farsi andare a prendere, precipitando nel panico e trovando rifugio a casa di un'anziana signora cinese; dall'altra dei malintenzionati collegati ad uno dei medici da cui Walter ed Astrid si sono recati fanno irruzione nel laboratorio dello scienziato, rubando l'esemplare di verme in suo possesso e lasciando Astrid con delle leggere ferite. E' l'incontro tra la ragazza e Walter, al suo ritorno nel laboratorio, il momento più intenso ed emozionante dell'episodio: lo sguardo tra i due, le lacrime ed il successivo abbraccio, che testimoniano la forza del rapporto che si è venuto a creare poco a poco.

Nel successivo Grey Matters l'attenzione si sposta al rapporto tra Walter e Peter, dando l'ennesima prova di quanto sia forte l'amore che lo scienziato prova per il figlio, un affetto che è il punto di partenza di tutta la storyline principale di Fringe che proprio in questo episodio viene fuori con vigore. A differenza della puntata precedente, infatti, il lavoro sui personaggi qui si poggia su basi molto più solide per comporre quello che è forse l'episodio migliore della stagione fino a questo momento.
La trama segue un gruppo di persone che irrompe di notte in ospedali psichiatrici per operare al cervello dei pazienti, con tre vittime in tre diverse case di cura. Ai tutti e tre viene asportato qualcosa dal cervello, ma l'operazione ha un effetto imprevedibile: tutti e tre risultano guariti dai problemi di schizofrenia che li ha fatti rinchiudere e non tarda ad arrivare la spiegazione, e cioè che l'intervento è servito a rimuovere un tessuto cerebrale estraneo conservato nel loro cranio, le cui informazioni la loro mente non era in grado di processare, causando i deliri. Quello che ancora di più sorprende è scoprire l'origine di questi tessuti rimossi: il cervello di Walter Bishop.
Nel corso dei 17 anni del suo ricovero al Saint Claire, infatti, Walter ha ricevuto tre visite da un certo dottor Paris, lo stesso dottore che ha avuto in cura i tre soggetti che ora hanno subito gli interventi. I tre frammenti rimossi dal cervello di Walter sono prelevati dall'ippocampo, che controlla la memoria e l'orientamento e lo scopo è di preservare alcune informazioni in possesso del dottore e che riguardano qualcosa che solo lui è riuscito ad ottenere in passato: aprire un collegamento tra due mondi. E chi più dell'uomo la cui testa è stata recuperata nell'episodio Momentum Deferred, contro il quale William Bell ha messo in guardia Olivia, avrebbe interesse a recuperare queste informazioni?
L'unico modo per farlo è collegare Walter alle porzioni di materiale cerebrale strappategli anni prima e poi riattivarle stimolandone l'attività. E' il ricordo di Peter, il più forte ed intenso, a metterli sulla buona strada, ma per completare l'operazione è necessario portare lo scienziato nella casa in cui è vissuto anni prima con la sua famiglia, quella in cui Peter è cresciuto. Là il collegamento si attiva e quello che vediamo emergere è un Walter diverso, la persona che lo scienziato deve essere stato prima di diventare quella che noi spettatori abbiamo conosciuto e che Olivia reputa migliore di quanto fosse in precedenza. Bravissimo John Noble a rendere la differenza tra i due Walter Bishop e basta uno sguardo per mostrarci la diversa carica interiore del brillante e spietato scienziato che era un tempo.
Recuperate le informazioni, il rapitore riesce a fuggire, mettendo al sicuro la sua fuga iniettando un siero letale al suo prigioniero ed usando la sua conoscenza dell'antidoto contro Olivia che l'ha ormai in pugno: l'agente è costretta a scegliere tra mantenere il suo prigioniero o salvare la vita a Walter e non può che scegliere il compagno di squadra.
C'è tempo per un ultimo sussulto nei due minuti finali, un'ultima sequenza in cui il dottor Paris ci viene mostrato nei momenti precedenti al primo intervento su Walter: è William Bell, ovvero Leonard Nimoy, e Walter sembra consapevole di quello che stanno per fare. Era consenziente? Se Bell, come dice, è l'unico a conoscere dove ha nascosto i frammenti di cervello e quindi le informazioni, come facevano i suoi avversari a sapere come recuperali? E' chiaro che Bell non ha detto tutto ad Olivia riguardo la guerra in corso tra i due mondi e sicuramente la stagione ci dirà altro al riguardo alla sua ripresa. Intanto ci auguriamo che siano nel prossimo futuro più episodi del genere, dedicati alla mitologia della serie, per accrescere l'interesse del pubblico e la qualità delle storie che ci vengono raccontate.