Fringe - Stagione 1, episodio 6: The Cure

Il compleanno di Olivia è il pretesto per rivelarci qualcosa del suo passato mentre indaga su una donna 'esplosiva'.

E' notte. Una donna viene lasciata per strada e si reca in un ristorante poco distante. L'uomo al bancone la tratta con gentilezza, ma non può non notare che la donna ha qualcosa che non va ed avverte un agente, che al suo arrivo inizia a farle domande. La donna non ricorda niente, nè dove si trovava, nè chi l'ha condotta là, e le domande del poliziotto la mettono a disagio accrescendo il livello di stress e causando una reazione inattesa: gli altri avventori iniziano a stare male e sanguinare dagli occhi, ed uno ad uno crollano al suolo morti, finchè anche la donna arriva al limite e la sua testa esplode.

E' questo l'incipit di The Cure (in italiano La cura), sesto episodio della prima serie di Fringe, che ci presenta il caso su cui Olivia Dunham dovrà indagare con l'assistenza di Walter e Peter Bishop. Ma quando i tre arrivano sulla scena del crimine è subito chiaro che Olivia ha qualcosa che non va ed il suo spirito è diverso dal solito, ma le motivazioni del suo umore le scopriamo nel corso dell'episodio e sono in definitva l'unica aggiunta per questa settimana alla mitologia della serie.

Le prime indagini, comunque, rilevano che in definitiva le vittime sono state cotte e la causa è la ragazza la cui testa è esplosa: il suo sangue contiene delle capsule che hanno rilasciato le radiazioni che hanno ucciso gli altri avventori del ristorante e sè stessa, causando un effetto simile a quello dei forni a microonde. Il gruppo suppone che sulla donna siano stati fatti degli esperimenti, ma non ci sono molte piste da seguire per arrivare ai colpevoli se non la malattia rara di cui questa soffriva, una malattia incurabile che però in questo caso è stata fermata e curata in qualche modo. Il collegamento tra la malattia, la sua cura e le capsule che rilasciano radiazioni si fa concreto e l'ipotesi si rafforza quando una seconda donna viene rapita e viene fuori che anche questa soffriva della stessa patologia.
McLiarston, ll marito della donna nega inizialmente di conoscere l'altra vittima, ma davanti a prove concrete (una foto delle due donne insieme) non può che confermare e spiegare loro il motivo della sua reticenza: la moglie si stava sottoponendo a delle cure sperimentali che stavano avendo dei risultati, ma si trattava di una sperimentazione non autorizzata, condotta da loro in prima persona, e non poteva rischiare che fosse bloccata. Ha mentito, insomma, per proteggere la salute di altri pazienti, abbandonati dalle industrie farmaceutiche non interessate a fare sperimentazione per soli tremila malati in tutti gli Stati Uniti.

E' proprio il complesso mondo delle industrie farmaceutiche al centro dell'episodio The Cure. Quando Olivia non riesce ad ottenere informazioni da David Easterbrook, l'uomo indicato loro da McLiarston, cerca ulteriori informazioni su di lui negli archivi dellFBI ed ovunque riesca a cercare, ma senza trovare nulla di sospetto per poter incastrare l'uomo, che è dirigente di una delle principali industrie farmaceutiche. E nessun risultato viene ottenuto anche dall'incontro con il medico curante delle donne, che accusato estrae un'arma e si toglie la vita.
Peter allora propone una via diversa che fa leva sulla competizione esistente tra le diverse ditte che operano nel settore: Nina Sharp della Massive Dynamics sarà senza dubbio in grado di dare loro indicazioni utili per risalire al luogo in cui la seconda vittima viene tenuta prigioniera durante le sperimentazioni. La Dunham non è d'accordo sul seguire questa strada, ma Peter va avanti senza consultarla e le passa l'informazione ricevuta mentendo sulla sua fonte.
E l'informazione si rivela utile, perchè riescono a rintracciare la donna e fornirle per tempo l'antidoto preparato da Walter per annullare l'effetto delle radiazioni nel suo sangue.
Un bel regalo di compleanno per Olivia, che alla fine resta con un favore da ricambiare a Peter, così come lui stesso dovrà fare con la Sharp, e siamo sicuri che sarà un favore molto oneroso per il giovane. Inoltre la Sharp ottiene anche una vittoria netta nelle quotazioni della sua azienda rispetto al calo dei suoi concorrenti coinvolti nello scandalo.

Ma il compleanno di Olivia è anche la causa del suo umore, nonchè la rivelazione più importante dell'episodio: scopriamo che Olivia aveva un patrigno che abusava della madre, a cui lei ha sparato in un impeto di rabbia. L'uomo è sopravvissuto e fuggito via, ma ogni anno al suo compleanno le manda un biglietto solo per farle sapere che è ancora vivo e che la tiene d'occhio. E' questo il motivo del suo stato d'animo nel giorno del suo compleanno, ed in questo episodio, ed il motivo che non le permette di festeggiare.
Ed anche quest'anno, come vediamo al termine dell'episodio, le arriva il solito biglietto.

Un episodio sotto tono, da cui ci si aspettava qualcosa di più sia perchè arriva prima di una lunga pausa di tre settimane sia perchè l'aver introdotto qualche elemento cardine della mitologia di Fringe, come l'Osservatore, faceva sperare in ulteriori sviluppi in tal senso. Vediamo però l'importanza che stanno avendo queste indagini per Olivia, che fronteggia un Broyles critico nei suoi metodi investivativi; un Broyles a sua volta apparentemente preoccupato di qualcuno al di sopra di lui, dandoci la sensazione di trovarsi anche lui in una posizione delicata.
Un'ultima nota per segnalare ancora una volta il coraggio della produzione nella messa in scena, che non si tira indietro nel mostrare anche i dettagli più raccapriccianti, spingendo un po' più in là il limite di cosa è possibile fare sui network USA.

Movieplayer.it

3.0/5