Fast & Furious 9, recensione: la fisica è un’opinione, la famiglia no

La recensione di Fast & Furious 9, terzultimo capitolo della saga automobilistica capitanata da Vin Diesel per la Universal.

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Fast & Furious 9 - The Fast Saga: Michelle Rodriguez e Vin Diesel in una scena del film

Scrivere la recensione di Fast & Furious 9, presentato in proiezione speciale sulla spiaggia a Cannes 2021 prima di uscire nei pochi mercati europei rimasti (Italia inclusa), comporta un minimo di straniamento, e un ritorno all'inizio del 2020: era infatti gennaio dello scorso anno quando uscì il primo trailer del film, con la promessa di dosi di spettacolo che avrebbero assicurato alla Universal il dominio del box office per quell'anno (oltre al ritorno di Dominic Toretto e compagnia bella lo studio aveva tra le mani anche l'atteso sequel del film dei Minions e, fuori dagli Stati Uniti, l'ultimo James Bond con Daniel Craig). E poi, due mesi dopo, è iniziato il lockdown, e proprio la Universal ha avuto l'approccio che col senno di poi si è rivelato il più lungimirante, rimandando il nono capitolo della saga automobilistica di un anno intero (questo anche per pianificare meglio la gestione della conclusione della storia, che prevedeva inizialmente un ulteriore film, ora due).

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Fast & Furious 9 - The Fast Saga: un'immagine

Un anno che il volto e produttore della Fast Saga, Vin Diesel, ha riassunto in un video realizzato appositamente per dare il bentornato al pubblico in sala, un video che ha anche generato una parodia targata Saturday Night Live a causa della dizione caratteristica dell'attore. Chi scrive ha avuto modo di vedere tale video sul grande schermo lo stesso giorno in cui ha assistito all'anteprima del film per la stampa svizzera, ed è inutile negare che c'è stato un brivido di emozione quando l'interprete di Toretto tira in ballo l'importanza dell'esperienza in sala, luogo dove tendiamo a riunirci per fuggire e divertirci insieme. "Nothing makes a comeback like the movies", dice Diesel al termine del video, che si riferisce al ritorno al cinema in generale ma è anche una dichiarazione d'intenti molto forte legata al film di cui lui è protagonista, un'avventura adrenalinica e ignorante dove, come ben sa chi ha visto i trailer, questa volta si va anche nello spazio. Il tutto condito con la battuta più autoironica dell'intero franchise: "Se rispettiamo le leggi della fisica, andrà tutto bene."

Il ritorno della famiglia

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Fast & Furious 9 - The Fast Saga: Charlize Theron, John Cena in una scena del film

Fast & Furious 9 - The Fast Saga inizia con Dom e Letty (Michelle Rodriguez) ufficialmente in pensione, a occuparsi del figlio che lui ha avuto con Elena. Ma la vita di prima manca a entrambi, e l'occasione di tornarci si presenta rapidamente: il team è riunito per aiutare Mr. Nobody (Kurt Russell), occupato con la prigionia della temibile Cypher (Charlize Theron), ma i nostri si rendono rapidamente conto di avere a che fare con una minaccia diversa dal solito. Dietro l'ennesimo piano diabolico c'è infatti Jakob Toretto (John Cena), fratello minore di Dom, ostracizzato dopo aver accidentalmente causato la morte del padre anni addietro (un evento di cui Dom parlava nel primo film, lasciando quindi intendere che stiamo veramente chiudendo il cerchio sul piano narrativo). La sfida è sempre più personale, ragion per cui Mia Toretto (Jordana Brewster) torna a lavorare con la squadra, lasciando i bambini al sicuro con Brian. E la soluzione dell'enigma li porta a scoprire che forse il loro amico Han Lue (Sung Kang) non è veramente morto per mano di Deckard Shaw...

Fast & Furious 9: a che punto è la saga e come si è evoluta?

Tirare le somme

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Fast & Furious 9 - The Fast Saga: Jordana Brewster, Michelle Rodriguez in una scena del film

Sono passati vent'anni dal primo Fast and Furious, e l'evoluzione della saga, quasi interamente sotto l'egida del regista Justin Lin (che ha firmato cinque dei nove lungometraggi del filone principale e in questa sede è anche sceneggiatore), è tra le più affascinanti per quanto riguarda i franchise contemporanei: sono ormai lontani i fasti del capostipite, un Point Break ambientato nel mondo delle corse clandestine, poiché da dieci anni, con il quinto capitolo, si è passati all'action più roboante, spaziando tra i generi e creando un vero e proprio universo, con retcon, post-credits e rimaneggiamenti temporali. Qui si ha il sentore che la fine sia vicina, anche per il ritorno in scena di Han, inizialmente un semplice comprimario in The Fast and the Furious: Tokyo Drift, dove moriva alla fine, e poi divenuto parte integrante della "famiglia" di Toretto, con tanto di alterazione della cronologia per consentirgli di continuare ad apparire.

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Fast & Furious 9 - The Fast Saga: Sung Kang, Tyrese Gibson in una scena del film

Ed è proprio la scelta di far tornare in vita Han a mettere in evidenza quanto il franchise cominci a mostrare segni di stanchezza sul piano tematico e contenutistico, soprattutto perché la cosa si ricollega alla pellicola di commiato (per quanto tramite materiale d'archivio) che era Fast & Furious 7, il punto di non ritorno della saga a causa della tragica morte di Paul Walker che comportò la modifica del finale per far uscire di scena Brian O'Conner, un omaggio magnifico che, insieme alla dipartita di Han, dava al tutto un pathos aggiuntivo, rendendo sincere le parole di Dom quando, salutando un'ultima volta sullo schermo il compagno d'armi che inizialmente doveva arrestarlo, disse "Sarai sempre mio fratello". Ora siamo passati alla fase in cui conta solo l'azione, anche a discapito della coerenza interna (vedi la "redenzione" di Deckard Shaw nell'ottavo episodio), come sottolineato da recenti dichiarazioni di Lin che sostiene di stare vagliando l'ipotesi di resuscitare Walker tramite CGI per il capitolo conclusivo.

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Fast & Furious 9 - The Fast Saga: una scena del film

Detto ciò, il franchise continua a divertire, e questo film non fa eccezione, grazie a una pregevole dimensione autoironica che riconosce la mastodontica scarsa plausibilità di tutti i momenti d'azione, che si tratti di Letty che, dopo un'impresa particolarmente ardua, commenta "Questa era nuova" o di Roman Pearce che, accostando apertamente la famiglia Toretto a entità come gli Avengers o la Justice League, si interroga sulla possibilità che lui e gli altri siano letteralmente invincibili. Avendo giocato tutte le carte sul piano psicologico (o quasi), non resta che l'intrattenimento puro, esemplificato da momenti immediatamente cult come Helen Mirren al volante o la già menzionata trasferta nello spazio (e per quanto traballante sul piano logico a livello di collocazione nella galleria di personaggi della saga, Cena funziona come villain). Un minimo indispensabile eseguito alla grande, con la promessa che il gran finale sarà ancora più spettacolare. Ha proprio ragione Diesel: è bello, per chi ama questo tipo di spettacolo, ritornare in sala.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Fast & Furious 9, ribadendo come si tratti del nono capitolo di una saga che continua a reinventarsi sul piano della pura spettacolarità. Al netto di qualche caduta a livello di scrittura, è bello ritrovare Dom Toretto e la sua famiglia allargata sul grande schermo.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.6/5

Perché ci piace

  • Le sequenze action sono impeccabili come sempre.
  • Il lato autoironico è molto divertente.
  • Gli attori stanno tutti al gioco, con risultati simpatici.

Cosa non va

  • Come nell'episodio precedente, le tematiche della saga cominciano a girare un po' a vuoto.