I Fantastici Quattro non ha sancito la ripresa del Marvel Universe. Ne ha decretato la crisi

Il 37° film dell'MCU doveva decretare l'avvio della ripresa commerciale dei progetti targati Marvel Studios, ma non è andata esattamente così.

I nuovo Fantastici Quattro targati Marvel Studios

A guardare uno di quei siti specializzati in numeri e classifiche, come ad esempio The Numbers, c'è poco da stare allegri in quanto giro d'affari delle varie pellicole più recenti del Marvel Cinematic Universe. Guardiani della Galassia 3, Spider-Man: No Way Home, Black Panther: Wakanda Forever, Deadpool & Wolverine e Doctor Strange: nel multiverso della follia sono gli unici film ad aver avuto un riscontro commerciale in linea con quelle del pre-covid.

Thefantastic Four First Steps Joseph Quinn Ebon Moss Bachrach Pedro Pascal Vanessa Kirby
The Fantastic Four: First Steps - Pedro Pascal, Ebon Moss-Bachrach, Vanessa Kirby, Joseph Quinn al Comic-Con

E a conti fatti, anche nel caso di quei bersagli centrati, c'è poco di cui essere felici: sono tutti progetti che, in un modo o nell'altro, hanno costruito il loro box-office sul concetto di un'eredità da conservare, da salutare o da celebrare. Nel caso del secondo Black Panther si è pure creata una di quelle "strane" congiunture fra quello che è, purtroppo, accaduto nel mondo reale, la prematura scomparsa di Chadwick Boseman, e la curiosità di scoprire come questo avvenimento avrebbe colpito le sorti di un personaggio entrato con prepotenza nell'immaginario collettivo, specie in un America in cui le tensioni razziali, dopo tutto questo tempo, sono tutto fuorché sopite.

Tutte le volte in cui Kevin Feige e soci hanno provato a chiudere discorsi non troppo popolari (Ant-Man), a dare un nuovo corso a saghe storiche (Captain America) o, peggio, a lanciare nuovi personaggi o team (Shang-Chi, Eternals, The Marvels, Thunderbolts) la divisione cinematografica della casa delle Idee si è trovata a gestire dei veri e propri flop a cui non era di certo abituata dopo oltre un decennio di scalate al botteghino. I motivi di questo nuovo corso sono tanti e, va detto, non tutti imputabili agli effetti del covid perché, anzi, proprio sotto pandemia alcuni cinecomic targati Marvel Studios sono andati effettivamente bene e hanno macinato soldi.

Fantastici Quattro Inizi
Vanessa Kirby in scena

Tradotto in termini pratici: gente disposta a spendere soldi al cinema e, soprattutto, impiegare il tempo necessario per andarci c'era. Solo che quella stessa gente non si è ripresentata in altre occasioni. Di sicuro però c'è questo: i Marvel Studios erano certi al 100% che con il debutto nel Marvel Cinematic Universe dei Fantastici Quattro si sarebbe tornati ai fasti di un tempo. Dopo due settimane e tre week-end d'incassi in caduta libera, possiamo tranquillamente dire che non è andata proprio così.

Un inizio promettente, un finale all'insegna della hybris

Effettivamente, con un debutto nordamericano da 117 milioni di dollari, I Fantastici 4: Gli Inizi pareva avere dinnanzi un cammino promettente. Lontano dai 260 milioni di uno Spider-Man: No Way Home, ma anche dagli abissi di un The Marvels e dei suoi 46 milioni. Il film dedicato alla famiglia Marvel per eccellenza poteva vantare anche un ottima percentuale di accoglienza critica, il gradimento del pubblico e un ottimo CinemaScore A-. Poi la caduta. Drastica. Ineluttabile, per citare un noto villain del Marvel Cinematic Universe appartenente a un'altra più rosea epoca.

Il crollo negli incassi nordamericani (e non solo) è stato pari al 66% nel secondo fine settimana e nel 62% nel terzo. Ad oggi, tenendo conto degli incassi internazionali, la pellicola diretta da Matt Shakman è arrivata a 434 milioni di dollari d'incasso. Finora ha fatto meglio di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli e Captain America: Brave New World, ma è ancora alle spalle di quello che, forse, è stato uno dei film Marvel Studios più memati di sempre (e non per le ragioni per cui uno studio potrebbe e dovrebbe gioire dei meme, anzi): Ant-Man and the Wasp: Quantumania.

L'impressione generale è che I Fantastici Quattro - Gli Inizi sia frutto di un gigantesco errore di calcolo. Lo studio potrebbe aver sovrastimato il peso che questi personaggi hanno per il pubblico generalista. Un peso che è drasticamente differente da quello che hanno per chi i fumetti della Casa delle Idee li conosce bene. Una valutazione errata che ha sicuramente appoggiato le sue basi anche sul fatto che, all'epoca della 20Th Century Fox, erano già stati fatti 3 film dedicati a questo ensamble. I due diretti da Tim Story non erano costati uno sproposito e se dovessimo dare un voto a quello che avevano ottenuto al botteghino potremmo assestarci su un dignitosissimo 6 e ½. Il reboot del 2015 diretto da Josh Trank è stato, invece, un disastro su tutta la linea, a partre dalle voci di un set più che turbolento fino ad arrivare al ridicolo box-office in un anno, il 2015, in cui il genere dei cinecomic aveva cominciato a farla da padrone.

Fantastici 4 Inizi Pedro Pascal
Pedro Pascal. Una star per i social, un po' meno per i botteghini.

I campanelli d'allarme c'erano tutti, ma forse lo studio che era riuscito a trasformare in icone pop i Guardiani della Galassia pensava di avere vita più facile con Reed Richards and co e con la presenza nel cast di un Pedro Pascal che, a dispetto della sua onnipresenza, è più adatto alla creazione di meme e reel buffi sui social che a registrare incassi stellari con un film.

Il presagio

Viene quasi naturale citare il titolo del leggendario horror anni settanta diretto da Richard Donner interpretato da Gregory Peck. Perché a questo punto a essere messo in discussione è tutto il futuro del Marvel Cinematic Universe se neanche Daddy Pedro e i suoi Fantastici Quattro sono riusciti a rimettere la vettura in carreggiata. Anche perché a fronte di così tante colpe accumulate negli ultimi anni dai Marvel Studios non è che si potesse sperare in chissà quale miracolo.

Marvel Studios: forse Kevin Feige dovrebbe davvero farsi da parte Marvel Studios: forse Kevin Feige dovrebbe davvero farsi da parte

Innanzitutto c'è una questione di carattere produttivo da fare. Che vale un po' per tutto il sistema Hollywood ma che, chiaramente, quando si tratta di cinecomic è anche più evidente. Parlare di flop a fronte d'incassi che spaziano fra i 400 e i 500 milioni di dollari d'incasso sembra quasi un controsenso. Ma bisogna tenere a mente che se per produrre un film di quattrini ne spendi una caterva, fra i 150 e i 250 milioni, e poi ne dilapidi quasi altrettanti per promuoverlo... l'asticella del punto di pareggio si alza e di parecchio. Nel tempo poi non è da escludere che anche un flop o un semiflop possa rientrare dei costi e andare, magari, in attivo nonostante. Poco ma sicuro che le case di produzione preferiscano vedere un film che riesce a raggiungere quest'obbiettivo già con i soli biglietti staccati alle asse dei cinema e non dopo dieci anni di repliche televisive e home video. Che sia arrivata l'ora del ripensamento su come ragionare in termini di budget per una Hollywood che, in mezzo al marasma, non può più neanche contare sul mercato russo e, soprattutto, su quello cinese ormai quasi del tutto focalizzato sulle produzioni autoctone?

C'è poi il fatto dei danni che, negli ultimi anni, ha fatto Disney+ alle produzioni Pixar, a quelle di Star Wars e, naturalmente, dei Marvel Studios a cui l'autorevole The Wrap ha pure dedicato un interessante editoriale che v'invitiamo a recuperare.

Riassumendo: il troppo stroppia è un detto sempre valido. L'output dell'etichetta guidata da Kevin Feige e soci è stato diluiti in maniera eccessiva con proposte televisive che, a parte rarissimi casi, non hanno fatto breccia nei cuori del pubblico. Hanno anzi avuto il fastidioso effetto del "dover fare i compiti": per comprendere pienamente il film che si sarebbe poi andati a vedere bisognava aver visto anche quella data serie TV per capire chi e che cosa avesse fatto, in precedenza, quel dato personaggio. Lo abbiamo visto praticamente con Thunderbolts*, Captain America: Brave New World e, soprattutto, con The Marvels. I volti storici dell'MCU sono poi stati sostituiti da interpreti senza un'oncia del carisma di un Robert Downey Jr. o di un Chris Evans tanto che, con la scusa del Multiverso, si è dovuto andare a recuperarli in qualche maniera.

Manca poi del tutto la sensazione di scopo, di costruzione verso un qualcosa di grande, di una sfida pericolosa e potenzialmente mortale che dev'essere affrontata dai protagonisti di questo mondo. Quello che, fin dalla scena post-crediti del primissimo Iron Man, aveva dapprima catalizzato l'attenzione e l'interesse degli appassionati fino a trasformarsi in fenomeno globale con una serie di storie tutte - o quasi - interamente votate a culminare verso la guerra dell'infinito. A cui si era giunti anche grazie alla fresca sfrontatezza di un'azienda che si era messa in testa di produrre da sola i film basato sui suoi personaggi.

I Fantastici 4 Gli Inizi Joseph Quinn Pedro Pascal
Un'immagine dal film

È probabile che alla fin fine i due nuovi Avengers nuovamente diretti dai Russo torneranno a "stampare" miliardi di dollari ma è sicuro che, se lo faranno davvero, sarà più per via di un cast sterminato (chiamato a fare chissà cosa) e della curiosità che inevitabilmente genererà che per la posta in gioco narrativa. Che, a distanza di sei anni dalla sconfitta di Thanos, continua ad avere dei contorni del tutto indefiniti. Insomma: un presagio non proprio ottimale. Non sappiamo se ricondurre davvero tutto alla tanto temuta stanchezza da film di supereroi. Di certo gli executive dei Marvel Studios, Kevin Feige in primis, ma anche della Disney hanno svariati mea culpa da fare.