Elena, diventerò presidente, la recensione: Disney+ trova il giusto linguaggio per parlare ai più giovani

La nostra recensione di Elena, diventerò presidente, la nuova serie Disney+ prodotta da Gina Rodriguez e pensata per un pubblico giovane.

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Elena, diventerò presidente: Selenis Leyva, Michael Weaver e Tess Romero in una scena della serie Disney+

Non possiamo che aprire questa recensione di Elena, diventerò presidente con un disclaimer necessario: chi scrive è decisamente fuori target. Cercando di superare questo indiscutibile gap demografico, cercheremo di essere i più obiettivi possibile nel parlare di questo nuovo prodotto. Dobbiamo ammetterlo però, ci siamo approcciati alla visione dei primi due episodi di questa nuova serie disponibile su Disney+, piattaforma streaming finalmente arrivata anche qui da noi, con lo stessa malcelata rassegnazione con cui di solito visioniamo alcuni dei programmi preferiti dai piccoli di casa.

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Elena, diventerò presidente: Tess Romero in una scena della serie Disney+

Sì, questa serie è pensata esclusivamente per i più giovani (quella fascia di età che indicativamente va dai 9 ai 13 anni) ma, a differenza di tanti altri prodotti creati per un pubblico simile, ci è sembrata decisamente più curata e meglio strutturata, tanto a livello di trama (che, come vedremo, fa anche uno sforzo a essere orizzontale) che di approfondimento dei personaggi. A noi sono stati resi disponibili solo i primi due episodi, quindi non sappiamo come la serie si svilupperà in futuro ma, dal poco che abbiamo visto, l'impressione che ci siamo fatti è positiva.

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L'infanzia del futuro Presidente

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Elena, diventerò presidente: Tess Romero nella serie Disney+

La premessa che dà il via a Elena, Diventerò Presidente è molto semplice: in un futuro non troppo lontano Elena Cañero-Reed (interpretata dalla Gina Rodriguez di Jane the Virgin, che è anche produttrice della serie) è diventata Presidente degli Stati Uniti. Il giorno di insediamento, la giovane donna riceve dalla madre in regalo il suo diario segreto degli anni delle medie, con l'augurio che, rileggendolo, possa ricordare tutti quei momenti formativi che l'hanno portata, pian piano, a raggiungere i suoi obiettivi. Elena apre il diario e noi veniamo trasportati nel suo passato, pronti a seguirne la crescita, scoprendo tutti quegli insegnamenti importanti che faranno di lei il futuro Presidente. La piccola Elena (Tess Romero), che da tre anni ha perso il papà, si trova a dover affrontare le difficoltà del primo anno delle medie, con una madre (Selenis Leyva) pronta a rimettersi in gioco sentimentalmente, un fratello maggiore (Charlie Bushnell) che affronta il lutto a modo suo e una migliore amica che le ha voltato le spalle.

I temi al centro della storia

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Elena, diventerò presidente: Carmina Garay e Tess Romero in una scena della serie Disney+

Al centro della serie, almeno fino a ora, troviamo l'importanza di coltivare i legami familiari e quelli d'amicizia, di credere in se stessi e di superare ogni ostacolo con ottimismo. Il secondo episodio, in particolare, ci parla di come affrontare il lutto, della paura di andare avanti dimenticando qualcuno di importante e al tempo stesso tempo di essere messi da parte, di perdere il proprio posto in famiglia o tra i propri coetanei. Tutti questi temi vengono trattati con il giusto tatto e delicatezza, con un linguaggio perfettamente adatto al pubblico a cui la serie è destinata.

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Elena, diventerò presidente: Tess Romero in un momento della serie Disney+

A differenza di molte altri prodotti pensati per il medesimo target, come vi anticipavamo, Elena, diventerò presidente cerca di dare il giusto spazio tanto alla trama orizzontale quanto a quella verticale, distinguendosi per la sua scrittura fresca e curata. Unica pecca, ma avendo visto solo i primi due episodi non possiamo sapere se questo cambierà in quelli successivi, è che la presenza di Gina Rodriguez è limitata all'incipit del pilot, e ci sarebbe piaciuto vederla di più nel ruolo di Presidente americano (e che questa seconda linea narrativa venisse sviluppata di più).

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Conclusioni

Concludiamo questa recensione di Elena, diventerò presidente sottolineando quanto a nostro parere si tratti di un prodotto molto adatto per la fascia di pubblico a cui è destinato, quello dei più giovani.
I temi al centro della storia, come l'accettazione di se stessi e il superamento delle difficoltà della crescita, vengono trattati con delicatezza e narrati con il giusto linguaggio.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Il linguaggio, estremamente adatto, con cui la serie si rivolge al suo pubblico.
  • La delicatezza con cui certi temi vengono trattati.
  • Rispetto a prodotti simili destinati allo stesso tipo di pubblico, trama e personaggi sono costruiti molto bene.

Cosa non va

  • La presenza di Gina Rodriguez è (per ora) molto limitata: speravamo di più dalla sua linea narrativa.