Elemental ha avuto un percorso molto particolare. Film Disney Pixar su cui la stessa compagnia sembrava credere solo fino ad un certo punto, è stato ben presto additato come "banale", "poco innovativo", "già visto", "parziale" e poi è stato vittima di una sorta di fenomeno dei nostri tempi, colpa o merito di blockbuster come quelli Marvel che stanno iniziando a riscontrare i loro problemini. Pare infatti che se un film non batta un record d'incassi nel primo weekend di programmazione, sia spacciato. Invece la pellicola, partita in punta di piedi, ha guadagnato terreno giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, raggiungendo un risultato più che dignitoso per un film su cui non avevano puntato del tutto nemmeno gli stessi produttori.
Chissà se Prendi il volo, di casa Illumination Entertainment e Universal Pictures (quella dei Minions, di Cattivissimo Me e di Super Mario, per capirci), è destinato allo stesso percorso in sala anche se il periodo d'uscita è molto diverso. Siamo (quasi) in pieno clima natalizio (7 dicembre), con qualche settimana d'anticipo a due hit animate della stagione, o almeno due film sulla carta molto attesi: Wish che celebra il centenario di casa Disney e Il ragazzo e l'airone che vede il ritorno sugli schermi dopo un decennio di Hayao Miyazaki. Viene da domandarsi se la storia di una famiglia di anatre in migrazione riuscirà a farsi largo nella folla cinematografica delle festività e spiccare il volo al box office italiano. Anche perché si tratta, ancora una volta, di una storia profondamente semplice e lineare. Questo significa che potrebbe essere vista come basica, ridondante, già vista e tutti gli epiteti già nominati. Ma se invece provassimo ad andare oltre la superficie, superare la copertina del libro e girare la prima pagina, cosa troveremmo?
Elemental(e), Watson
Elemental è ambientato ad Element City, una metropoli simil-Zootropolis che invece di voler riunire tutte le specie animali lo fa coi quattro elementi. Acqua e Fuoco, ovviamente, sono gli opposti per antonomasia che si attraggono e devono trovare un modo per stare insieme. Non c'è solo una caratterizzazione al contrario per i protagonisti, dato che Wade non ha paura di mostrare i propri sentimenti, piangendo copiosamente (essendo Acqua) mentre Ember è focosa e facilmente irritabile, un personaggio femminile forte che non ha bisogno di essere salvata... se non forse solamente da se stessa (essendo Fuoco). C'è anche la famiglia di lei, i Lumen, che ha lasciato la propria terra originaria per trasferirsi a Element City pensando di poter vivere una vita migliore, aprire un'attività redditizia e soprattutto dare un futuro più incandescente alla propria figlia, la nuova generazione per il futuro.
Elemento (pun intended) che non può non ricordare il percorso pieno di speranze di tanti migranti - complici l'accento e la cultura dei Lumen, facilmente associabili all'Oriente e all'Islam. Eppure nonostante il discorso sentimentale agli antipodi e quello sulla diversità visti e rivisti, Peter Sohn con Elemental (qui la recensione) fa qualcosa di semplicissimo eppure efficacissimo nella propria pellicola: donarle cuore e sentimento, che arrivi dritto al cuore dello spettatore e lo faccia anche un po' emozionare. Senza contare il lavoro a livello di animazione fatto con i quattro elementi, davvero prezioso, giocoso, una meraviglia per gli occhi.
Prendi il volo e quei ruoli scambiati tra Serena Rossi e Francesco Scianna
(Ri)prendi il volo
Al centro di Prendi il volo abbiamo invece un nucleo familiare formato da 4+1 membri: papà iper-ansioso Mack, mamma paziente Pam, il primogenito esploratore Dax e la piccola "cucciolosa" Gwen, insieme allo zio brontolone Dan. Cinque anatre che decidono di mettere fine alla routine delle proprie giornate per avventurarsi in una migrazione che li porti alle Bahamas. Un viaggio letterale e metaforico per tutti i protagonisti, che impareranno qualcosa lungo il cammino, incontrando svariate specie di volatili. Se vi sembra tutto molto semplice, è perché, ancora una volta, lo è.
Eppure, grazie ad una caratterizzazione dei personaggi efficace, un ritmo avvincente e una regia dinamica il film scorre via che è una meraviglia e Prendi il volo (qui la recensione) diviene una piccola grande lezione su come vincere le nostre paure che vanno al di là di un confine, sia esso un muro... oppure uno stagno. Anche qui il valore aggiunto alla visione è il lato tecnico, oltre al genuino divertimento e all'emozione che suscitano dialoghi e relazioni tra i protagonisti, che come quelli di Elemental possono trovare riscontro nei grandi così come nei piccoli spettatori. Entrambi sono film perfetti per riunire tutta la famiglia, divertirla e perché no, commuoverla. Ricordandoci che a volte non ci vogliono grandi sovrastrutture per raccontare una storia valida che arrivi a quante più persone possibili attraverso il linguaggio (solo apparentemente) semplice dell'animazione.