Dopo essere andato in pensione alla fine della sesta stagione, Charles Carson (Jim Carter) torna a Downton Abbey nel film diretto da Michael Engler, nelle sale italiane dal 24 ottobre: il motivo non potrebbe essere più urgente. Lady Mary (Michelle Dockery) gli chiede infatti aiuto perché a Downton stanno arrivando il re e la regina.
Julian Fellowes torna a farci sognare riaprendo le stanze di Downton Abbey, con un film praticamente perfetto, che riprende le atmosfere della serie tv e le rende ancora più luminose, divertenti e commoventi sul grande schermo. Presentata alla 14esima Festa del Cinema di Roma, la pellicola vede l'ingresso nel cast di un nuovo personaggio: Lady Bagshaw, cugina di Lady Violet (Maggie Smith), interpretata da Imelda Staunton.
Abbiamo incontrato Jim Carter e Imelda Staunton, che sono una coppia nella vita, a Roma: nel film Lady Mary dice che Dio è monarchico: i due attori sono d'accordo? Per Carter: "Beh, la monarchia sopravvive in Inghilterra, no? Al momento è molto forte: ha grande rispetto, che Dio la sostenga o no, non so. La regina simboleggia la tradizione, valori molto saldi, mentre i Reali più giovani sono entrati nell'era moderna: hanno profili Twitter e così via. Credo sia un'istituzione adattabile, che si adegua a ogni epoca."
La video intervista a Jim Carter e Imelda Staunton
Downton Abbey è una storia universale
Nonostante sia ambientato alla fine degli anni '20, il film tratta argomenti molto attuali, come l'omosessualità, il ruolo della donna e la necessità di trovare uno scopo: i film e le serie tv aiutano, e hanno aiutato, la società a evolversi?
Secondo Carter sì: "Credo che i film, le opere, la letteratura, l'arte aiutino tutti: aiutano le persone a capire il mondo. Downton Abbey dà una visione molto romantica del mondo: non è un documentario, non è realistico, ma mostra persone con buone maniere e comportamenti onorabili. Qualità decorose. Downton è a una sola generazione di distanza da me: mia madre è nata nel 1919. È storia molto recente: è l'inizio della nostra epoca, con i telefoni e le macchine. Da una parte ci mostra quanto ci siamo evoluti, negli ultimi 100 anni, dal punto di vista tecnologico, ma quanto invece siamo rimasti sempre gli stessi da quello emotivo."
Per Imelda Staunton invece: "Credo che se una storia è sincera e onesta e parla della condizione umana, che sia una storia d'amore, o una storia molto triste, finché è autentica ci dà uno specchio di quello che dovremmo o non dovremmo essere. Deve essere utile."
Downton Abbey, incontro con il cast: "Non è escluso un sequel"
Giovani: attenti a non perdervi
Nel film un personaggio dice la frase: "starò bene finché non lo sarò più". Un modo molto coraggioso e risoluto di affrontare la vita: come si può fare proprio questo spirito combattivo? Per Carter: "Noi siamo stati molto fortunati, siamo sposati da 35 anni e ci sosteniamo vicenda. Questo ci aiuta. Abbiamo anche entrambi delle voci interiori molto forti che ci guidano nelle scelte che facciamo. Noi staremo bene, finché non sarà più così, e quando non staremo bene metteremo tutto a posto."
Staunton invece a un consiglio per i più giovani: "Credo che le nuove generazioni, dovendo guardare in ogni direzione tranne che nella loro, si perdano più facilmente. Credo che si debba prendere in mano le redini e ascoltare la parte migliore di te stesso invece di pensare che si dovrebbe essere qualcun altro, avere un certo aspetto, pensare in un certo modo, frequentare certe persone. Credo sia un'epidemia: non voglio fare l'anziana che dice i social media sono terribili, perché ci sono aspetti meravigliosi, ma credo che, per quanto riguarda la personalità, spingano a perderla a livello individuale. Perdiamo la nostra verità."