Amici sullo schermo, come sono amici nella vita, e in vari set che hanno condiviso. Marco Giallini e Valerio Mastandrea sono Giuliano e Tommaso, i due protagonisti di Domani è un altro giorno, il nuovo film di Simone Spada (Hotel Gagarin) che è il remake di un film spagnolo, Truman di Cesc Gay. Potete immaginare come incontrarli entrambi, in occasione della presentazione di un film, sia un'esperienza particolarmente piacevole, ilare, travolgente. L'affiatamento tra i due è eccezionale, ed è stato bravo Simone Spada a catturarla e a trasformarla nell'empatia che è una delle chiavi vincenti del film. La nostra intervista a Marco Giallini e Valerio Mastandrea vi farà immaginare quale possa essere l'atmosfera del film.
Che però, attenzione, non è tutto qui. Come spieghiamo nella nostra recensione di Domani è un altro giorno, il film mescola sorrisi e lacrime, è un racconto che scorre dolce e piacevole, ma senza nascondere il dramma di cui si parla: Giuliano è un malato terminale che ha deciso di non sottoporsi più alle cure, e Tommaso è arrivato a Roma, dal Canada dove vive da anni, per salutarlo un ultima volta, e passare quattro giorni insieme. Domani è un altro giorno è uno di quei film dove non ci sono scene madri, non accadono svolte improvvise, ma tanti piccoli movimenti, sentimenti e dettagli che ci raccontano un'amicizia, una scelta di vita, una situazione particolare.
Marco Giallini, l'improvvisazione e l'originale
Vedendo Marco Giallini e Valerio Mastandrea insieme viene immediatamente da chiedersi se i due abbiano dato spazio all'improvvisazione sul set. "Spazio per l'improvvisazione ce n'è stato poco" ci ha risposto Giallini. "Sulle cose più leggere sì. Sulla gag dei 50 euro e i 20 euro c'è stata l'inventiva di Valerio. E poi è una vita che improvvisiamo nella realtà. Anche il dialogo finale dopo che Tommaso ha passato la notte con Paola è improvvisato". A chi si chiede se i due attori abbiano visto il film originale, Truman - Un vero amico è per sempre, Giallini risponde sorridendo "Non l'ho visto per pigrizia: Maurizio Tedesco (il produttore, ndr) me lo diede anni fa quando uscì, ma non l'ho mai visto... anche se non l'ho detto. Adesso, in conferenza stampa lo dico: lo devo ancora vedere..."
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Valerio Mastandrea: la preparazione non è il mio forte
"Il film originale l'avevo visto" precisa invece Valerio Mastandrea. "Ma non per ispirarmi. Il nostro mestiere per antonomasia è quello in cui non hai bisogno di imitazioni". Non è la prima volta che Mastandrea si trova ad affrontare una storia dove ha a che fare con una malattia, dopo La linea verticale, in tv, e il film Euphoria. Si è preparato in qualche modo particolare? "Non lo so.. la preparazione non è il mio forte. Facendo l'attore ti puoi avvicinare a qualsiasi cosa. Ma i film non sono mai casuali: quando uno fa un film che parla di qualcosa non è un caso. La grande risorsa del mestiere dell'attore è proprio quella di far finta di essere qualcosa in un contesto che nella vita magari speri di non poter incontrare mai".
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Simone Spada e il cane Pato
Accanto ai due mattatori in Domani è un altro giorno c'è anche un personaggio femminile, Paola, interpretata da Anna Ferzetti. E poi c'è Nike, una splendida femmina di bovaro bernese che interpreta il cane Pato. Il perché di questo nome ce lo spiega il regista Simone Spada. "È un nome che sottolinea il nostro romanismo attivo senza vergognarsene" ci spiega. "Pato era il presunto fratello di latte di Falcao, ma non lo conosceva proprio. E siccome il papà di un mio amico aveva chiamato il cane lupo Pato, la cosa ci ha anche creato una battuta e ha testimoniato il nostro romanismo. Non vuol dire che i tifosi delle altre squadre non debbano andare a vedere il film..."
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