DOC - Nelle tue mani 2: la seconda stagione tra pandemia e nuovi arrivi

Autori e cast ci hanno raccontato il loro ritorno sul set per DOC - Nelle tue mani 2, una nuova stagione, su Rai 1 per otto prime serate, che introduce il tema della pandemia e nuovi personaggi da approfondire.

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DOC - Nelle tue mani 2: il cast in una foto promozionale

È una delle fiction più amate dagli spettatori e sta per tornare, DOC - Nelle tue mani 2 arriva su Rai 1 da giovedì 13 gennaio 2022 con tante nuove situazioni e tematiche da affrontare. Prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, racconta una storia che attinge a piene mani da un caso realmente accaduto, quello di Pierdante Piccioni, un medico che a causa di un incidente stradale ha dimenticato 12 anni di vita e che ha raccontato la sua vicenda nel libro intitolato "Meno dodici". Ovviamente la fiction non può ricalcare alla perfezione la realtà, le vicende sono state per necessità di copione romanzate e così è nato il personaggio di Andrea Fanti, anche lui un medico che dopo aver ricevuto un colpo di pistola dimentica tutto ciò che gli è accaduto nei dodici anni precedenti. Andrea deve così ricominciare da capo, nel suo reparto e insieme a quegli specializzandi che prima erano suoi sottoposti. Questo è l'incipit della prima stagione di una serie che ha riscosso grande successo di pubblico toccando picchi di share altissimi. Una seconda stagione, quindi, molto attesa e che punta a sciogliere molti nodi relazionali lasciati in sospeso dalla precedente.

Gli echi della pandemia

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DOC - Nelle tue mani 2: un'immagine della serie con Luca Argentero

In molti in questi mesi si sono chiesti se la serie, come altri importanti prodotti analoghi esteri, avrebbe trattato il delicato tema della pandemia, qualcosa che ha riguardato tutti da vicino e che sarebbe quasi strano non comparisse in un medical. Ritroviamo quindi tutti i personaggi principali della precedente stagione proprio lì dove li avevamo lasciati, con una sola differenza: dalla Cina si comincia a parlare di una nuova influenza che sembra mietere vittime, la percezione del pericolo, però è ancora bassa e nel reparto di Medicina Interna del Policlinico Ambrosiano tutto sembra procedere come al solito, fino a quando una paziente non susciterà nei medici alcuni dubbi.

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DOC - Nelle tue mani 2: una scena con Luca Argentero

Del tema del Covid e della serie ha parlato alla conferenza di presentazione di questa seconda stagione Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction: "Ricominciamo da dove ci siamo lasciati. È stato un grande successo per un grande medical, un genere che funziona molto bene e funziona anche da noi. Nella cornice tradizionale c'è il gruppo, c'è il carisma del leader che cerca di tenere insieme le cose. In questa situazione arriva la pandemia che ci riporta all'attualità, un evento dalla quale ancora non siamo usciti. Doc la pandemia la pensa come un'emergenza, con la giusta dose di allarme e non allarmismo, con cura e attenzione, anche se l'orizzonte è di ottimismo: facciamo squadra per uscire da questa situazione." Stessi toni anche quelli espressi da Luca Bernabei, produttore della serie, che però avverte che il virus non sarà un protagonista delle nuove puntate: "Non abbiamo voluto fare una serie sul Covid, ma non potevamo esimerci dal raccontarlo, sarà di sottofondo ma presente maggiormente in una sola puntata."

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Raccontare un intero paese

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DOC - Nelle tue mani 2: Luca Argentero in un'immagine

L'obiettivo di questa seconda stagione di DOC - Nelle tue mani non è solo, quindi, quello di raccontare in qualche modo il difficile periodo che tutti noi abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, ma anche e sopratutto quello di narrare una storia di umanità, la storia di un medico che vede i suoi pazienti come persone, un uomo dalla grande empatia, un sentimento capace di influenzare chi gli sta intorno. Francesco Arlanch, sceneggiatore della serie, ha così parlato di questi nuovi episodi: "In quanto sceneggiatori ci è stato a cuore cogliere l'occasione che tutti noi ci sentivamo in dovere di affrontare: lo tsunami del Covid, senza farci travolgere. Se la prima stagione è stata più una biografia, questa più che un sequel è quasi una nuova prima stagione perché è la biografia di un intero paese."

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Le new entry della stagione

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DOC - Nelle tue mani 2: una scena della serie

Le novità di questa seconda stagione non sono, però, finite: il cast già molto ricco della serie si ingrandisce con alcune new entry che andranno ad interpretare personaggi chiave per la prosecuzione della nuova storyline. Tutti i protagonisti, come già affermato, si troveranno a dover fare i conti con le ferite lasciate dalla pandemia ed è per questo che i nuovi volti saranno più o meno legati a questo. Durante la conferenza ciascuno di loro ha così parlato del proprio ruolo. Alice Arcuri, che interpreta una virologa, ha raccontato come è stato entrare in un gruppo di attori così affiatato: "Il mio personaggio è una virologa, una cacciatrice di virus e agenti patogeni, un personaggio molto intricato che avrà un excursus all'interno della serie. Una donna forte, indipendente ed emancipata la quale, però, avendo dedicato la sua vita al suo lavoro, ha una certa difficoltà a relazionarsi con gli altri e col mondo, è un po' l'antitesi di DOC. Da attrice sono entrata in punta di piedi in questo cast e con grande curiosità, sono un po' un'outsider avendo lavorato molto in teatro ma devo dire che sono stata accolta con profonda umanità e mi sono divertita tutti i giorni passati su questo set."

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DOC - Nelle tue mani 2: Giusy Buscemi in una scena

Giusy Buscemi, invece, interpreta una psicologa che dovrà lavorare sulle ferite del post Covid: "Lucia Ferrari è una specialista specializzata in disturbi post traumatici e aiuterà i medici a superare alcuni traumi dovuti dal post Covid. Anche il mio personaggio entra in punta di piedi, ma il bello è che lo fa per aiutare, ma poi sarà anche molto aiutata come donna ed essere umano, riuscendo a svelare cose di se stessa e a risolverle." Ultimo ma, ma non per importanza, a prendere la parola tra le new entry è Marco Rossetti, interprete di un medico reduce dalla difficile situazione vissuta allo Spallanzani: "Come Damiano Cesconi sono scottato dalla sanità pubblica e mi trasferisco a Milano per cercare di staccare professionalmente ma soprattutto umanamente da quello che è stato il mio percorso allo Spallanzani di Roma. È interessante quello che hanno scritto gli sceneggiatori: il mio personaggio è convinto della propria idea di trattare i pazienti come dei numeri, ma poi capisce che la porta dell'ascolto deve sempre essere tenuta aperta."