Recensione 50 volte il primo bacio (2004)

Il film è spesso scontato e sentimentale, ma ridere al cinema non è di questi tempi una cosa facile.

Divertissement dimenticabile

Pensare a una donna, innamorarsi, incontrarla tutti i giorni e baciarla come fosse la prima volta, e svegliarsi alla mattina sapendo di essere il primo uomo che incontra, non è una cosa impossibile, come molti potrebbero credere, ma questo sogno talvolta può trasformarsi in un incredibile incubo.

Lucy, protagonista di 50 volte il primo bacio, potrebbe essere la fidanzata o moglie ideale, peccato che non si ricordi di tutto ciò che è accaduto nelle 24 ore precedenti, e viva ogni giorno facendo le stesse cose e gli stessi movimenti. La slapstick comedy di Peter Segal, regista del demenziale Una pallottola spuntata 33 1/3: l'insulto finale, è realmente divertente, soprattuto nella prima metà e deve gran parte della sua fortuna (ha incassato, negli USA, 120 milioni di dollari) ai due attori, Adam Sandler e Drew Barrymore, autori di alcune gag irresistibili.

Premettiamo che il film è spesso scontato e sentimentale, ma ridere al cinema non è di questi tempi una cosa facile.
Henry è un veterinario di un centro ittico delle Hawaii, che si diverte a spupazzare le belle turiste che incontra, da vero rubacuori. A lui interessano i suoi animali, fra cui spicca un fantastico leone marino, e i suoi amici. Un giorno, per un problema alla barca, si trova a sostare in un bar. Questo luogo gli cambierà la vita. Lì infatti conosce Lucy, seduta a un tavolo a fare castelli con le cialde. Henry, senza saperne il perché, si sente attratto dalla ragazza e il giorno successivo va a fare colazione ancora nello stesso luogo. Lucy è ancora seduta allo stesso tavolo impegnata nelle sue "costruzioni", ma accade qualcosa di curioso. Quando Henry la saluta lei non lo riconosce. Quando si dice che le donne hanno la memoria corta.

L'idea della sindrome dell'amnesia a breve termine, era stata affontata in opere drammatiche come Memento, ma 50 volte il primo bacio è il primo film che ci ride sopra e la rende il diversivo che trasforma un playboy in un uomo innamorato. Le scene più divertenti sono quelle che raccontano la giornata-tipo di Lucy. Il padre e il fratello con cui lei vive, ogni giorno si comportano nello stesso modo. Le consegnano una copia sempre dello stesso giornale, guardano lo stesso film e la stessa partita di football, dicono le stesse cose. Tutto questo accade da quando Lucy ha avuto un incidente che l'ha costretta in questo stato.

Indimenticabile è anche l'incontro con "Johnny dieci secondi", che non si ricorda niente che supera la durata di un attimo.
Una nota per i ruoli di supporto, che completano la surreale situazione. Il fratello palestrato, il volgare hawaiano Ula del centro ittico, il barista, strappano più di un sorriso.
C'è da ridere, dicevamo, ma non per una pura demenzialità. Il film di Segal è semplice e immediato, con buoni attori, e l'ovvietà del finale si può perdonare tranquillamente. Guardatelo, divertitevi e poi... dimenticatelo.