Dexter: New Blood, la recensione del finale: Le colpe dei padri

La nostra recensione del finale di Dexter: New Blood (episodio 1x10), il 12 gennaio su Sky Atlantic e NOW, che chiude il cerchio non solo del revival ma anche della serie originale, dando una degna, triste, malinconica, inevitabile conclusione al serial killer dei serial killer.

Non sono come te, volevo tanto esserlo, ma la mia rabbia non è perché sono come te, è a causa tua

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Dexter: New Blood - una scena della serie

Il finale di Dexter: New Blood non poteva che iniziare (e finire) con una veduta dall'alto, molto poetica, che dal suggestivo paesaggio innevato dell'apparentemente tranquillo paesino di Iron Lake mostra una persona, oppure un pick-up, nella neve, intento a spostarsi, oppure fermo immobile, mentre il sangue sgorga copioso, rosso su bianco. Non vi preoccupate: questa recensione del finale di Dexter: New Blood (episodio 1x10), il 12 gennaio su Sky Atlantic e NOW, sarà senza spoiler, come sempre fatto finora, ma testimonierà come questo sequel abbia fatto un piccolo miracolo della serialità.

Chiudere una storia

A te non interessa salvare nessuno, stai solo alimentando il passeggero oscuro. E non è nemmeno un passeggero, è al volante! E tu lo adori!

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Dexter: New Blood, Julia Jones e Alano Miller in una scena del finale

Clyde Phillips, creatore e showrunner delle prime quattro stagioni della serie originale di Dexter era tornato alle redini di questo revival, intitolato furbescamente Dexter: New Blood, pur spargendo molto meno sangue rispetto all'originale, con lo scopo di dare una degna conclusione a ciò che quasi unanimemente erano stati considerati un'ultima stagione e un finale inadeguati e irrispettosi di ciò che la serie madre aveva rappresentato. Lo diciamo da subito: proprio come con Damon Lindelof con la serie tratta da Watchmen è riuscito a fare un vademecum di come si dovrebbe realizzare un sequel con materiale inedito e inventato ad hoc da quello di partenza, Phillips con questo revival è riuscito incredibilmente a mostrare come rimettere in piedi e chiudere degnamente una serie storica, importante e iconica come quella dedicata a Dexter Morgan, non dimentichiamolo adattata dal romanzo di Jeff Lindsay, sempre inventando dal nulla. Nessuno lo avrebbe potuto immaginare all'annuncio di questo show, nel marasma di sequel/reboot/revival di glorie del passato ripescate spesso senza un vero intento e scopo narrativo, e invece eccoci qui, sorpresi ed estasiati dieci episodi dopo, a lodare il lavoro fatto dal team di sceneggiatori.

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Dexter: New Blood, Michael C. Hall e Jack Alcott in una scena del finale

Dexter: New Blood è riuscita ad unire vecchio e nuovo nella storia raccontata, omaggiare il passato senza scadere nell'effetto nostalgia e non andare troppo oltre verso il nuovo e l'inesplorato, tradendo il core del serial. Lo ha fatto con varie storie orizzontali che sono diventati infine una sola, piuttosto che optare per nuovi "casi di puntata", e riuscendo ad arrivare comunque allo scontro finale con un serial killer inedito. Questa nuova serie è riuscita a costruire una propria identità pur mantenendo, anzi ricostruendo dato che era andata perduta, l'atmosfera e la tensione narrativa che avevano fatto la fortuna dello show originale. Un'identità anche cromatica nella fotografia di coloro che si scontrano (come il bianco e il rosso di prima) scegliendo ad hoc un paesaggio suggestivo come quello montano di Iron Lake, a dispetto dell'assolata Miami, in omaggio al "Dex boscaiolo" dello scorso finale di serie.

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Un'identità in alcune scelte registiche dal montaggio serrato per aumentare la tensione narrativa, alternate ad estesi campi lunghi e primi piani per fermarsi un attimo a scavare nell'animo dei personaggi. Una delle sequenze più toccanti di questo finale è quando vediamo Dexter, a differenza del passato, ripensare alle proprie vittime, ma non quelle che "se lo meritavano", i serial killer, bensì a quelle che sono dovute soccombere al suo istinto di autoconservazione pur essendo innocenti. Torna il discorso della sopravvivenza, della preda e del predatore, con il nostro antieroe disposto a fare "tutto ciò che è necessario" per non farsi prendere (prima regola del Codice), per fuggire ancora una volta, lontano, dimenticandosi di tutto e di tutti, da vero sociopatico che non riesce ad avere emozioni genuine.

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Dexter: New Blood, David Mayas in una scena del finale

Uno scontro - che non poteva che intitolarsi "I peccati del padre" per il discorso di colpe ancestrali già fatto in precedenza - triplicato tre volte, perché dopo la resa dei conti con Kurt (Clancy Brown) nel nono episodio, ora Dexter-non-più-Jim (Michael C. Hall) deve confrontarsi prima con Angela (Julia Jones) e poi con il figlio ritrovato Harrison (Jack Alcott). I tre interpreti offrono delle interpretazioni davvero toccanti e commoventi nel dipingere tutte le sfaccettature di sentimenti che i loro personaggi sono costretti a provare in questo finale di serie, data la situazione sempre più precipitosa e l'epilogo sempre più vicino. Epilogo che non potrà essere gioioso, si tratta pur sempre di un drama e non di una favola, ma l'opposto, quasi un incubo che si realizza e prende vita. E in questo poetico resoconto finale, con tanto di voiceover di Dex a guidarci un'ultima volta tra i suoi pensieri più oscuri e lucidi, qualcuno soccomberà, dopo le conseguenze dell'incendio doloso alla casa di Jim Lindsay, come si era conclusa la scorsa puntata. Un finale triste e malinconico (testimoniato anche da una guest star che torna dalla serie originale, forse in modo un po' forzato) ma che allo stesso tempo abbraccia un briciolo di speranza per il futuro dei protagonisti, che possano trovare la pace. Tutti i protagonisti sono divisi dalla loro doppia natura (in primis Dex e Harrison), e Angela è invece combattuta fra il seguire il proprio istinto oppure credere alla storia di Jim. Riuscirà Dexter a cavarsela ancora una volta? Come si rimette a dormire il passeggero oscuro?

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Conclusioni

È un piccolo miracolo questa recensione del finale di Dexter: New Blood (episodio 1x10) perché lo è anche questo revival di Dexter, che ha viaggiato tra passato e presente e ora tenta di guardare al futuro, dando un finale triste e inevitabile alla storia del serial killer dei serial killer, che chiude un cerchio che non può che essere nel sangue, tra tristezza e malinconia.

Movieplayer.it
4.5/5
Voto medio
4.5/5

Perché ci piace

  • Il far collidere passato della serie originale e presente del revival, con una strizzata d’occhio al futuro.
  • Le interpretazioni e i confronti toccanti e intensi di Michael C. Hall, Jack Alcott e Julia Jones.
  • L’aver chiuso con un epilogo coerente con lo spirito della serie originale.

Cosa non va

  • Dopo averci regalato delle perle negli scorsi episodi, Deb avrebbe dovuto essere più presente e sfruttata in questo finale per una resa dei conti anche mentale di Dex.
  • Alcuni sviluppi come la presenza di una vecchia gloria risultano un po’ forzati.