Death to 2021, recensione: e anche quest’anno ce lo siamo tolto dalle…

La recensione di Death to 2021, speciale satirico di Netflix a cura di Charlie Brooker che mette alla berlina gli ultimi dodici mesi.

Black Mirror: Charlie Brooker e Annabel Jones presentano la quarta stagione
Black Mirror: Charlie Brooker e Annabel Jones presentano la quarta stagione

Correva l'anno 2020, e Charlie Brooker decise di salutarlo a modo suo, alleandosi con Netflix per una versione più ambiziosa del suo amato Wipe, la trasmissione satirica con cui era solito schernire sui piccoli schermi britannici l'anno appena concluso (escluso uno speciale sulla pandemia andato in onda un anno e mezzo fa, il programma è praticamente fermo dal 2017 a causa degli altri impegni dell'autore). Il risultato finale evidentemente piacque, dato che a dodici mesi di distanza stiamo commentando il sequel, oggetto di questa recensione di Death to 2021. Un sequel che non modifica più di tanto la formula, mantenendo la struttura del finto documentario e molti degli intervistati più memorabili dell'edizione 2020 (l'assenza più notevole è quella di Samuel L. Jackson, che lo scorso anno aprì le danze come solo lui sa fare), con l'aggiunta di alcuni volti nuovi. Sarà questa la nuova tradizione annuale di Brooker? Difficile da dire, perché già al secondo giro il meccanismo comincia a scricchiolare.

Un altro anno di m...

Death To 2020 3
Death to 2020: Hugh Grant in una scena del film

C'era un che di catartico con Death to 2020, che aiutava a esorcizzare soprattutto la pandemia, con battute geniali come quella del narratore (Laurence Fishburne, che torna anche per Death to 2021) che definiva il Covid "il più grande fenomeno globale dopo il Marvel Cinematic Universe" (ironia della sorte, Spider-Man: No Way Home ha da poco superato il miliardo di dollari al box office mondiale, regalandoci l'effimera illusione di un ritorno ai vecchi tempi). Per l'anno che si sta per chiudere la questione si fa decisamente più folle, perché se dodici mesi fa potevamo almeno dire di aver avuto alcune settimane di normalità prima che scattassero i lockdown ovunque, per il 2021 il caos è iniziato già a gennaio, con il tentativo di insurrezione ordito dai sostenitori di Donald Trump con la (neanche troppo) tacita approvazione del presidente uscente, disperato nei suoi tentativi di rimanere al potere.

Black Mirror 4, Charlie Brooker: "Tra fallibità e paranoia, il futuro non è mai stato più nero di così"

E poi l'evoluzione della pandemia, i vaccini, e tutte le polemiche che ne sono derivate: ebbene sì, anche questo è stato un anno movimentato, e non sorprende che Charlie Brooker e i suoi collaboratori ne volessero parlare, rispolverando il format del 2020 con alcune spassose evoluzioni per il cast: il personaggio di Cristin Milioti, per esempio ("Sono prima una madre e prima un'americana, in quell'ordine"), era presente all'assalto al Campidoglio e continua a negare l'evidenza, incluso il suo essere agli arresti domiciliari.

Death to 2020, recensione: come finire l'anno all'insegna della risata su Netflix

Una simpatica minestra riscaldata

Death To 2021 Mlvrzkh
Death to 2021: una scena del film

Come abbiamo già menzionato nell'introduzione (e anche nelle nostre considerazioni sullo speciale dell'anno scorso), l'approccio di Brooker non è del tutto dissimile da quello dei Wipe, dove però lui era sostanzialmente da solo - salvo interventi come quelli della sua collaboratrice Diane Morgan, presente anche qui, nei panni della mitica Philomena Cunk - e commentava in quanto sé stesso, con una voce sempre più intrisa di pessimismo, al punto da chiudere gran parte degli episodi con "Grazie per averci seguiti, adesso andatavene". E se per il 2020 la filosofia generale era rimasta intatta anche se applicata a un modello più generalista, con la presenza di star di un certo livello, per il 2021 l'operazione sa un po' di minestra riscaldata, con le stesse gag ripetute con variazioni minime, senza cercare di dare un senso tutto suo a un sequel che, dato l'argomento, di cartucce da sparare ne avrebbe tantissime. Questo anche alla luce del fatto che, presumibilmente, qui non entrano in gioco limitazioni come quelle dello scorso anno, poiché è logico pensare che il seguito non sia stato concepito all'ultimo.

Black Mirror 4, una stagione tra scenari spaziali, horror e paradossi tecnologici secondo Charlie Brooker

Death To 2020 1
Death to 2020: Joe Keery in una scena del film

Non mancano le gag riuscite, soprattutto quando è in scena Morgan, ma anche Hugh Grant rimane una garanzia di qualità. E c'è chi, come Tracey Ullman, cerca di fare qualcosa di diverso, interpretando non più la regina Elisabetta II, bensì una conduttrice televisiva conservatrice che è palesemente basata su figure americane come Jeanine Pirro. Una maschera comica riuscita, seppure nei limiti di quello che, da qualche anno a questa parte, è il problema maggiore della satira politica statunitense: come si fa a prendere in giro qualcosa che già di suo è ai limiti del caricaturale? È il problema che abbiamo avuto con la maggior parte delle parodie di Trump, e anche questioni come il Covid e i no-vax, arrivati a questo punto, non scherzano (tra le analisi riuscite di un fenomeno simile c'è Borat - Seguito di film cinema, il cui approccio satirico è profondamente ancorato nella realtà quotidiana). Se un anno fa si rideva, anche per mandare a quel paese gli stravolgimenti dovuti alla pandemia, a questo giro si sorride, nella speranza che Brooker ritrovi la vitalità necessaria qualora questo diventasse davvero un appuntamento ricorrente.

Conclusioni

Chiudiamo la recensione di Death to 2021, sottolineando come si tratti di uno speciale che strappa qualche sorriso ma in più punti sa troppo di pallida fotocopia del prototipo targato 2020, che era nato da un vero desiderio di catarsi e non dal potenziale di creare un franchise su Netflix.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.6/5

Perché ci piace

  • Gli attori sono tutti esilaranti.
  • Alcune gag sono eccellenti.

Cosa non va

  • Rispetto alla versione 2020 si percepisce una mancanza di precisione a livello di bersagli satirici.
  • Alcune assenze si fanno sentire, in primis quella di Samuel L. Jackson.