Damien: L’Anticristo sbarca in TV

Ha debuttato in USA sul canale A&E la nuova serie Damien, ispirata al film del 1976 e sviluppata da Glen Mazzara per raccontare di un Damien ormai adulto.

In un mondo dell'intrattenimento che dimostra sempre di più quanto sia più facile, e forse più produttivo, attingere al passato piuttosto che sviluppare e mettere in scena idee nuove, si usa come spunto per nuove produzioni un po' di tutto, realizzando sequel, remake o reboot per riprendere storie che hanno dimostrato di funzionare e (cercare di) farle funzionare ancora. Lo si sta facendo sul grande schermo, con alterne fortune e la riprova che il processo funziona particolarmente bene usando delle accortezze, e lo si continua a fare anche in TV, riesumando serie chiuse da tempo o ragionando su un adattamento seriale di spunti che avevano visto la luce sul grande schermo.

Damien: Bradley James è il protagonista della serie targata A&E
Damien: Bradley James è il protagonista della serie targata A&E

Rientra in quest'ultima tipologia Damien, che volge lo sguardo ad un certo tipo di horror anni '70 che anche l'annunciata serie de L'esorcista riporterà in primo piano, scegliendo di usare come punto di partenza il film Il presagio di Richard Donner e i suoi seguiti e in particolare il suo protagonista bambino, Damien appunto, destinato ad essere l'Anticristo... un futuro non di poco conto, che proprio nella serie sviluppata da Glen Mazzara (che abbiamo conosciuto come autore per The Shield e come showrunner delle stagioni 2 e 3 di The Walking Dead) per A&E, il canale via cavo americano che ha già ripreso un altro classico come Psycho in Bates Motel.

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È tutto per te

Damien: una foto della serie di A&E con Barbara Hershey e Bradley James
Damien: una foto della serie di A&E con Barbara Hershey e Bradley James

Nella serie A&E, Damien è ormai un trentenne, fotografo di guerra professionista, coraggioso e di talento, impegnato in zone calde dove riesce a ottenere scatti di grande impatto emotivo. Proprio mentre si trova a Damasco, in Siria, viene avvicinato da una donna anziana (e inquietante) che lo afferra e gli mormora "It's all for you" ("è tutto per te") facendo risvegliare in lui, poco a poco, il ricordo di un'infanzia alquanto turbolenta e sepolta nella sua memoria, tra tate suicide, l'omicidio della madre e un padre che cercava di pugnalarlo con una croce. Una consapevolezza che inizia a riaffiorare ora che il ragazzo è arrivato ai trent'anni ed è assecondata da una mentore, la donna d'affari Ann Rutledge, che ha guidato segretamente Damien in tutti questi anni ed è ora pronta e felice di accogliere l'Anticristo, per il quale un gruppo di preti assassini ha invece ben altri piani.

Essere l'Anticristo oggi

Damien: Barbara Hershey e Bradley James in una foto della serie
Damien: Barbara Hershey e Bradley James in una foto della serie

Una premessa interessante quella di portare una figura come l'Anticristo, e la sua maturazione, nel mondo di oggi. Una premessa che almeno il pilot della serie sembra non sapere esattamente come sviluppare: a parte le prove positive di alcuni interpreti, dall'ambiguità di Bradley James nel ruolo del protagonista Damien al carisma di Barbara Hershey nel dar vita alla Rutledge, un problema che sembra avere la serie A&E è il non mettere da subito in chiaro quale sarà la strada che intraprenderà la storia ed il personaggio che la anima. A differenza di quanto accadeva nel suo passato visto ne Il presagio, ora Damien sa di essere l'Anticristo e non è più un villain inconsapevole e passivo, il suo ruolo dovrà cambiare in qualche modo. È insieme il maggior interesse, ma anche il principale dubbio, dello show, ma per sapere se alla fine sarà una forza o una debolezza dipenderà dalle scelte che verranno fatte dagli autori nel sviluppare l'arco narrativo di Damien.

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Senza paura

Damien: Bradley James in una terrificante foto della serie
Damien: Bradley James in una terrificante foto della serie

A questa incertezza si associa un ulteriore difetto: per una serie che affronta questo tema, e che prende le mosse da un classico del genere horror, Damien non trasmette molta tensione. Il pilot firmato da Shekhar Kapur si avvale di una messa in scena ambiziosa, di una cura nella scelta delle inquadrature e un approccio molto cinematografico, ma non spinge mai sul pedale della tensione. È pur vero che il suo interesse principale è legato al tormento che alberga nell'animo di un giovane che comprende il suo destino, ma le sequenze adatte a costruire tensione non mancano ed avrebbero meritato una costruzione più efficace. Alle sue prime battute, comunque, Damien si dimostra migliore di alcuni dei seguiti diretti cinematografici dell'originale di Donner e chissà che col tempo non possa ritagliarsi uno spazio continuativo e duraturo come Bates Motel, dalle premesse non dissimili e sulla stessa rete, ha saputo fare.

Movieplayer.it

3.0/5