Una panoramica sul Gazometro di Roma e una spigliata corsa sul Lungotevere. Sotto, la frizzante colonna sonora di Piernicola Di Muro e la scena che indugia sul talento - in questo caso gigionesco - di Pierfrancesco Favino. Nemmeno il tempo di arrivare su Netflix, che Corro da te di Riccardo Milani è (di nuovo) un successo. Al cinema, uscito ancora in tempo di mascherine, ha incassato quasi tre milioni di euro, e ora lo streaming lo porta dritto dritto nella top 10 più ambita. Lo abbiamo detto tante volte: il pubblico è cambiato, ma i generi - se supportati da un cast potente - sono ancora la traccia cardine da seguire. In questo caso, la commedia.
Una commedia certo sfumata, garbata, che riflette sul tema della disabilità, e che naturalmente trova il suo habitat perfetto nello streaming. Perché ormai si sa: quasi tutti i film sono prodotti pensando tanto al grande schermo quanto alla tv. Se il futuro è ormai arrivato, è invece il presente a reggere ancora l'intera macchina cinematografica italiana. Allora, resta imprescindibile il supporto del cast, che sia al cinema o in casa. E Corro da te del bravo Milani, remake della commedia francese Tutti in piedi di Frank Dubosc, mette insieme due degli interpreti più amati del nostro cinema: accanto a Pierfrancesco Favino, la protagonista femminile è Miriam Leone, probabilmente alla sua miglior interpretazione.
Corro da te, Pierfrancesco Favino e Miriamo Leone per una sfida di bravura
Un'interpretazione di sottrazione, di sguardi, che rompe immediatamente il ritmo frivolo del film, com'è frivola la vita di Gianni: (quasi) cinquantenne playboy che passa da una donna all'altra, imbonendole di menzogne e bugie. Il solito Peter-Pan senza troppi scrupoli, e anzi a suo agio in una vita che non prevede legami affettivi. Ma se la commedia si basa sul fraintendimento, Gianni non si fa problemi a spacciarsi per una persona con disabilità, così da attirare l'attenzione di Alessia (Pilar Fogliati), la vicina di casa della defunta madre. Alessia però le presenta la sorella Chiara, interpretata da Miriam Leone, che invece è davvero paraplegica. Il "gioco" di Gianni regge finché regge, tuttavia la compostezza del film, adattato da Milani, insieme a Furio Andreotti e Giulia Calenda, sfrutta in pieno il talento di Favino e Leone.
Due interpretazioni opposte e perfette, che mostrano e dimostrano quanto il ruolo dell'attore giochi una parte fondamentale nella riuscita di una commedia. Perché è il tono e l'umore che fanno la differenza: Pierfrancesco Favino, impeccabile e tronfio, nasconde le sue insicurezze (e la sua solitudine) dietro vite e lavori inventanti (pur possedendo una catena di palestre) per far colpo sulle donne. Disposto a tutto e più di tutto (anche "comprare" una sedia a rotelle elettrica da un clochard) per portare avanti il suo piano, Favino cambia continuamente postura e voce, recitando con il fisico e le parole. Dall'altra parte, c'è Miriam Leone: onesta, limpida, con gli occhi lucidi che trattengono una fragilità scoperchiata non dalla sua condizione fisica ma dall'amore (vero) che prova nei confronti di quel playboy imbroglione.
Corro da te, recensione: Una risata ci salverà
Un grande cast
Come si dice spesso, Corro da te è uno di quei film d'interpretazione, che sembra essere scritto (in questo caso ri-scritto) sulle corde dei protagonisti scelti da Riccardo Milani. Tra l'altro, sono due interpretazioni tutt'altro che facili, dovendo entrambi mantenere una dimensione di rispetto, di adesione, ma anche rispettando una leggerezza che non stona. Da qui, una riflessione: si parla spesso di quanto l'industria cinematografica italiana debba costruire un solido star system, senza forse considerare che potrebbe già teoricamente esistere. La dimostrazione è proprio Corro da te: con due attori diversi, chissà il film non sarebbe stato lo stesso, non sarebbe entrato nella top 10 dei film più visti di Netflix, e sarebbe stato bollato come l'ennesimo remake di una commedia francese.
Altra considerazione: un film è come un coro, e se c'è qualcuno che stona, è l'intero complesso a risentirne. Per questo, soprattutto nella commedia, è importante scegliere dei co-protagonisti efficaci. Corro da te, infatti, è un ottimo esempio: se Pierfrancesco Favino e Miriam Leone fanno la differenza, attorno a loro orbitano Pilar Fogliati - praticamente al suo primo importante ruolo cinematografico -, Pietro Sermonti, Vanessa Scalera, nonché Piera Degli Esposti e Michele Placido in due piccoli ruoli. Del resto, che sia un contenuto suggerito da Netflix o che sia una locandina fuori un cinema, il grande pubblico sceglie il film da vedere sempre seguendo le attrici e gli attori più amati. Figuriamoci se poi sono adorati come Miriam Leone e Pierfrancesco Favino...