Cops – Una banda di poliziotti, la recensione: In amore siamo tutti poliziotti

La recensione di Cops - Una banda di poliziotti: la nuova commedia in onda lunedì 14 e 21 dicembre su Sky Cinema e in streaming su NOW TV è diretta da Luca Miniero con Claudio Bisio, e replica la formula di Benvenuti al Sud.

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Cops: Claudio Bisio in una scena

C'erano una volta Lennon & McCartney, premiata ditta della musica rock. Nella recensione di Cops - Una banda di poliziotti, la nuova commedia Sky Original in due appuntamenti che andranno in onda lunedì 14 e 21 dicembre su Sky Cinema e in streaming su NOW TV, vi parliamo invece di un'altra premiata ditta, Genovese & Miniero, artefici di alcune ottime prove nello scenario della nostra commedia. Non perché siano i Lennon & McCartney del nostro cinema. Ma per capire come, una volta sciolte le ditte, i percorsi dei soci possano essere diversi. Ma di questo parleremo dopo. Per ora vi presentiamo questa commedia in due puntate - non una vera e propria serie - ma più due film di 90 minuti legati tra loro, che unisce giallo-rosa-comico-action e commedia nera in un film divertente e riuscito, con un cast ricchissimo e ben amalgamato tra cui spiccano Claudio Bisio, Stefania Rocca, Pietro Sermonti, Francesco Mandelli, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua, Guglielmo Poggi e Giovanni Esposito. Ispirato a Kops, film svedese del 2003, Cops - Una banda di poliziotti riesce alla perfezione in quello che è il suo intento: far passare al pubblico tre ore spensierate.

La trama: Claudio Bisio, poliziotto in un posto senza crimine

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Cops - Una banda di poliziotti: Claudio Bisio nei panni del Commissario Cinardi

Apulia è la città più tranquilla d'Italia: da anni non viene commesso nessun reato, ma proprio nessuno. Da un lato è una cosa buona, da ricevere medaglie al merito. Dall'altro lato è un problema: il commissariato rischia la chiusura per inattività. Così il Commissario Cinardi (Claudio Bisio) e i suoi uomini (Pietro Sermonti, Francesco Mandelli, Dino Abbrescia, Giulia Bevilacqua e Guglielmo Poggi) quei reati che non ci sono iniziano a crearli: piccoli furti e atti di vandalismo che non passano inosservati dall'emissario del Ministero Margherita Nardelli (Stefania Rocca). Ma su Apulia incombe un fantasma, quello del feroce boss Zu Tore, ritiratosi a vita privata dopo una crisi mistica, ma in teoria ancora presente nella zona...

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Luca Miniero: una garanzia

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Cops - Una banda di poliziotti: Claudio Bisio e Stefania Rocca

Nel riprendere l'idea del film svedese Kops e confezionare un film popolare e per tutti, la scelta di Luca Miniero ci appare perfetta. Il regista è una garanzia, e in Cops - Una banda di poliziotti sembra riproporre la fortunata formula di Benvenuti al Sud: una storia che arriva dall'estero, un sapiente adattamento al folclore e alle tradizioni di casa nostra - del calore del nostro Sud in particolare - e il volto - popolare, amatissimo e familiare - di Claudio Bisio. Ancora una volta la sua è la storia di un uomo appena arrivato dal nord (in questo caso da Roma, anche se è lombardo) che si "scontra" con altri mondi e altri stili di vita, un pesce fuor d'acqua. Al posto dell'ufficio postale c'è il commissariato, ma il nostro Bisio si trova comunque ad avere un ruolo rilevante, ad essere - anzi ad imparare ad essere - il collante di un gruppo di persone, il punto di riferimento di una comunità. È un ruolo in cui ormai Bisio è un classico, con quel suo volto che pare impassibile ma dice molto, con i suoi mezzi toni, con il suo aplomb.

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Cops - Una banda di poliziotti: un'immagine di scena

Come in Benvenuti al sud, se la realtà è ricreata

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Cops - Una banda di poliziotti: il cast in una scena

Ma c'è un'altra cosa che accomuna Cops - Una banda di poliziotti a Benvenuti al Sud. È quel provare a creare un'altra realtà a uso e consumo di chi la dovrà vedere, per raggiungere un fine. Vi ricordate la messinscena di Benvenuti al Sud che veniva messa in piedi per far vedere che Castellabate era un posto orrendo, proprio come lo immaginava chi arrivava dal nord? Nel nuovo, doppio film, di Luca Miniero, accade qualcosa di simile: i poliziotti creano una Apulia dove vengono commessi di nuovo dei reati, una rappresentazione ad hoc per il ministero che vuole chiudere il commissariato. Sono piccole bugie a fin di bene, piccole truffe che, senza coinvolgere nel discorso i media e la tecnologia, ci ricordano come sia spesso semplice dare all'esterno un'immagine diversa di quella che è la realtà.

Francesco Mandelli, demenziale e perfetto

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Cops - Una banda di poliziotti: una scena con Francesco Mandelli

A tratti ci sembra che il modello Benvenuti al Sud sia incrociato con quello de I soliti idioti: perché, in un cast brillante, a spiccare da subito è Francesco Mandell, uno che fa ridere anche da fermo. Tutte le sequenze in cui è in scena virano - senza essere estreme come il suo franchise più famoso - verso il demenziale, ma non stonano affatto con lo stile più classico della comicità di Bisio e degli altri. In particolare, è riuscita la gag degli agguati alla nonna, che ci ricordano l'addestramento di Cato e l'Ispettore Clouseau nella saga de La pantera rosa. Ma tutto il cast funziona: Pietro Sermonti è versatile e crea un personaggio molto particolare, Giulia Bevilacqua dà vita a un personaggio dolce e risoluto (e parla un perfetto barese) e Guglielmo Poggi (che avevamo visto come simil Di Maio in Bentornato Presidente) è una piacevole conferma. È un piacere anche ritrovare Stefania Rocca, che vediamo troppo poco sui nostri schermi, sexy, dura ma romantica, che riesce sempre a portare qualcosa di insolito nei contesti in cui si trova. È di Margherita, il suo personaggio, una delle frasi chiave del film. La teoria secondo cui in amore siamo tutti poliziotti: tutti seguiamo delle tracce, ma spesso non vogliamo vedere i risultati delle nostre indagini.

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Cops - Una banda di poliziotti: una foto di scena della serie

Luca Miniero: l'importanza di amalgamare

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Cops - Una banda di poliziotti: Stefania Rocca in una foto di scena

Come potete vedere, quello di Cops - Una banda di poliziotti è un cast ricco, variegato, eterogeneo. La bravura di Luca Miniero, e non è una cosa da poco, è quella di aver amalgamato tutti gli stili in un unico registro, in un film che svaria tra i generi cinematografici, ma li riporta a un unico tono, quello di una comicità brillante, un po' surreale, poco volgare. Ma, soprattutto, e lo si vede in certe scene d'insieme, gli attori sembrano un gruppo di amici che si conoscono da sempre. L'attenzione per la chimica tra i personaggi ha da sempre contraddistinto il cinema di Miniero, non solo nei suoi grandi successi Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, ma anche negli altri suoi film.

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Comico e poliziesco: si può fare!

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Cops - Una banda di poliziotti: Francesco Mandelli in una scena

Unire il poliziesco al comico è un'idea che, almeno in Italia, non si seguiva da un po'. Se il modello, a livello internazionale, sono gli anni Ottanta e la famosa serie Scuola di polizia, in Italia i tentativi, più o meno riusciti, sono i poliziotti di Bud Spencer e Terence Hill e I due carabinieri, che metteva insieme Carlo Verdone ed Enrico Montesano con la regia del primo. È un esperimento che vale la pena riproporre. È un film nel quale si ride, ma c'è molta azione. Come abbiamo scritto in apertura, c'è un po' di tutto: il giallo, il rosa, l'action, il poliziesco (con qualche citazione di CSI e I soliti sospetti), e soprattutto il comico. Non dimentichiamoci che è soprattutto questo. E quindi, se ci sono dei passaggi a vuoto, come alcune scelte dei personaggi poco plausibili, o degli snodi della trama non perfettamente riusciti, non ha molta importanza, perché tutto è fatto in funzione del sorriso. Il tutto è confezionato in un formato particolare, due puntate da 90 minuti: più che una miniserie si tratta di un film e del suo sequel, visto che il primo episodio chiude una storia, ma lascia aperto lo spazio per la seconda, e la voglia di vederla.

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Cops - Una banda di poliziotti: una scena della serie

C'erano una volta Genovese & Miniero

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Cops - Una banda di poliziotti: una foto di scena

C'erano una volta Genovese & Miniero, dicevamo in apertura. Come Lennon e McCartney, erano una premiata ditta capace di confezionare insieme ottime cose. È interessante oggi vedere come, una volta sciolto il sodalizio, vengano fuori le singole sensibilità degli artisti. Dopo i Beatles, John Lennon ha trovato una sua via, più rock e autoriale, a volte acida, altre malinconica, mentre Paul McCartney ha continuato su una strada più pop, ma di gran classe. Così Paolo Genovese, soprattutto negli ultimi anni, con Perfetti sconosciuti e The Place, ha trovato una sua via più malinconica, amara, meno rassicurante. Mentre Miniero ha continuato a confezionare prodotti pop, brillanti, più spensierati. Cops - Una banda di poliziotti è proprio questo, divertimento spensierato per chiudere un anno che non lo è stato affatto.

Conclusioni

Nella recensione di Cops - Una banda di poliziotti vi abbiamo presentato una commedia in due puntate che unisce giallo-rosa-comico-action e commedia nera in un prodotto divertente e riuscito, con un cast ricchissimo e ben amalgamato. Riesce alla perfezione in quello che è il suo intento: far passare al pubblico tre ore spensierate.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
1.3/5

Perché ci piace

  • Il film riprende la fortunata formula di Benvenuti al Sud, con Bisio pesce fuor d'acqua.
  • Gioca con i generi, tra poliziesco, comico e commedia sentimentale.
  • Il cast è in gran forma e Luca Miniero è bravissimo ad amalgamarlo.

Cosa non va

  • La sceneggiatura non è perfetta: alcune scelte dei personaggi appaiono forzate.
  • Non tutto fila nella trama gialla, ma è soprattutto un pretesto per divertire.