Come può un uomo mantenere la propria dignità umana se è costretto a compiere lavori poco gratificanti, se viene obbligato a rapportarsi con dei capi gretti, malvagi, senza alcun rispetto per i loro sottoposti? In questi tragici tempi di incerte relazioni lavorative sono stati tantissimi i film che hanno provato a dare una risposta il più possibile esauriente sull'argomento, un tema con cui si sono confrontati autori con la A maiuscola, ognuno con un proprio punto di vista. Il rigore etico dei fratelli Dardenne non può essere paragonato al furore proletario di un Ken Loach, Jason Reitman con il suo Tra le nuvole ci ha parlato apertamente e con tono leggero di tagliatori di teste, così come ha provato a fare Alessandro Siani nel suo ultimo Si accettano miracoli. I ragazzi di Tutta la vita davanti non hanno tutta la vita davanti, costretti a dibattersi un limaccioso precariato, ma quelli di Smetto quando voglio hanno talento e creatività e anche quando passano dalla parte del crimine lo fanno con grazia.
A dimostrazione che le brave persone non riescono ad essere dei cattivi, esattamente come i protagonisti di Come ammazzare il capo 2, sequel del fortunato Come ammazzare il capo... e vivere felici!, tornati on the road in una commedia più irriverente rispetto alla precedente, ma che ne conferma i difetti. Nick, Kurt e Dale hanno trovato una serenità lavorativa dopo le ultime traversie, brevettando il famoso "Docciamico" un dispositivo che dimezza i tempi di una doccia, dosando automaticamente shampoo e acqua. Quando vengono contattati dal magnate Burt Hanson, che ordina centomila esemplari di questo aggeggio, i tre cominciano davvero a credere di avercela fatta. Peccato che Hanson sia un manager sadico, che il di lui figlio, Rex, sia un bamboccio psicopatico e che tutto complotti ovviamente contro di loro. Privi dell'azienda in cui avevano riposto tutte le loro speranze, i tre si alleano proprio con Rex per inscenare un rapimento e chiedere a Hanson i soldi di un riscatto milionario.
Lavoratori!
E' un peccato che sia proprio l'argomento lavoro a mancare in un film che avrebbe potuto descrivere la questione utilizzando il graffiante punto di vista della commedia scorretta, perché alla fine Come ammazzare il capo 2 è solo un'operetta parzialmente divertente che, esattamente come la precedente, si perde nelle maglie di un plot troppo artificioso, destinato a fallire proprio come il piano dei protagonisti. Ed è un peccato proprio in virtù di un gruppo di attori che al netto di qualche scurrilità di troppo il proprio compito lo eseguono bene. Per chi si accontenta, si tratta di un lavoro sufficiente a passare qualche ora in serenità (anche se la durata sembra uno sproposito).
Nuovi amici...
Fiore all'occhiello del cast del film diretto da Sean Anders è l'attore del momento, Christoph Waltz, interprete che rischia una pericolosa sovraesposizione e che nonostante le innegabili doti artistiche tende a replicare la maschera del cattivo senza pietà. Anche in questo caso il suo personaggio conferma tutta la crudeltà da capitalista laido, incapace di provare sentimenti veri perfino verso suo figlio. Ed è proprio il rampollo di Hanson la seconda nuova entrata del lungometraggio, Chris Pine che invece sa essere buffo nei panni del capriccioso primogenito del miliardario, con palesi tendenze psicotiche e cattiveria innata. Si è molto divertito e almeno questo si è notato.
...e vecchie conoscenze
Confermato invece il tris dei protagonisti, Jason Bateman, Jason Sudeikis e Charlie Day, ancora affiancati da comprimari di lusso come la ninfomane Jennifer Aniston, dentista mai redenta dalla sua insana dipendenza da sesso, Jamie Foxx, nei panni dell'iconico "Fottimadre", e Kevin Spacey in quelli del perfido Harden, finito in prigione al termine dell'altro film, ma ancora ruggente.
Ancora loro
Ecco una galleria delle nostre immagini preferite del film, a partire dalla virago, Jennifer Aniston, impegnata a tiranneggiare il povero Charlie Day, per finire con Fottimadre Jones. Accettare un consiglio da lui è come prendere delle caramelle da uno sconosciuto.
Movieplayer.it
2.5/5