"La magia è attorno a noi se sappiamo dove guardare": sembra una frase di Harry Potter e in effetti lo dice Mr. Bridwell, signore dal papillon a pois interpretato da John Cleese, che nella saga dedicata al mago era Nick-Quasi-Senza-Testa, il fantasma di Grifondoro. In Clifford - Il grande cane rosso è invece Mr. Birdwell appunto, che ha un rifugio per animali speciali. Tra questi c'è Clifford, un cane rosso Natale: lo prende con sé Darby (Emily Elizabeth Howard). La mattina dopo però quello che era un cucciolo di dimensioni normali è ora una bestia gigantesca.
In sala dal 2 dicembre, Clifford - Il grande cane rosso è tratto dall'omonima serie di libri per bambini di Norman Bridwell. Diretto da Walt Becker, già regista di Alvin Superstar - Nessuno ci può fermare. Inutile dire che un cane rosso fuoco gigantesco non passa inosservato per le strade di New York, dove il film è ambientato.
A sorvegliare sul cane e su Darby, anche se forse è più il contrario, è lo zio della bambina, Casey (Jack Whitehall, visto in Jungle Cruise e nella serie Good Omens). Insieme vivranno una grande avventura, sempre sotto l'occhio attento e magico di Mr. Birdwell. E proprio di magia abbiamo parlato con John Cleese, membro dei leggendari Monty Python: l'attore, comico e sceneggiatore è infatti appassionato da anni di paranormale.
La video intervista a John Cleese
Clifford: il grande cane rosso, la recensione: grande rosso e cucciolone
Clifford: John Cleese e la magia
Nella scena d'apertura una voce dice: "La magia è attorno a noi se sappiamo dove guardare". Quindi chiedo a te: dove dobbiamo guardare per trovare la magia?
È una domanda molto, molto interessante perché sono sempre stato interessato al paranormale. E molte delle cose paranormali sono viste come magiche. Un mio amico, che ha studiato il paranormale per tutta la vita, ha scritto un libro intitolato "Real magic", il suo nome è Dean Radin. Lo consiglio caldamente perché lui è uno scienziato ma ha studiato molti fenomeni che la scienza ufficiale cerca di nascondere sotto al tappeto. Penso che ci siano moltissime cose che la scienza contemporanea non è in grado di spiegare. Sono cose che le persone chiamavano magia. Lo so, grazie a 30 anni di amicizia con lui. Penso che la vita sia piuttosto magica. Per esempio: mia moglie ha trovato una sensitiva in Irlanda che è straordinaria: sa cose che non dovrebbe sapere. Come un prestito che ho fatto in privato a qualcuno. Ce ne ha parlato, sapeva a chi era stato fatto, quanto era. Soltanto 3 persone ne erano a conoscenza. E lo fa quotidianamente. Quindi penso che la vita sia molto più interessante e magica di quanto la scienza ufficiale non voglia farci credere.
Magari è un'agente dell'FBI, non una sensitiva!
Ci sono un sacco di spiegazioni del genere. Te lo chiedi: come ha fatto? Ma alla fine arrivi per forza alla conclusione che c'è qualcosa di strano: alcune persone hanno queste abilità. La cosa interessante è che ora si pensa di aver trovato la risposta nel DNA: un gene che passa di generazione in generazione e chi ce l'ha può farlo e chi non ce l'ha non può. È tutto l'opposto di ciò che ci hanno sempre detto: persone che raggiungono un profondo stadio di meditazione hanno queste esperienze forti. Oggi hanno scoperto che le persone hanno queste esperienze straordinarie quando il loro cervello è meno attivo, non quando è più attivo. In altre parole: è uno stato naturale. Ma se continuano a girare in tondo nelle nostre vite egocentriche, il nostro cervello è troppo occupato con quella roba per cogliere la parte più interessante che è lì.
Clifford: cosa fa ridere oggi John Cleese dei Monty Python?
A proposito di cose magiche: sei un dio della commedia, cosa ti fa ridere oggi?
I Repubblicani che sostengono Trump. Nella mia vita non ho mai incontrato un gruppo di canaglie idiote come quelle. Persone straordinariamente spregiudicate e allo stesso tempo fieramente stupide. Mi fanno ridere come nessun altro. Non che sia particolarmente contento dell'attuale governo inglese: penso sia il più caotico e corrotto che ho vissuto nel mio paese. Mi rattrista. Spero che ce ne libereremo presto.