Claudia Cardinale: "Le attrici dalla voce roca come Scarlett Johansson dovrebbero ringraziarmi"

Abbiamo incontrato la diva italiana a Cannes, dove per dieci giorni è stata l'immagine ufficiale della 70esima edizione del Festival del Cinema, scoprendo la sua passione per lo sport e qualche dettaglio in più sul suo nuovo film, Nobili bugie, in sala il 24 maggio.

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Dalla ragazza con la valigia dell'omonimo film (1961) di Valerio Zurlini, alla Claudia di (1963) di Federico Fellini fino alle immortali Angelica di Il gattopardo (1963) di Luchino Visconti e Jill di C'era una volta il West (1968) di Sergio Leone, Claudia Cardinale è uno dei volti più belli e iconici del cinema mondiale: una bellezza allo stesso tempo ombrosa e solare, innocente e sensuale, di cui la macchina da presa non può non innamorarsi.

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Scelta dai più grandi registi della storia del cinema, protagonista di diversi capolavori assoluti della settima arte, Claudia Cardinale è stata una delle attrici simbolo degli anni '60, dichiarata più volte la donna più bella del mondo, complici uno sguardo e un sorriso che non si dimenticano facilmente. Per questo per la sua 70esima edizione il Festival di Cannes ha deciso di utilizzare l'immagine della diva come copertina della manifestazione, tappezzando per dieci giorni la città francese di poster dallo sfondo scarlatto in cui una magnifica Claudia Cardinale ventenne è impegnata in una piroetta.
Abbiamo incontrato l'attrice proprio nei giorni del festival, dove ha presentato il suo ultimo film, Nobili bugie, esordio cinematografico di Antonio Pisu, nelle sale italiane dal 24 maggio, in cui interpreta una nobile decaduta che cerca di mantenere il prestigio della propria famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale.

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L'ironia, lo sport e la voce

Un ritratto di Claudia Cardinale
Un ritratto di Claudia Cardinale

Dopo aver recitato in più di cento pellicole diretta dai più grandi registi, Claudia Cardinale ha ancora la voglia di mettersi in gioco e di dare una possibilità ai giovani talenti: l'attrice ha infatti partecipato al film Nobili bugie, di Antonio Pisu, in cui interpreta una nobile decaduta che, durante la Seconda Guerra Mondiale, cerca di mantenere il prestigio della famiglia ospitando in casa una famiglia di ebrei di cui vuole ottenere l'oro. Nel film si dice che il suo personaggio ha 120 anni: ci vuole molta ironia per stare al gioco: "Ho fatto un film, I giorni dell'amore, con Omar Sharif, che comincia con io che ho 35 anni e finisce che ne ho 99: avevo le rughe, i capelli bianchi... Il cinema è così. Per quanto riguarda l'ironia credo di averne in quantità normale" ci ha detto l'attrice.

La diva Claudia Cardinale
La diva Claudia Cardinale

Nel film il personaggio più buono è il "giovane" di casa, che ha cinquant'anni ed è un grande tifoso del Bologna, una persona dal cuore puro ma estremamente ingenua: secondo l'attrice solo così si può essere davvero generosi? "Non bisogna essere troppo ingenui: si deve capire quello che ci sta intorno" ci ha risposto con un sorriso degno di una sfinge. Nel film si parla anche del calcio: una passione che la riguarda? "Amo lo sport: amo il calcio, soprattutto italiano, quando ero giovane andavo sempre allo stadio, dopo la scuola. Facevo basket, volley, atletica leggera. Mi piaceva molto".

La voce di Claudia Cardinale è unica, almeno quanto il suo splendido viso: è anche grazie al suo timbro unico che oggi attrici come Scarlett Johansson, che hanno una voce bassa e roca, sono considerate estremamente sensuali: "All'inizio ero doppiata: prima di tutto perché non parlavo italiano, la mia lingua era il francese, e poi perché avevo questa voce bassa, mi dicevano che dovevano doppiarmi perché sembravo un uomo. Ho questa voce perché quando ero giovane non usavo le corde vocali: facevo sempre a botte con i maschi".

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Claudia Cardinale: ritratto di una diva specchio
Claudia Cardinale: ritratto di una diva specchio

In questi giorni gli episodi di violenza legati al terrorismo sono aumentati: l'attrice ci ha confessato di non riuscire a capire questo odio tra culture e religioni differenti: "Per fortuna ho vissuto in un paese, a Tunisi, dove eravamo tutti uniti, le nostre vicine erano le zarine russe, poi c'erano i maltesi, gli ebrei, i siciliani, la chiamavano infatti la piccola Sicilia. Eravamo tutti molto legati: non capisco le incomprensioni e i contrasti di religione di oggi".

La domanda inevitabile: che effetto le ha fatto vedersi ritratta sul poster di Cannes? Un conto è sapere che si è state scelte come icone, un altro vedere dal vivo un manifesto alto quanto un palazzo: "Thierry Frémaux mi ha mandato a casa tutti i cartelloni: mi ha voluto perché ho cominciato da giovanissima a partecipare al Festival di Cannes e per i 70 anni ha pensato a me. Certo vedere i cartelloni così grandi dal vivo è incredibile: poi quella foto mi ricorda di quando ero una pazza".

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Claudia Cardinale: Cannes, lo sport e Nobili bugie