Carnival Row, tra magia e lotta di classe: ne parliamo con Karla Crome, David Gyasi e Tamzin Merchant

Carnival Row: la nostra intervista a Karla Crome, David Gyasi e Tamzin Merchant con cui abbiamo esplorato i loro affascinanti personaggi.

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Carnival Row: Karla Cromein una scena della serie

Come saprete già se avete iniziato a godervi Carnival Row in questi primi giorni dopo il debutto in streaming, lo show di Amazon Prime Video non è solo Orlando Bloom e Cara Delevingne. L'intreccio è ricco, le sottotrame numerose e i personaggi coinvolti in esse sono molti, ben delineati e ben interpretati. Con tre di loro abbiamo avuto la possibilità di chiacchierare (qui trovate la nostra intervista a Cara Delevingne e Orlando Bloom) durante il junket londinese durante il quale lo show è stato presentato alla stampa europea.

Sono tutti e tre giovani, bravi e in crescita: Karla Crome l'abbiamo vista in Misfits, dove era la sensuale e fiera Jess; Tamzin Merchant è stata, da giovanissima, la Georgiana Darcy dell'Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright e poi si è fatta notare ne I Tudor su Showtime (ma è anche la ragazza che ha "scaldato" per Emilia Clarke il ruolo di Daenerys Targaryen, avendola interpretata nel primo pilot de Il trono di spade); David Gyasi è apparso in Interstellar e in Annientamento prima di vestire i panni di Achille nella miniserie Troy della BBC.

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Tre personaggi, tre volti del Burgue

I personaggi interpretati dai nostri tre attori sono Tourmaline, una fata grande amica ed ex amante della protagonista Vignette (Crone), interpretata da Cara Delevingne, Imogen Spurnrose, una fanciulla dell'alta società in difficoltà economiche (Merchant) e il misterioso e ricco speculatore Agreus Astrayon, che appartiene al gruppo etnico dei "puck", abitanti di Carnival Row che sfoggiano le corna del mitologico fauno. Per tutti loro ci sono sviluppi che meriteranno la vostra attenzione ma, intanto, vediamo cosa ci hanno raccontato Crone, Merchant e Gyasi dei loro personaggi.

La via verso verso Carnival Row

Per iniziare ci raccontate come avete ottenuto il ruolo nello show?

Tamzin Merchant: Io li ho pregati in ginocchio! No, lessi lo script e mi piacque tantissimo, volevo farne parte ad ogni costo. Io ho un agente nel Regno Unito e uno negli USA e quello americano mi ha detto "non c'è bisogno che vieni qui, fai l'audizione in Inghilterra" e io ho risposto no, voglio avere due possibilità per questo show. Per fortuna ha funzionato!

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Carnival Row: una scena della serie

David Gyasi: Anche per me è stato più o meno così. Lessi lo script originarle cinque anni fa e ne fui conquistato immediatamente. Poi ci sono stati i ritardi e gli slittamenti e io continuavo a dire ai miei agenti, tra un lavoro e l'altro "Ma Carnival Row? Si inizia?" perché volevo essere sicuro di essere disponibile al momento giusto. Mi sembra interessante come tante persone coinvolte nel progetto si sentissero così motivate a partecipare e attratte dal materiale.

Karla Crome: Sì, anche per me è stato così, avevo letto lo script e sentivo che non potevo lasciarmelo scappare. Io ho mandato un'audizione video e per fortuna è andata bene.

Imogen, un'adorabile intollerante

Tamzin, Imogen è altezzosa, razzista, ignorante... ma sembra proprio che ti sia divertita a interpretarla, e ci hai fatto anche divertire. Qual è il segreto, e cosa credi che possa insegnarci la sua esperienza?

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Carnival Row: Tamzin Merchant in una scena della serie

Tamzin Merchant: Sì, adoro Imogen; certo, è odiosa, soprattutto all'inizio, veramente insopportabile. Per me rappresentava una sfida allettante perché avrebbe potuto essere interpretata semplicemente come una persona terribile - e lo è, una persona terribile, anche se alla lunga viene fuori anche qualche qualità di carattere - o con un bel po' di senso dell'umorismo. Ho scelto di renderla meno terribile rendendola divertente. In più è molto diversa dai personaggi che ho interpretato fino ad ora, un po' tipicizzati, specialmente nei drammi, ed avere per le mani un personaggio così pessimo è stato divertente. Credo di avere imparato, interpretando Imogen, che è giusto fare una scelta un po' folle, affrontare un personaggio difficile, avere il coraggio delle proprie convinzioni. Mi piacerebbe se le persone vedessero in lei che è ok anche essere moralmente anticonvenzionali.

Vola via, Tourmaline

Karla, vedere Tourmaline, un personaggio così pieno di vita, chiusa in un bordello è una delle cose più tristi di Carnival Row; allo stesso tempo però si vede che sa come divertirsi e non le manca la possibilità di agire. Questo ti ha portato a riflettere sul rapporto tra il potere e la sessualità femminile?

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Carnival Row: Arty Froushan in una scena della serie

Karla Crome: Certamente. Credo che Tourmaline sia una vittima delle circostanze, non una vittima, punto. Fa quello che deve fare nelle circostanze in cui si trova, e cerca di trarne il meglio che può. Non le dispiace nemmeno del tutto il lavoro che fa, è un mezzo per ottenere qualcos'altro e, all'interno del mondo in cui è costretta a vivere, le permette di fare delle scelte, di avere un po' di soldi e di libertà, di proteggere i suoi amici, di esercitare un certo potere. Il sesso per lei non è una cosa di cui bisogna vergognarsi. Ma credo che con la seconda stagione la vedremo sbocciare, uscire da quel mondo e sono curiosa di scoprire come interagirà con il mondo più grande che l'aspetta fuori.

L'atroce passato di Mr. Agreus

Il razzismo e la lotta di classe sono al cuore dello show, che è una favola che denuncia e condanna fortemente l'ingiustizia sociale. Come pensate che il pubblico accoglierà questo messaggio?

Karla Crome: Sì, attraverso queste vicende e questi personaggi lo show affronta temi molto attuali, domande essenziali che ci stiamo ponendo in questi anni con il mondo che sta cambiando e la cosiddetta "crisi dei migranti". Nella forma di una favola, ma un'allegoria può essere potente, e se le persone si avvicinano ad essa con una mente aperta, può portarle a ripensare certe loro convinzioni.

David Gyasi: Io ho due figli e sono stato con loro in Sud Africa, dove hanno visto documenti, memorie, tracce dell'Apartheid, e non ci credevano. "Come può essere successo?", mi chiedevano. Ma è successo, e forse l'arte ci aiuta a raccontare l'incredibile. C'è una cosa del mio personaggio che ho scoperto mentre lavoravamo sul set già da tempo (ricevevamo gli script episodio per episodio) e che mi ha paralizzato, ho dovuto parlare con gli showrunner René Echevarria e Travis Beacham per metabolizzarlo e affrontarlo e recitarlo. (Attenzione, segue spoiler sul passato del personaggio di Agreus Estrayon) Agreus è stato uno schiavo, e in seguito ha approfittato delle sua conoscenze su quel mondo per collaborare con gli schiavisti: catturando gli schiavi fuggiti e restituendoli ai mercanti di uomini e sfruttatori è diventato ricco. Non riuscivo a capacitarmene... ma anche questo è successo.