Bridget Jones, cuor d'oro

A Roma per presentare il nuovo episodio della saga della single più famosa d'Inghilterra, la regista e la protagonista raccontano la loro esperienza, con il pensiero che vola alla Thailandia.

La regista inglese Beeban Kidron e l'attrice premio Oscar Renée Zellweger sono state a Roma per presentare Che pasticcio, Bridget Jones! - seguito del fortunato Il diario di Bridget Jones: ma l'atmosfera non è quella festosa del lancio di una commedia lieve e colorata nei primi giorni di un anno appena nato, perché il pensiero delle due ospiti e dei cronisti va alla tragedia asiatica e in particolare alla Thailandia, dove parte di Che pasticcio, Bridget Jones! è stato girato.

Renée Zellweger: Dopo quello che è successo è molto difficile essere qui a festeggiare il nuovo anno e a parlare di un film. E' una tragedia talmente immensa che non possiamo nemmeno sperare di comprenderne la portata. Abbiamo visto delle riprese della penisola di Phuket, proprio dove abbiamo girato, e c'era un uomo che piangeva... è molto doloroso. Possiamo solo pregare perché chi oggi soffre ritrovi la pace e la serenità.

Come vi siete avvicinate a questo sequel?:

Beeban Kidron: Naturalmente avevo già visto il primo film di Sharon Maguire, ed ero una fan di Bridget Jones e di Renée. Quando mi è stato proposto di dirigere il seguito sono stata naturalmente felicissima, e ho deciso di adottare un atteggiamento alla Jane Austen (la scrittrice inglese è palesemente evocata da Helen Fielding nei suoi romanzi su Bridget Jones, ndR) verso la nostra società, cioè facendone una satira lieve e acuta, per farne qualcosa di completamente nuovo.

Renée Zellweger: Per me è stato come iniziare qualunque nuovo progetto, a parte la presenza di qualche faccia conosciuta. Sia Beeban che Sharon Maguire sono ottime registe e donne molto intelligenti, ed è stato un onore lavorare con entrambe, ma sono stata molto soddisfatta che Beeban abbia voluto rendere diverso e personale il secondo episodio, in modo che stia in piedi da solo.
Per quanto mi riguarda, ho ripreso il personaggio con una certa trepidazione. Bridget è qualcosa che sento di avere in comune con la gente: dovunqua vada, nel mondo, le persone mi chiedono di parlare di Bridget Jones. Io credo che questa sia una cosa bellissima, e non volevo rovinarla.

Bridget Jones è praticamente l'opposto del modello femminile che si propina alle giovani ormai da decenni. Crede che le abbia aiutate ad accettarsi o che invece abbia inasprito la loro insoddisfazione? Renée Zellweger: Io sono convinta che le abbia aiutate, e non solo le donne. Questi modelli spingono non solo alla magrezza e a un certo tipo di look, ma anche alla ricerca del successo, del riconoscimento sociale ad ogni costo. Noi vediamo Bridget cercare di raggiungere queste cose e ottenere fallimenti su fallimenti, fino a che, accettandosi così com'è, trova la felicità. Credo che i film di Bridget Jones insegnino proprio questo, che la felicità si ottiene restando sé stessi. E Bridget è una figura che, in questo senso, può essere d'ispirazione.

Bridget Jones le somiglia? E' anche lei gelosa? Renée Zellweger: Gelosa magari sì, ma non certo in quella maniera assurda! Forse io e Bridget ci somigliamo nella goffaggine che viene fuori in pubblico, in una certa timidezza che condivido con lei. Nel complesso siamo diverse perchè abbiamo diversi desideri e obiettivi nella vita, ma siamo ambedue vulnerabili e romantiche.

E' più facile ingrassare o dimagrire? Che consigli alimentari può darci? Renée Zellweger: Non è facile rispondere a questa domanda: io avevo un nutrizionista che mi seguiva quando dovevo prendere peso - mi dava cibo ricco e salutare, e mangiavo costantemente, non smettevo mai. In ogni caso, forse ingrassare è stato maggiormente fonte di ansia, perché significava anche entrare nel personaggio, ritrovare Bridget, e volevo farlo al meglio. Finito di girare, mi sono rilassata, ho smesso di ingozzarmi e per un po' non ho ordinato pizza - tutto qui!

Avete trascorso il Capodanno a Roma? Avete dei buoni proposito per il 2005? Beeban Kidron: No, io sono stata a Londra con la mia famiglia. A giocare a carte - vincendo, tra l'altro! Quanto ai buoni propositi, il mio è sempre quello di approfittare della mia situazione di privilegio per fare di più per i bambini bisognosi.

Renée Zellweger: Io ho passato la notte dell'ultimo dell'anno a Roma, all'hotel Eden, che mi era stato consigliato da alcuni amici. E' stato fantastico: la cena era squisita (anche se io non ho certo mangiato tutto!) e lo spettacolo notturno dei fuochi d'artificio nel cielo di Roma incredibile. A un certo punto si è creata una commozione, un silenzio irreale, mi sono sentita triste perché festeggiavamo in un momento tragico ed io e i miei amici ci siamo scambiati un sorriso.
Quanto ai buoni propositi, non è facile rispondere, e non ha senso farlo facendo una lista di intenzioni. Diciamo che li tengo per me!