Brad Pitt al Lido per L'assassinio di Jesse James

L'attore accompagna il regista Andrew Dominik alla conferenza di presentazione del film, in concorso alla 64. Mostra del cinema.

Il super divo Brad Pitt arriva al Lido con la splendida famigliola, è evidentemente spossato e di malumore, è paziente e disponibile con i fan ma non con gli esigenti fotografi a caccia di money shots; per fortuna pare che ne sia valsa la pena, perché il film interpretato (e prodotto) da Pitt, The Assassination of Jesse James, è stato applaudito con convinzione. Alcune voci volevano l'attore insoddisfatto del progetto, in gestazione già da diversi anni, ma Pitt smentisce: "Sono molto contento del film, è una pellicola complessa, vicina alla filmografia degli anni '70 più che a quella odierna. Ha avuto diversi montaggi, all'inizio durava quettro ore e mezza, e abbiamo pensato che fosse troppo per il pubblico. Adesso è un film che respira, come un buon vino, e mi piace molto."

"Più che un western - continua Pitt - il film si potrebbe definire un gangster movie, incentrato sulle figure di questi due fuorilegge, Jesse James e Robert Ford, che sognano di elevarsi alla dignità di eroi. Un desiderio che sarà la rovina per tutti e due. Al giorno di oggi sarebbe difficile trovare un equivalente degli eroi popolari dell'epoca, certo non sarebbe George Bush, piuttosto direi un Valentino Rossi."
"Il loro rapporto - interviene il regista Andrew Dominik - è ad un tempo superficiale e molto profondo. In apparenza quasi non esiste, eppure riesca a risucchiarli verso l'isolamento e l'autodistruzione."

Pitt parla anche del suo ruolo di produttore: "Si tratta di un film difficilmente etichettabile che sfugge ai canoni tradizionali, per questo mi ha affascinato. La più grande soddisfazione, come produttore, è portare sullo schermo storie che nessun altro vuole raccontare. Non come regista però, per quello mi mancano gli attributi, e in giro ci sono fin troppi registi che sanno fare il loro lavoro."

Non mancano le domande sulla quadrupla paternità del divo, ripetutamente fotografato negli ultimi mesi alle prese con le esigenze dei piccoli Maddox, Zahara, Pax e Shiloh: "I figli sono la gioia più grande che si possa immaginare, ma possono essere anche fonte di frustrazione. Essere padre mi ha insegnato moltissimo: ho dovuto imparare a organizzarmi, perché ora il mio tempo libero è molto più prezioso. Di sicuro, non dormo più." E si vede.