Sotto la benedizione di Jimi Hendrix e Michael Fassbender
Il Biografilm Festival compie dieci anni ed ha deciso di festeggiare questa ricorrenza con una edizione che, dal 6 al 16 giungo, trasformerà nuovamente Bologna nel centro internazionale dei racconti di vita. Ancora una volta saranno protagonisti piccole e grandi storie, capaci di far riflettere ed emozionare, accanto ad anteprime in arrivo direttamente da grandi vetrine come Toronto, Berlino e Cannes. E proprio con una di queste il festival decide di aprire le danze. Si tratta di All Is By My Side di John Ridley selezionato già dal Toronto Film Festival e presentato a Bologna in Biografilm Europa. Si tratta di uno dei 28 biopic che compongono una sezione neonata, in cui viene dato uno spazio maggiore al cinema di fiction realizzato dai paesi dell'Unione Europea. Il film racconta attraverso lo sguardo di Ridley, Premio Oscar per la sceneggiatura di 12 anni schiavo, il talento di Jimi Hendrix soffermandosi su un anno cruciale per la sua carriera; ossia il 1966 che segna l'incontro con l'amica e mentore Linda Keith e la storica esibizione a Monterey in cui, dando fuoco alla sua chitarra, entra nella legenda del rock.
Della stessa sezione fa parte anche il film di chiusura Frank che, con il bipic di Ridley condivide la tematica musicale e sta facendo parlare di se per la presenza come protagonista di un Michael Fassbender "in incognito". Diretto da Lenny Abrahamson, cui il festival dedica anche una masterclass, e uscito con successo in Inghilterra da due settimane, il film racconta il percorso di una band d'avanguardia dal nome impronunciabile, i Soronprfbs, e del loro bizzarro leader Frank Sidebottom nascosto perennemente dietro una gigantesca maschera di cartapesta. In realtà in questo modo celava anche la sua vera identità, visto che Frank era solo l'alter ego del comico e musicista britannico Chris Sievey.
Concorso e dintorni
Grandi anteprime a parte, il festival è rappresentato soprattutto dal Concorso Internazionale con dieci opere italiane che proveranno ad aggiudicarsi il Best Film Unipol Award per il miglior film, il Best Life Award assegnato al più sconvolgente racconto biografico e il Richard Leacock Award con cui viene premiata la miglior opera prima. A decidere i nomi dei vincitori sarà una giuria formata dal presidente Danny Bramson, produttore di film come Quasi famosi e Vanilla Sky, il maestro del documentario Nicolas Philibert, il regista e sceneggiatore Sebastián Lelio e gli sceneggiatori italiani Ludovica Rampoldi e Marco Pettenello. Continuando a parlare di premi, però non possiamo dimenticare anche il Celebration of Live Award dedicato ai grandi narratori che con le loro opere e la loro vita hanno lasciato un segno profondo nella storia contemporanea. Tra i premiati ricordiamo Marina Abramovic, Judith Malina, Charlie Kaufman, Clint Eastwood e Giuliano Montaldo. Quest'anno, però, in occasione del decennale, il Biografilm Festival consegnerà cinque riconoscimenti attribuiti a Michel Gondry, Danny Bramson, Donn Alan Pennebaker, Nicolas Philibert e Ulay.
What's Culture?
A questa domanda, ossia cos'è la cultura il Biografilm prova a rispondere con l'omonima sezione in cui inserire documentari che esplorano i temi più rilevanti, le testimonianze dei grandi personaggi ed i luoghi che possono essere definiti proprio come le cattedrali dell'elemento culturale. Seguendo questa visione What's Culture ospita National Gallery, ultima illuminante creazione di Frederick Wiseman presentata nei giorni scorsi a Cannes. Il film racconta il brulicare di studenti e turisti, appassionati e curiosi che quotidianamente entra nella National Gallery di Londra, dilaga nei saloni dai colori forti e si lascia guardare dai ritratti nelle grandi cornici. Michel Gondry, invece, offre il suo contributo con Is the Man Who Is Tall Happy?: An Animated Conversation with Noam Chomsky, raccontando dal suo punto di vista Noam Chomsky, padre della grammatica generative e teorico del potere della parola.
Al racconto pieno di humor di Gondry risponde Life Itself, proponendo un documentario celebrativo in onore di Roger Ebert, unico critico cinematografico ad aver vinto un Pulitzer per il suo lavoro. Scomparso l'anno scorso, Ebert ha avuto il merito di amare la settima arte come pochi e di rendere il linguaggio critico alla portata del pubblico. Sarà per questo che un regista come Martin Scorsese ha riconosciuto il suo valore partecipando al progetto come produttore esecutivo.
E per finire, dopo Il Sale della Terra, firmato a quattro mani da Wim Wenders e Ribeiro Salgado, è la volta di un progetto tutto italiano in cui si racconta il viaggio musicale di Claudio Abbado. In modo particolare il documentario L'orcherstra. Claudio Abbado e i musicisti della Mozart, racconta non solamente l'eccezionale direttore d'orchestra ma anche un uomo capace di costruire un ambiente di lavoro dove l'armonia non era solamente strumentale. Il film, diretto da Helmut Failoni e Francesco Merini, verrà presentato in anteprima mondiale il 7 giugno presso il Cinema Arlecchino di Bologna.