Bellaria Film Festival 2011 al via con The Oath e Le quattro volte

Ai nastri di partenza la kermesse romagnola con gli interventi di Enrico Bisi, Gianfranco Pannone e Michelangelo Frammartino e la presenza in cartellone di pellicole come The Oath, già premiato al Sundance.

E' mattiniero l'esordio della ventinovesima edizione del Bellaria Film Festival, mai come quest'anno improntata all'internazionalità e attenta ai nuovi media, e che può vantare già nella prima giornata una buona risposta di pubblico, decisamente numeroso e partecipe. Dopo il risveglio in compagnia de Il ruggito del coniglio, con Antonello Dose e Marco Presta in diretta da Bellaria, oltre ai workshop dedicati al documentario storico e all'uso della tecnica digitale è stato possibile assistere alla proiezione delle opere che concorrono alla categoria Crossmedia Doc, dedicata ai documentari pensati per la fruizione online, che spesso non hanno nulla da invidiare, in termini di idee e sforzo produttivo, ai prodotti destinati al pubblico televisivo.

Nel pomeriggio entra nel vivo, invece, la competizione per la vittoria nel Concorso Italia Doc, con Guañape Sur, in cui il regista Jànos Richter racconta della periodica raccolta di guano presso l'isola peruviana che dà il nome alla pellicola, attività che spesso mette i lavoratori in pericolo di vita. Il documentario, nonostante la durata inferiore alla mezz'ora, offre comunque un punto di vista di forte impatto su questi particolari momenti, in cui gli operosi silenzi dei lavoratori contrastano con l'incessante frastuono degli uccelli, e alle suggestive riprese dell'isola si alternano incursioni nei momenti più privati degli uomini, che, nonostante la fatica e la stanchezza, riescono a godersi le poche occasioni di convivialità. A seguire Pink Gang, finestra sulla realtà di una coraggiosa squadra di donne indiane che si oppongono alle violenze domestiche nei confronti delle loro connazionali, capitanata dall'instancabile Sampat. Il regista Enrico Bisi ci ha raccontato come la donna gli abbia subito accordato la propria fiducia grazie ad una somiglianza con il fratello, scomparso vent'anni prima: una coincidenza fortunata, che ci ha permesso di conoscere una storia di speranza e libertà da una prospettiva privilegiata. La telecamera di Bisi segue Sambat nelle sue battaglie quotidiane, mostrandoci non soltanto la sua verve combattiva, ma anche il suo lato meno eroico: la rudezza con le alunne della scuola di cucito e i suoi accessi d'ira, restituendo allo spettatore un ritratto a tutto tondo, che ci avvicina a questa donna straordinaria e rende ancora più potente il suo messaggio di ribellione. Terza pellicola della giornata nella categoria Italia Doc è La lista del console, che racconta dell'intervento in prima persona del console italiano in Ruanda, volto a salvare centinaia di vite umane dal dramma del genocidio.

Ospite della manifestazione è stato il regista Michelangelo Frammartino, che in un incontro con il pubblico ha ricostruito il percorso verso Le quattro volte, vincitore di un Nastro d'Argento e nominato a tre David. Nell'ambito della rassegna Le opere e i giorni, Gianfranco Pannone ha presentato il suo Ma che storia, un excursus critico, ma non privo di ironia, sulla travagliata genesi dell'unità d'Italia.
In serata, la rassegna Panorama Internazionale prevede due interessanti appuntamenti: The Oath, vincitore del Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival, dove la documentarista americana Laura Poitras indaga i meccanismi della guerra al terrore messa in atto, con sistemi discutibili, dalle autorità statunitensi, e Exit Through the Gift Shop, nominato agli Oscar come miglior documentario, dedicato al mondo della street art e firmato dal suo più significativo portavoce, Banksy.