Ci sono i biopic e ci sono i biopic di Aaron Sorkin, che sono qualcosa di completamente diverso. Il cinema di Sorkin è inconfondibile e, come mette in luce la nostra recensione di Being the Ricardos, tra le sue tre regie questa è la più sorkiniana. I detrattori dello sceneggiatore sono avvertiti. Certo è che il connubio tra l'autore politicamente impegnato e la regina della comicità televisiva anni '50 Lucille Ball, sulla carta, sembrava improbabile. Niente di più sbagliato. Dopo la visione di Being the Ricardos appare chiaro cosa abbia attratto Sorkin nella storia di Lucille Ball tanto da concentrarsi su uno script che in un primo tempo non aveva intenzione di dirigere.
Being the Ricardos è un biopic cerebrale, stratificato, dotato di una struttura rigorosa. Il film condensa in una settimana eventi eccezionali nella vita di Lucille Ball e del marito Desi Arnaz, musicista e direttore d'orchestra cubano co-protagonista della sitcom Lucy ed io. Aaron Sorkin segue la genesi, ideazione e realizzazione di un episodio di Lucy and I, Fred and Ethel Fight, esplorando i meccanismi della tv americana dell'epoca. Mentre Lucille Ball deve districarsi tra le tensioni sul set, una gravidanza accolta con sconforto dagli executive CBS e la crisi matrimoniale con Desi Arnaz, le arriva tra capo e collo l'accusa di avere legami col partito comunista. Nella timeline principale si innestano una serie di flashback che raccontano il primo incontro della Ball col marito e le sequenze in bianco e nero di Lucy ed io ricreate con perizia da Sorkin. Come se non bastasse, il tutto è inserito in una cornice falso-documentaria che contiene una raccolta di interviste a produttori e sceneggiatori di Lucy ed io, tra cui Madelyn Pugh e Bob Carroll, che esprimono il loro punto di vista sugli eventi in retrospettiva. Davvero tanta carne al fuoco.
La versione di Aaron Sorkin
L'aderenza ai fatti non è l'interesse primario di Aaron Sorkin. Non solo il regista comprime nella stessa settimana eventi avvenuti in epoche diverse, ma usa il personaggio di Lucille Ball per fornire la propria versione di un personaggio femminile eccezionale, fuori dai canoni per la sua epoca. Ecco che la scelta di casting di Nicole Kidman (in origine nella mente di Sorkin c'era addirittura Cate Blanchett) acquista senso nonostante il coro di critiche che si sono levate all'epoca dell'annuncio, con i fan che avrebbero preferito di gran lunga Debra Messing, molto più somigliante alla rossa Lucille Ball. Ma Sorkin ha subito messo le mani avanti chiarendo che non era sua intenzione farne un'imitazione e tanto è bastato a smorzare le polemiche.
Per la sceneggiatura di Being the Ricardos, Aaron Sorkin si è basato sull'autobiografia di Desi Arnaz e suoi filmini di famiglia forniti dalla figlia della coppia, Lucie Arnaz. La Lucille Ball che ne emerge è una donna ironica, anticonformista e sicura di sé, lontana dalla casalinga dalla voce roca Lucy Ricardo. Il trucco prostetico sul volto della Kidman, per renderne i lineamenti più vicini a quelli di Lucille Ball, è percepibile, ma non tanto da fagocitare l'attrice nel personaggio. Nonostante l'eccezionale lavoro sulla voce, quella della Kidman non è un'interpretazione mimetica e immersiva, ma mediata e cerebrale tanto quanto le battute che le vengono messe in bocca. Mentre la vediamo attraversare i corridoi degli studi CBS con le mani affondate nelle tasche di eleganti completi pantalone - con uno strepitoso look casual, opera della costumista Susan Lyall - prendiamo atto che, oltre a essere una femminista decisa e disincantata, è lei la vera mente delle gag comiche alla base di Lucy ed io. Ancor più marcato il lavoro di Javier Bardem che, pur non condividendo alcuna somiglianza fisica con Desi Arnaz, ne restituisce verve, calore e fascino latino.
I favolosi anni '50 di Lucille Ball
Affascinato da sempre dai meccanismi produttivi del piccolo schermo, Aaron Sorkin torna a mostrarceli in Being the Ricardos. Il filo conduttore è la cronaca della realizzazione di un episodio di Lucy ed io, dalla lettura del copione alla messa a punto delle gag comiche fino alla registrazione di fronte al pubblico. Lucy ed io era un caposaldo della tv per famiglie degli anni '50 e sbirciare dietro le quinte, assistendo alle riunioni tra sceneggiatori - con l'ottima Alia Shawkat nei panni dell'autrice Madelyn Pugh, una delle poche donne in un universo di uomini - è affascinante. Sorkin mostra lo sconcerto dei funzionari della CBS di fronte alla proposta di Lucille Ball di inserire la sua gravidanza in Lucy ed io, e ne rivela la grande creatività e l'attenzione alla rappresentazione delle donne nelle sue gag nonostante certi suggerimenti degli autori maschi.
Al maschilismo imperante si affianca il Maccartismo. La caccia alle streghe colpisce anche Lucille Ball per certi suoi trascorsi giovanili tanto da costringere il marito a chiamare in causa uno dei principali collaboratori di McCarthy per discolparla in una delle scene clou. Pur non approfondendo troppo la questione, questa sottotrama aiuta a immergerci nell'atmosfera politico-sociale dell'epoca.
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Un film imperfetto, ma ricco di contenuti
Vivace, vigoroso, supportato da una sceneggiatura sagace e da montaggio rapido, a tratti perfino spiazzante, Being the Ricardos corre veloce e le oltre due ore di durata passano in un lampo. A un'attenta disamina il film è tutt'altro che perfetto. Se la ricostruzione delle sequenze in bianco e nero di Lucy ed io è deliziosa, i flashback che raccontano l'origine della storia d'amore tra Lucille e Desi Arnaz sono tanto repentini da disorientare lo spettatore. Ma a risultare traballante è soprattutto la cornice del falso documentario, percepita come un di più, davvero poco utile all'economia della trama. I più maligni punteranno il dito contro il compiaciuto rispecchiamento tra Aaron Sorkin e Desi Arnaz, marito piacione che sprizza fascino da tutti i pori, ma è incapace di rassicurare Lucille Ball sulla sua fedeltà matrimoniale. Il che stona un po' in un ritratto che trasuda femminismo come quello della diva.
Ma Sorkin è un autore appassionato, capace di rendere la materia trattata estremamente interessante da ogni punto di vista la si guardi e Being the Ricardos gode della sua impronta autoriale. A impreziosire il tutto, le performance di un cast davvero al top, con gli strepitosi Nina Arianda e J.K. Simmons nel ruolo delle co-star di Lucy ed io, Vivian Vance e William Frawley. Ma a convincere è soprattutto l'interpretazione di Nicole Kidman che torna a ricordarci quale brava attrice sappia essere dopo un paio di ruoli male azzeccati. Stavolta la Kidman si mette in gioco con un ruolo rischioso di cui fornisce una performance personale, misurata e convincente, creando un ricco mondo interiore per la sua Lucille. Scommessa vinta per lei e per Sorkin e chissà, magari anche l'Academy potrebbe essere d'accordo.
Conclusioni
La recensione di Being the Ricardos evidenzia le qualità di un biopic come Aaron Sorkin sa fare. Un film dal ritmo rapido e dal contenuto vigoroso che si prende tutte le licenze del caso per raccontare gli aspetti della vita di Lucille Ball che lo hanno colpito. Il film dotato di una struttura complessa e stratificata racconta una settimana nella vita della diva di Lucy ed io scavando nei meccanismi della tv americana anni '50. Un plauso alle eccezionali performance del cast capitanato da una Nicole Kidman pronta a prendersi dei rischi in un ruolo delicato da cui ne esce vincente.
Perché ci piace
- Sia che lo si ami sia che lo si odi, Aaron Sorkin non riesce a non essere interessante.
- Nelle mani di Sorkin un biopic divistico diventa un prodotto moderno e stratificato.
- Le interpretazioni sono tutte efficacissime, soprattutto quella di Nicole Kidman.
- Lo spaccato storico sulla tv USA degli anni '50 e suoi meccanismi risulta davvero affascinante.
Cosa non va
- Alcuni squilibri nella struttura, in particolare l'idea del falso documentario risulta poco utile.
- si percepisce del compiacimento nella rappresentazione di Sorkin del marito piacione, ma poco presente Desi Arnaz.
- Tanta carne al fuoco, ma non tutti i temi vengono approfonditi in egual misura.