Perché rivedere Barbie di Greta Gerwig? Semplice: perché è stato il film evento del 2023. Anzi, un evento nell'evento: il cinema autoriale che si smarca dai cliché, risultando accessibile al grandissimo pubblico. Basti pensare che solo in Italia ha incassato ben 32 milioni di euro, piazzandosi al nono posto tra i maggiori incassi di sempre. Mica male. Dunque, l'arrivo in streaming di Barbie, che potete rivedere (o vedere!) su Infinity+, è l'occasione perfetta per riscoprire il mondo rosa ideato da Greta Gerwig e Noah Baumbach, che hanno scritto la sceneggiatura partendo naturalmente dalla leggendaria silhouette della bambola Mattel, immaginando dunque Margot Robbie nel ruolo di Barbie, e Ryan Gosling nel ruolo del bambolotto Ken.
Da qui, lo spunto per un universo in qualche modo condiviso: quello delle Barbie (e quello dei Ken, ovvio) da una parte, e quello reale dall'altra. Quando i due mondi finiscono per incontrarsi, la Barbie "pensieri di morte", come scherza quando viene colta da un'improvvisa preoccupazione, acquisirà una nuova consapevolezza. Del resto, il film di Greta Gerwig, dietro i suoi glitter e dietro la sua fantastica concezione, è un'opera estremamente profonda che parla di emancipazione, di equilibrio di genere, di realizzazione personale. Sposandosi perfettamente con la poetica della Gerwig che, grazie a Barbie, continua il suo percorso iniziano con Lady Bird e proseguito con Piccole donne. Dunque, che l'abbiate amato, che l'abbiate detestato, o che lo abbiate perso in sala, ecco cinque motivi per cui Barbie merita di essere (ri)visto in streaming.
1. Will Ferrell e America Ferrera
Sì, ovvio, se pensiamo a Barbie, pensiamo a Margot Robbie e Ryan Gosling. Eppure, il lato "umano" del film vede protagonisti due eccellenti interpreti: Will Ferrell e America Ferrara. Sono loro, e il loro personaggi, a rendere ancora più concreto il film. Will Ferrell interpreta l'amministratore delegato Mattel, mentre America Ferrera interpreta Gloria, dipendete dell'azienda che accompagnerà Barbie in giro per Los Angeles, come Virgilio fece con Dante nella Divina Commedia. Due ruoli, tra l'altro, che mostrano la perfezione e la percezione narrativa della sceneggiatura: Will Ferrell costantemente sopra le righe, farlocco e irresistibile in un ruolo volutamente caricato, e poi America Ferrera che, con un monologo da brividi, semplifica il concetto dietro Barbie: uomo o donna, c'è bisogno di equilibrio, superando i limiti imposti dal patriarcato.
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2. Le musiche di Mark Ronson e una grande soundtrack
Non solo un accompagnamento musicale, ma un vero e proprio metro stilistico. Rivedere Barbie vuol dire anche riascoltare la colonna sonora composta e prodotta da Mark Ronson, con la supervisione di George Drakoulias. Le musiche, composte anche da Andrew Wyatt, attraversano un po' tutti i generi, dal funky al pop, finendo addirittura per sfiorare il cult, come nel caso del brano I'm Just Ken cantato da Ryan Gosling e diventato un tormentone. Ma la soundtrack alterna poi artisti come Charli XCX, Billie Eilish, Dua Lipa, Sam Smith, oltre a Barbie World di Nicki Minaj e Ice Spice, che ha campionato Barbie Girl degli Aqua.
3. La scenografia
Quello che immediatamente colpisce di Barbie, il mood e il climax generale, che si aggancia alla scenografia di Sarah Greenwood. Il mondo rosa della bambola, tra case impossibili, ville a quattro piani, viali colorati e arcobaleni, è stato ricostruito negli Studi Leavesden di Londra. Dunque, un approccio artigianale, che ha ridotto al minimo il green screen o i VFX. Scelta vincente, capace di colpire il pubblico, vedendo animarsi il mondo con cui avevano giocato da bambini. Scontata, e meritata, una possibile candidatura all'Oscar per Sarah Greenwood.
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4. La sequenza finale
Abbiamo parlato della musica, della scenografia, della tecnica ma... la sequenza che apre il finale è semplicemente strepitosa**. Lì, quando c'è un incontro che vale l'intera visione, arriva forte tutto il cinema e tutta la poetica di Greta Gerwig: il senso assoluto di Barbie, infatti, prende vita e consistenza quando la protagonista si rende conto di essere parte integrante di una storia incredibile, che ha rafforzato i sogni di milioni di bambine. Un momento di grandissimo cinema, commovente e rivelatorio.
5. Una visione... rilassata
Ora, noi siamo fautori del grande schermo, sempre. Tuttavia, difficilmente siete riusciti a vedere Barbie in un clima rilassato, magari senza aver affrontato la calca, la coda al botteghino o l'aria condizionata ghiacciata (il film è uscito a luglio!). Magari il vostro vicino di posto aveva anche la parlantina, e proprio non riusciva a non accendere lo smartphone. Dunque, l'arrivo in streaming su Infinity+ di Barbie può essere l'occasione per una nuova visione più rilassata e più attenta, capace di farvi cogliere ogni sfumatura e ogni dettaglio, permettendovi di godere di uno spettacolo cinematografico che torna a vivere anche in tv. Perché, in fondo, non c'è nulla di meglio: il divano, una grande televisione, e un film come Barbie.