Lo sguardo fisso e vitreo, il sorriso a volte accennato, altre distorto in una smorfia e poi il viso bianco come il gesso. Le bambole e i burattini - così come anche i manichini e certe statue - da sempre sono le comparse predilette nei film dell'orrore, quelle che appaiono al protagonista e sorridono dall'alto di una mensola o dal centro di una stanza in penombra. Che si tratti di bambole antiche e rovinate dal tempo, con gli occhi ciechi o di fantocci dal sorriso malvagio, hanno sempre avuto un piccolo spazio nelle storie da brivido, e in alcuni casi anche un ruolo centrale, come in The Boy o Annabelle.
Leggi la recensione del film The Boy, la paura ha il volto di porcellana
La protagonista di The Boy è una ragazza che accetta incautamente uno strano incarico, quello di badare a Brahms, in una villa un po' spettrale, di proprietà di una coppia anziana e benestante. C'è un piccolo dettaglio: Brahms non è un bambino, ma un fantoccio che i due signori trattano come un bambino vero e proprio. Inizialmente la ragazza non dà importanza a quello che le raccomandano i due datori di lavoro, poi scoprirà che dietro questa situazione così strana c'è un mistero inquietante.
Leggi anche:
Brahms ha un aspetto tetro, con il suo faccino pallido e gli occhi chiari sembrerebbe quasi un piccolo cadavere, ma le bambole riposte da anni nei nostri incubi cinematografici più polverosi e oscuri, hanno personalità (e facce) differenti, espressioni un po' dispettose, sorrisi scolpiti nel legno o ingranaggi meccanici, come quello di Profondo Rosso, manine di porcellana o di plastica. Ricordate Chucky, con i suoi capelli rossi e il suo coltellaccio? E il fantoccio di Saw, che girava sulla sua biciclettina, tra una tortura e l'altra? Ma ce ne sono anche altre, di bambole, forse meno conosciute, ma ugualmente spaventose e le abbiamo tirate fuori da un ipotetico baule per fargli prendere un po' d'aria. Eccole nella gallery che segue.
Bambole da paura, da The Boy a Profondo Rosso (11 foto)
The Boy
Una ragazza viene assunta come babysitter da un'anziana coppia facoltosa, perché si occupi del piccolo Brahms mentre loro sono in viaggio. L'incauta Lauren Cohan non sa ancora che Brahms è un fantoccio, ma dovrà prendersi cura di lui come se fosse un bambino vero, da sola, nella grande villa che certamente nasconde dei segreti. Tra regole da seguire, rivelazioni inquietanti, temporali e notti a lume di candela, The Boy è una storia da brividi perfetta.
Annabelle
Ispirato alle indagini soprannaturali di Ed e Lorraine Warren, The Conjuring regala al pubblico qualche momento di suspence, con la storia di una famiglia che si è appena trasferita in un vecchio casale nel quale accadono cose strane. La vera star del film però è Annabelle, la bambola al centro di alcune delle scene più spaventose, e che addirittura avrà un film tutto per lei. Una curiosità: la ''vera'' Annabelle, la bambola sulla quale si concentrarono le indagini dei coniugi Warren aveva un aspetto diverso, meno sinistro, ma è stata utilizzata una bambola diversa per una questione di diritti commerciali.
The River
A metà tra il found footage e il reportage avventuroso, la serie prodotta dal regista di Paranormal Activity segue l'equipaggio del Magus, che si addentra nella foresta amazzonica alla ricerca di un esploratore scomparso, Emmet Cole. Tra spiriti malvagi e insidie, si ritroveranno davanti ad un grande albero ai rami del quale gli indigeni hanno appeso tantissime bambole che sembrano osservare silenziosamente i nuovi arrivati con i loro occhi ciechi. Uno scenario da incubo, chiaramente ispirato alla Isla de las muñecas in Messico.
Dead Silence
James Wan deve avere una passione per le bambole e i burattini o almeno ne ha intuito il potenziale orrorifico. Prima di The Conjuring aveva girato Dead Silence, incentrato sulla figura di una ventriloqua, Mary Shaw, che alla sua morte fu sepolta con tutti i suoi burattini. E poi di Wan ricordiamo soprattutto l'esordio con Saw...
Saw
Il primo capitolo di Saw sarà ricordato oltre che per le sue sequenze più sadiche e per il personaggio dell'Enigmista, anche per il burattino Billy, che da anni è entrato nell'immaginario collettivo come una delle icone horror più popolari. Le gote rosse disegnate a spirale, i malvagi occhi rossi e l'abitino funebre, ormai sono un must tra i cosplayer e ad Halloween.
Dolls
Quasi una favola dark, questo cult semisconosciuto diretto da Stuart Gordon e prodotto da Bryan Yuzna. Ambientato in una notte di pioggia incessante, il film racconta la storia di una famiglia che chiede rifugio ad un artigiano che costruisce bambole e a sua moglie. Il perché la loro casa sia affollata di bambole sarà svelato durante la lunga, spaventosa notte che vedrà solo due superstiti.
La bambola assassina
Uscito nello stesso anno di Dolls, La bambola assassina ebbe più successo e riuscì a ritagliarsi un posto nell'immaginario collettivo di quel periodo accanto a mostri sacri (in senso letterale) come Freddy Krueger o Jason Voorhees. La storia del bambolotto dai capelli rossicci posseduto dall'anima di un serial killer che finisce tra le mani di un bambino in realtà strappa più di una risata, e lo stesso sarà per i sequel che seguiranno le vicissitudini di Chucky, che è arrivato a sposarsi e mettere su famiglia.
Poltergeist
L'inspiegabile terrore per i clown e per i pupazzi si concretizza nel pagliaccio di Poltergeist, che prende pericolosamente vita grazie agli spiriti maligni che vogliono trascinare la piccola Carol Anne nell'aldilà. Con il suo cappello a punta, le gote rosse e il sorriso malvagio, suscita inquietudine ancor prima che le presenze soprannaturali inizino a manifestarsi.
Magic
Diversi anni prima di conquistare il pubblico con la sua performance di Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti, Anthony Hopkins dimostrava di saperci fare con i personaggi dal carisma fortemente inquietante e a dargli spessore. In Magic ad esempio interpretava un prestigiatore fallito che si esibisce come ventriloquo accanto a Fats, un fantoccio dai grandi occhi azzurri che sembra quasi un suo alter ego in miniatura. Al successo della performance farà seguito una discesa nell'orrore, con il protagonista che inizia a diventare succube del pupazzo.
Quattro mosche di velluto grigio
Quando si parla di Dario Argento, vengono in mente anche le bambole che appaiono in alcune scene dei suoi film, evidentemente perché sono tra quelle che più sono rimaste impresse nell'immaginario collettivo. Parliamo di brevi sequenze di film come Phenomena o Quattro mosche di velluto grigio - nel quale tra l'altro l'assassino indossa anche una maschera da bambola - ma è con Profondo Rosso che l'associazione tra il regista e le bambole si fa più stretta.
Profondo Rosso
In Profondo Rosso le bambole sono quasi un feticcio. Anche se non hanno una grande importanza a livello narrativo, la loro presenza contribuisce a rendere la storia ancora più sinistra. Le inquadrature dei bambolotti dell'assassino, tra biglie, nastri e spilli non le abbiamo dimenticate, così come le bambole che la scrittrice Amanda Righetti trova in casa sua, in una delle sequenze più spaventose. Ma il bambolotto meccanico che fa la sua entrata in scena, rapida e improvvisa, è storia dell'horror nostrano, grazie anche al contributo di Carlo Rambaldi.