Motori rombanti, colonna sonora irresistibile e un cast eccezionale: Baby Driver - Il genio della fuga di Edgar Wright è un musical travestito da heist movie, in cui il demiurgo Doc, interpretato da Kevin Spacey, mette su ogni volta una squadra diversa per realizzare rapine spettacolari. La costante di tutti i colpi è Baby (Ansel Elgort), genio del volante in grado di guidare qualsiasi macchina, anche in situazioni che sembrano impossibili. Il film sta per iniziare una seconda corsa: il 3 gennaio esce infatti in homevideo, in DVD e Bluray e, per i collezionisti, anche con una versione steelbook.
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Jamie Foxx, Jon Hamm ed Eiza González sono rispettivamente Bats, Buddy e Darling, una delle tante gang messe su da Doc per realizzare un furto: il primo è infastidito dal fatto che Baby parli pochissimo e ascolti sempre la musica, mentre gli altri due sono una coppia pronta a sacrificarsi per l'uno per l'altra. Ed è proprio qui che sorgono i problemi: quando si mette in mezzo l'amore, che per Baby è Deborah (Lily James), cameriera conosciuta in un diner di cui si innamora a prima vista, tutto va fuori controllo.
Abbiamo incontrato gli interpreti dei tre criminali a Londra, all'anteprima europea di Baby Driver, dove ci hanno detto qualcosa in più sul silenzio e sul loro esame della patente.
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The Sound of Silence
Il fatto che Baby parli pochissimo innervosisce tutti gli altri personaggi che gli sono attorno, in particolare quello interpretato da Jamie Foxx. Come mai, in una società dove tutti hanno sempre qualcosa da dire su ogni cosa, una persona silenziosa è così destabilizzante? "È vero. È strano, non ci avevo mai pensato, ma è vero" ci ha detto Eiza Gonzalez, proseguendo: "Nel film tutti si chiedono sempre perché non parli: si domanano se sia stupido, cattivo o si creda superiore". Pronta la risposta di Foxx: "Se pensiamo a tutti i più grandi film molti sono così: pensate ai film di Clint Eastwood, in cui si parla poco. O Mad Max: ci saranno 13 battute! I film con personaggi che non parlano ti incuriosiscono: Il padrino per esempio, non parla molto, è silenzioso, è come se riflettesse noi stessi. Questo rende il personaggio ancora più interessante". Secondo Jon Hamm invece: "Sono d'accordo con quello che hanno detto gli altri: in un mondo in cui tutti urlano, condividono e mettono like in continuazione, evitare tutto quel rumore ti rende diverso. Può non essere interessante ma è diverso. Assume valore in una cultura che dà sempre più importanza al rumore".
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Baby you can drive my car
Nel film si guida parecchio: cosa è successo il giorno dell'esame di guida dei tre attori? "Sono passato al primo colpo! Sapevo che sarebbe andata così: non avrei mai potuto fallire" ci ha detto sicuro Hamm. Gonzalez invece: "Non so se è una cosa nota, ma in Messico ti danno la patente quando fai 18 anni, non devi fare l'esame. Questo spiega molte cose! Ma dopo un anno in USA ho dovuto farlo: probabilmente è stato il giorno più angosciante della mia vita. Mi ricordo che ho sudato. L'ho fatto in inglese, anche lo scritto, ho studiato tutto il libro e quella per me è stata la parte più difficile, anche perché sapevo guidare da tempo". Altra storia invece per Foxx: "Non sono passato la prima volta. Ma era in circostanze particolari: c'era la nebbia, guidavo la Ford Ltd di mia nonna, che era praticamente come il Titanic. I parcheggi li facevo sbracciandomi e gridando: "Stiamo imbarcando acqua, capitano!". A un certo punto il tizio mi dice: "Ti ho detto di spegnere le luci?". E io: "Non le ho mai accese". E lui: "Esatto!". 68! Mi ha dato 68. Mancavano solo 2 punti! Ho dovuto rifarlo".
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