Ci siamo quasi: il 24 aprile le sale italiane ospiteranno in massa Avengers: Endgame, il kolossal targato Marvel Studios che risponderà alla domanda sulla bocca di tutti i fan da circa un anno, quando Thanos ha eliminato metà delle forme di vita nell'universo: come faranno i nostri eroi a risolvere il problema? Le teorie su Avengers: Endgame abbondano (e in una recente featurette Robert Downey Jr. ha affermato che nessuno sarà in grado di indovinare come finisce il film), ma questa volta, invece di pensare a ciò che sta per arrivare, abbiamo deciso di fare alcuni passi indietro, con i film Marvel da rivedere prima di Avengers: Endgame, quelli che giustificano maggiormente una nuova visione prima di arrivare a quello che, a detta dei più, sarà il capolinea di questa prima, lunga fase del Marvel Cinematic Universe.
Iron Man (2008)
Impossibile non cominciare da Iron Man, il capitolo inaugurale, quello che ha dato inizio a tutto, tant'è che il secondo trailer ufficiale di Avengers: Endgame lo chiama apertamente in causa con flashback in bianco e nero. Oggi lo diamo forse per scontato, ma se nell'ormai lontano maggio del 2008 il pubblico non si fosse lasciato conquistare dal carismatico genio edonista di Tony Stark adesso non staremmo aspettando impazienti la sua (forse) ultima apparizione in assoluto sullo schermo. E con lui debuttò tutto il resto: il tono scanzonato, le battute brillanti (in questo caso spesso improvvisate, poiché Jon Favreau girò volutamente il film senza una sceneggiatura completa), l'azione mozzafiato e, negli istanti finali, la promessa di un universo molto più grande, suggerito dalla breve presenza di Phil Coulson e poi confermato, in quel primo, mitico post-credits, da Nick Fury: "Sono qui per parlarti della Avenger Initiative."
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Thor (2011)
Dopo un primo indizio celato al termine dei titoli di coda di Iron Man 2, Thor, il quarto film del MCU ci porta oltre i limiti della Terra, per visitare il regno alieno di Asgard, i cui abitanti ispirarono la mitologia nordica che conosciamo. In mano a Kenneth Branagh, quello che poteva essere il primo passo falso del franchise in termini di tono - nei fumetti Thor e i suoi amici parlano in modo invero vetusto - diventa un dramma shakespeariano sui conflitti dinastici, con l'aggiunta di un'ottime verve comica quando l'arrogante Thor, privato dei suoi poteri ed esiliato nel New Mexico, è costretto a imparare da noi per essere degno del trono che un giorno sarà suo. Ciliegina sulla torta, il debutto dell'amatissimo Loki, a lungo ritenuto l'unico antagonista degno di nota nel mondo Marvel, e, nel post-credits, la prima apparizione (ufficiosa) di una Gemma dell'Infinito.
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Captain America: il primo vendicatore (2011)
Primo vendicatore, ma per certi versi fu la fine di un'era: Captain America, il film che introduce le gesta di Steve Rogers fu infatti l'ultimo ad essere distribuito dalla Paramount (anche se, tramite un accordo con la Disney, il logo della major continuò ad apparire dei titoli di testa dei due lungometraggi successivi). L'atmosfera è volutamente d'altri tempi, anche a livello di scrittura (Joss Whedon mise mano al copione per i dialoghi, e dobbiamo a lui trovate filologiche come la menzione della fonduta come doppio senso sessuale), per farci conoscere e apprezzare l'eroe potenzialmente più noioso della Marvel: un soldato che crede in ciò che è giusto, sempre e comunque, anche quando finirà catapultato in un'epoca che non è la sua. Grazie soprattutto a Chris Evans, grande esempio delle scelte di casting nei film Marvel, l'idea di salutarlo definitivamente tra pochi giorni ci sta facendo venire gli occhi umidi.
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The Avengers (2012)
The Avengers, un film che non doveva funzionare, anche a detta di Whedon che, abituato a cast corali nei suoi lavori precedenti, fu ingaggiato apposta per rendere cinematograficamente plausibile il crossover più ambizioso e folle di allora: quattro eroi - Iron Man, Hulk, Thor e Captain America - teoricamente incompatibili ad ogni livello, con l'aggiunta di Hawkeye e Black Widow. Quattro personaggi e quattro mondo il cui incontro/scontro rischiava di essere ridicolo, impossibile da gestire, incomprensibile per chi non avesse visto tutti i film precedenti (la stessa Marvel si aspettava incassi intorno ai 700 milioni di dollari, in linea con l'esito commerciale delle avventure in solitario di Tony Stark). E invece l'alchimia fece miracoli, attirando spettatori occasionali che non avevano visto gli altri episodi del franchise e arrivando persino a dominare il box office annuale, superando tre pesi massimi come Batman, James Bond e la Terra di Mezzo targata Peter Jackson. E poi, tra le scene dopo titoli di coda del film Marvel, arrivò un alieno viola col ghigno beffardo...
Thor: The Dark World (2013)
Ritenuto uno dei capitoli più deboli del MCU, segnato da disaccordi tra la Marvel e il regista Alan Taylor, Thor: The Dark World è il secondo film dedicato al dio del tuono è in realtà importante per come si colloca nella mitologia delle prime tre fasi del franchise: dopo il Tesseract, usato da Loki nel tentativo di conquistare la Terra, questa volta tocca a un'altra sostanza capace di alterare la materia, la Gemma della Realtà. E proprio in questo film, nel mid-credits dove facciamo la conoscenza del Collezionista, sentiamo per la prima volta nominare le Gemme dell'Infinito con il loro nome cosmico, chiarendo dove andrà a parare la trama orizzontale che lega i vari film. Per citare il Collezionista: "One down, five to go."
Captain America: The Winter Soldier (2014)
Niente Gemme in questo caso (anche se una, a nostra insaputa, fa capolino nel mid-credits), ma Captain America: The Winter Soldier, secondo capitolo della trilogia di Captain America è fondamentale sul piano mitologico nel contesto dell'evoluzione di Steve Rogers, costretto per la prima volta a ribellarsi a un sistema al quale si stava lentamente adattando dopo decenni di ibernazione. È anche il primo film Marvel diretto dai fratelli Russo, i quali firmano una spettacolare dichiarazione d'intenti: dopo due ore di complotti e inseguimenti, una delle prime certezze legate al MCU non c'è più, con la caduta dello S.H.I.E.L.D. per mano dello stesso Rogers.
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Guardiani della Galassia (2014)
Il primo annuncio su Guardiani della Galassia fu accompagnato da abbondanti dosi di scetticismo: un film incentrato su personaggi di cui anche moltissimi fan dei fumetti erano per lo più all'oscuro? E invece quella banda di disadattati costretti a lavorare insieme per salvare la galassia riuscì a fare breccia nel cuore degli spettatori, grazie a una colonna sonora da urlo, un cast affiatato e un copione di ferro a cura di James Gunn. Tra le lacrime versate da tutti per il sacrificio di Groot e le grasse risate per frasi come "Incredibile, sto prendendo ordini da un criceto", non poteva esserci introduzione migliore per il lato puramente cosmico del MCU. E poi, ovviamente, l'appiglio alla mitologia tramite la prima apparizione di un certo peso per Thanos e la spiegazione sull'origine delle Gemme dell'Infinito.
Avengers: Age of Ultron (2015)
Parzialmente oscurato dagli attriti di allora tra Whedon e le alte sfere della Marvel Entertainment (successivamente rimosse dal ramo cinematografico), Avengers: Age of Ultron, il secondo film dedicato alle gesta collettive degli Avengers è, col senno di poi, molto più importante di quanto pensassimo, al di là dei suggerimenti visivi legati alle conseguenze delle Gemme e del consueto cameo di Thanos dopo i titoli di coda: come svelato infatti alcuni mesi con l'uscita del primo trailer, il titolo del nuovo film era celato in una battuta detta in questa sede da Stark, che giustifica le proprie azioni alludendo a ciò che ha visto mentre sconfiggeva i Chitauri, specificando "That's the endgame." E sempre col senno di poi, è difficile trattenere il magone quando Rogers ribatte che risolveranno il problema insieme e all'obiezione di Stark - "Perderemo." - risponde "Anche quello lo faremo insieme."
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Captain America: Civil War (2016)
Secondo round per i Russo, che adattano liberamente la controversa miniserie sulla lotta intestina tra eroi Marvel per portare avanti quanto già fatto nel loro film precedente: stavolta in Captain America: Civil War ad essere distrutti sono gli stessi Avengers, indeboliti dagli Accordi di Sokovia e poi definitivamente spezzati dai complotti di Helmut Zemo, raro esempio di cattivo da cinecomic che riesce a portare a termine il proprio piano diabolico. C'è chi si è lamentato della dimensione corale del film, sostenendo che il titolo riferito a Captain America fosse fuorviante, quando in realtà al centro di tutto c'è proprio l'arco narrativo del protagonista, che raggiunge la sua naturale conclusione quando egli decide di rimanere fedele ai propri ideali fino all'ultimo, facendo il sacrificio definitivo: Captain America è "morto", lunga vita a Steve Rogers!
Doctor Strange (2016)
Dopo la tensione "terra terra" dell'ultima avventura di Captain America è toccato al lato più puramente psichedelico del MCU, con Doctor Strange e le vicende ai confini della realtà di Stephen Strange, chirurgo divenuto stregone nel tentativo di recuperare l'uso delle mani. Alla componente visiva molto forte si abbina l'ormai collaudata ironia degli eroi Marvel, con un perfetto connubio delle due cose quando Strange deve affrontare il temibile Dormammu alla fine del lungometraggio: ad oggi, rimane l'uso migliore, in uno dei film singoli, di una Gemma dell'Infinito.
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Thor: Ragnarok (2017)
Buona la terza? Dopo i risultati discreti del primo episodio e quelli discontinui del secondo, Thor: Ragnarok, capitolo finale (?) della trilogia dedicata al dio del tuono punta sulla risata, catapultando Thor in un mondo alieno e sottoponendolo ad ogni tipo di umiliazione mentre lui cerca di imparare una volta per tutte cosa significa essere il sovrano di Asgard. Si ride parecchio, ma non mancano i momenti davvero emozionanti, come quando il defunto Odino, in una visione onirica, ricorda al figlio quanto sia davvero potente. E poi c'è Bruce Banner, che dopo essere stato Hulk ininterrottamente per due anni dopo la sconfitta di Ultron dà il via a un arco narrativo sul rapporto tra le due personalità, che arriverà al capolinea tra pochi giorni.
Avengers: Infinity War (2018)
E con Avengers: Infinity War, arrivò il giorno fatidico dell'arrivo di Thanos, determinato a recuperare tutte e sei le Gemme per rimodellare la realtà a proprio piacimento. Una ricerca che sullo schermo dura quasi due ore e mezza, durante le quali il folle alieno dà del filo da torcere a tutti, fino ad arrivare a quel finale scioccante e inatteso: la vittoria schiacciante del cattivo, che schiocca le dita e così facendo rimuove in modo arbitrario il 50% delle forme di vita nell'universo, tra cui personaggi amatissimi come Groot, Black Panther e Spider-Man. Una situazione disperata, che lascia solo due frammenti di ottimismo: il simbolo che appare alla fine del post-credits sul cercapersone di Nick Fury, e le abilità da stratega di Stephen Strange, che prima di cadere vittima delle azioni di Thanos rassicura l'affranto Tony Stark: "We're in the endgame now."
Ant-Man and the Wasp (2018)
Dopo la conclusione sconvolgente dello scontro tra i nostri eroi e Thanos, era necessaria una parentesi più leggera, ed è esattamente ciò che ci regala Ant-Man and the Wasp la seconda avventura in solitario di Scott Lang, tra inseguimenti in miniatura e usi particolari del siero della verità. Ma c'è anche un piccolo, fondamentale approfondimento mitologico, tramite l'esplorazione dell'universo subatomico noto come Regno Quantico che avrà, in teoria, un ruolo importante nella strategia per sconfiggere Thanos. Come sottolineato da Janet Van Dyne nel mid-credits, occhio ai vortici temporali...
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Captain Marvel (2019)
"Prima degli Avengers c'era Carol Danvers." Così recitava uno dei poster di Captain Marvel, il film che racconta le origini del MCU, per certi versi: siamo nel 1995, Nick Fury non è ancora il direttore dello S.H.I.E.L.D. e per rendersi conto di quanto il mondo sia grande dovrà fare la conoscenza di Danvers, una guerriera mezza umana mezza Kree arrivata sulla Terra per scongiurare una minaccia extraterrestre. Si racconta il passato per guardare al futuro, e ovviamente al presente: dopo il mid-credits, in cui Carol incontra gli Avengers rimasti dopo la Decimazione, appare la scritta che precisa che lei sarà al loro fianco per la resa dei conti finale. E in quel momento, alla proiezione pubblica a cui ha assistito il sottoscritto, è partito l'applauso.