Nel momento in cui scriviamo, il nuovo film Marvel firmato Joss Whedon ha incassato in tutto il mondo 1,321 miliardi di dollari, e negli USA $ 427,070,000. E' evidente quindi che se vogliamo definire Avengers: Age of Ultron un "flop" dobbiamo necessariamente farlo usando le virgolette, perché un film che incassa oltre 400 milioni solo in patria non può che essere un (notevole) successo. Per di più sul mercato internazionale il film si è comportato egregiamente, visto che al momento ha già totalizzato 894,2 milioni (il predecessore aveva totalizzato solo un milioncino in più), una cifra che può ancora crescere soprattutto considerando che in Giappone il film debutterà solo il prossimo 4 luglio.
Però, ed è un sostanzioso però, quei quasi 200 milioni di differenza nell'incasso USA con il precedente capitolo (623,357,910 $) non si possono non notare, o quantomeno, di certo non saranno passati inosservati a casa Disney, che sul film aveva puntato moltissimo con una campagna marketing imponente. Si sapeva fin dall'inizio che raggiungere (e magari superare) gli incassi del capitolo precedente sarebbe stato difficile, ma di certo alla Marvel ci hanno provato in tutti i modi e d'altronde i primi numeri degli analisti a poche ore dal debutto USA erano stati molto molto incoraggianti.
Leggi anche: Avengers: Age of Ultron: 10 cose che potreste non aver notato
Questo record non s'ha da fare
Tutto sembrava procedere per il meglio quando le previsioni parlavano di un debutto da oltre 210 milioni di dollari, ovvero persino superiore a quei 207.4 milioni realizzato dal primo The Avengers e che ad oggi (e, salvo sorprese, ancora per un po') rappresenta il record di apertura per qualsiasi film sul mercato USA. L'incasso reale invece fu di "soli" 191.2 milioni (secondo incasso di sempre) e sebbene successivamente furono tutti concordi col dire che in fondo il debutto di tre anni prima era stato qualcosa di eccezionale e difficilmente ripetibile (un'altra teoria lo vede penalizzato da alcuni eventi sportivi, tra cui il "Match del secolo" tra Floyd Mayweather e Manny Pacquiao), fu evidente fin da subito che qualcosa era andato storto e che il fenomeno Avengers 2 che tutti stavano aspettando da mesi andava necessariamente ridimensionato.
La stanchezza dei supereroi?
Il consenso di pubblico e critica per The Avengers fu plebiscitario o quasi, come raramente era capitato per un blockbuster: 92% su Rotten Tomatoes e il rarissimo A+ come voto su Cinemascore (il sistema di votazione americano all'uscita delle sale). Per Ultron le cose sono andate diversamente, 74% su Rotten e "soltanto" A su Cinemascore. Questi duecento milioni di differenza possono essere quindi attribuiti ad un minore gradimento del pubblico e soprattutto della critica? Nel caso il film davvero fosse piaciuto molto meno ai fan è legittimo pensare che coloro che magari per il primo film siano ritornati in sala per vedere il film una seconda (o terza o quarta...) volta non abbiano fatto altrettanto per Ultron, ma questa può essere una supposizione su cui non avremo mai alcun tipo di conferma o smentita. Sul fatto che, invece, possano essere state le recensioni negative a convincere la gente a non andare in sala, possiamo affermare senza alcun dubbio che non è questo il caso, perché se la critica può in qualche modo essere determinante per film più piccoli, d'autore, o indipendenti, di certo non è mai stata in grado di spostare folle oceaniche o comunque determinare successo o insuccesso di film e franchise di questa importanza. Da questo punto di vista i numeri parlano chiaro.
Leggi anche: I maggiori incassi internazionali di ogni tempo
Si è parlato anche di un possibile primo segno di stanchezza da parte del pubblico verso i tanti (troppi?) film sui supereroi. Ci sembra francamente una teoria improbabile (oltre che terrorizzante e catastrofica per il cinema considerato il numero di progetti futuri da qui al 2020!) e anche qui facilmente contestabile grazie ai numeri: come già detto all'inizio dell'articolo all'estero il film è andato benissimo, anche leggermente meglio del primo capitolo, e anche solo restando negli USA il precedente film Marvel, Guardiani della Galassia, è stato un successo ben oltre ogni aspettativa, addirittura il quarto miglior risultato statunitense per il Marvel Cinematic Universe.
Leggi anche: L'invasione dei supereroi: Guida ai cinecomics di prossima uscita
Va anche notato che il mercato cinematografico USA del 2015 è stato finora in crescita rispetto agli ultimi anni e che fino ad oggi tutti i sequel Marvel (Iron Man 3, Captain America: The Winter Soldier, perfino Thor: The Dark World) avevano sempre fatto molto bene e superato i predecessori.
La sorpresa che non c'è
Quali sono quindi, a nostro avviso, le ragioni di questo "flop"? Le motivazioni sono molteplici, ma sono tutte dovute (per la prima volta) ad una cattiva gestione/valutazione da parte di Marvel/Disney. Per esempio negli USA Ultron è uscito il 1 Maggio, e l'aver anticipato l'uscita all'estero, non limitandola più solo a paesi europei dove vige il doppiaggio (noi italiani siamo ormai abituati all'uscita del 25 aprile) ma anche in tanti altri di lingua inglese (Gran Bretagna, Australia, India, etc etc...) ha causato non pochi problemi: quello forse banale ma molto reale della pirateria ovviamente, ma anche e soprattutto un qualcosa a cui gli americani raramente sono abituati, lo "spoiler".
E per "spoiler" non intendiamo solo la pratica di rovinare il finale a qualcuno (se poi tutti voi siete andati sulle bacheche Facebook di amici e conoscenti americani a dire "Muore Tizio gne gne gne" è un altro discorso), ma proprio il rovinare la sorpresa, un qualcosa a cui noi italiani (e non solo) siamo ben abituati visto che tradizionalmente vediamo arrivare in sala (per non parlare della TV) film chiacchieratissimi con settimane se non mesi di ritardo. Questo non significa che gli americani abbiano rinunciato a vedere il film perché ormai sapevano già tutto, ma sicuramente molte delle loro curiosità erano state in parte già soddisfatte. Soprattutto, quando il film è arrivato negli USA si erano già create tantissime fazioni attorno al lavoro di Whedon, tantissimi attacchi al film ed alcuni aspetti in particolare, tutte cose che non sarebbero potute avvenire (se non successivamente) se il film fosse uscito in contemporanea mondiale.
Leggi anche: Joss Whedon abbandona gli Avengers e scopre il lato oscuro dei fan, della Marvel e di Twitter
Blockbuster senza frontiere
Un altro grosso errore strategico è stato poi quello di portare Whedon e il resto del cast in tour per il mondo molto prima della release americana, soprattutto quando il regista era evidentemente non del tutto soddisfatto del suo rapporto (ormai concluso) con la Marvel. Prima ancora che il film fosse in procinto di arrivare in sala il pubblico nordamericano già sapeva che il regista amatissimo del primo capitolo aveva avuto grosse difficoltà ad imporre la propria visione, che aveva dovuto tagliare tantissime scene (e da subito si è parlato di eventuali extended per il mercato homevideo) e che aveva subito messo le mani avanti per un nuova scena post credits, ammettendo che "non ci sarebbe stata nessuna sorpresa". Nessuno Spider-Man, niente shawarma, nemmeno un po' di amore per quegli spettatori USA che in fondo dovrebbe essere il pubblico ideale per un franchise che più stelle e strisce non si può.
Leggi anche: La Marvel e i finali nascosti: tutte le scene dopo i titoli di coda!
Non fatichiamo a credere quindi che siano stati in molti tra i giovanissimi americani a rinunciare quantomeno ad una delle visioni multiple e magari accontentarsi in qualche modo di una versione piratata. Se non ci è difficile immaginarlo, è perché da (ex?) spettatori di serie B quali siamo stati per molto tempo noi italiani abbiamo vissuto sulla nostra pelle queste identiche brutte esperienze, e abbiamo visto più volte grandi successi commerciali (qualcuno ha detto Guardiani della Galassia?) sciogliersi al caldo sole italiano per ritardi distributivi. Qualcuno qui (vedi caso Star Wars VII) sembra finalmente aver imparato la lezione, aver capito che con il rompersi delle frontiere (virtuali) un fenomeno commerciale e culturale non può più essere costretto, delimitato, gestito a seconda dell'area geografica e delle richieste dei singoli mercati. Ai tempi dei social e del web, un fenomeno con queste caratteristiche è un fenomeno globale.
Che dite, l'avranno capito anche alla Marvel?