Arrow, stagione 6: In nome del padre, del figlio e della freccia

L'arciere della DC Comics torna sugli schermi con una nuova stagione ufficialmente all'insegna del cambiamento, ma in fin dei conti le modifiche sono minime. Non che questo sia per forza un difetto...

Arrow: una foto dei protagonisti tratta dall'episodio Taken
Arrow: una foto dei protagonisti tratta dall'episodio Taken

Dopo l'esplosione di Lian Yu, le cui conseguenze vengono esplorate nel dettaglio tramite flashback, la vita del Team Arrow è cambiata, con Oliver Queen costretto a fare i conti con le sue nuove responsabilità in quanto padre del giovane William. Vecchi e nuovi amici cercano di dargli manforte, ma la vita a Star City non è più la stessa, né per Freccia Verde né per i suoi alleati. Una dura verità che si manifesta nel peggiore dei modi, con il ritorno in scena di Black Siren, l'alter ego malvagio della defunta Laurel Lance proveniente da Terra-2. E le brutte sorprese non sono destinate a finire nell'immediato...

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Piano quinquennale

Nel maggio del 2017 è finalmente giunta al termine la trama orizzontale che aveva dominato Arrow per cinque anni, intrigando e al contempo facendo infuriare i fan: i cinque anni trascorsi dal naufragio di Oliver Queen al suo ritrovamento su Lian Yu, l'isola il cui nome che significa "Purgatorio" ha assunto quel ruolo in tutti i sensi, lasciando la serie in una situazione intermedia in attesa di una vera svolta. Svolta annunciata in occasione del finale della quinta stagione, l'episodio dove la prima fase di Arrow inizia e al contempo finisce, portando dieci anni della vita di Oliver al culmine narrativo ed emotivo e radendo al suolo la location più importante dello show sul piano puramente drammaturgico. Ed eccoci quindi dinanzi al nuovo inizio promesso per la sesta annata, la prima senza il bisogno costante di rivisitare il passato.

Arrow: Stephen Amell, David Ramsey  e Emily Bett Rickards in una scena dell'episodio City of Heroes, premiere della stagione 2
Arrow: Stephen Amell, David Ramsey e Emily Bett Rickards in una scena dell'episodio City of Heroes, premiere della stagione 2

O almeno così credevamo. Tornando a Star City dopo la distruzione di Lian Yu, gli autori sono comunque costretti a mostrarci un paio di squarci di quanto accaduto prima, soprattutto per rispondere nel modo più completo possibile alla domanda che era sulla bocca di tutti dopo la conclusione del quinto ciclo di episodi: chi è sopravvissuto? Una domanda che, col senno di poi, era abbastanza infondata, poiché le regole (scritte e non) della serialità richiedono un minimo di stabilità anche quando si decide di stravolgere il tutto. L'unica vera vittima è quindi il personaggio completamente sacrificabile (Samantha, la madre del figlio di Oliver), mentre Diggle, Curtis e Felicity tornano a rafforzare il Team Arrow insieme alle nuove reclute della stagione precedente (e due di questi nomi erano stati confermati, en passant, nella premiere di stagione di The Flash). Resta l'incognita di Thea Queen, in coma ma ancora presente grazie all'escamotage del flashback che, come annunciato nei mesi scorsi, verrà usato in modo inedito, per esplorare dettagli sconosciuti delle vite dei comprimari (come già visto sporadicamente nel caso di Felicity ai tempi della terza stagione).

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Le colpe dei padri

Stephen Amell in un momento dell'episodio Legacies della prima stagione di Arrow
Stephen Amell in un momento dell'episodio Legacies della prima stagione di Arrow

Eppure, in mezzo a cotanta regolarità delle piccole modifiche di un certo peso ci sono, a cominciare dal nuovo ruolo importante affidato al giovane William, la cui presenza costringe Oliver a andare incontro a ulteriori trasformazioni personali, restando fedele al principio dell'evoluzione del personaggio introdotto già nella prima annata quando l'uomo allora noto solo come il Vigilante decise di rinunciare all'uccisione dei suoi avversari (e in modo più sottile, per i fan del fumetto, si pongono le basi per una possibile eredità supereroistica qualora lo show durasse sufficientemente a lungo). Ed è proprio nei momenti più intimi che la premiere di stagione mette in evidenza il potenziale della serie per esplorare territori nuovi sul piano della scrittura, dando anche a Stephen Amell nuove occasioni per mettere alla prova le sue capacità recitative al di là del comportamento stoico che caratterizza Freccia Verde nell'Arrowverse.

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Bentornata, Laurel!

The Flash 2: Katie Cassidy è Black Siren
The Flash 2: Katie Cassidy è Black Siren

L'altra novità gradita è il ritorno di Katie Cassidy nel cast fisso, ma con una parte diversa: questa non è la Laurel Lance innamorata da sempre di Oliver che è stata uccisa da Damien Dahrk due stagioni fa, bensì la sua controparte malvagia proveniente da Terra-2, nota anche come Black Siren. Una scelta intelligente per due motivi: da un lato, consente all'attrice di tornare in pianta stabile nella variante del ruolo in cui è sempre stata più a proprio agio, lontana dai cliché della love interest dei quali Laurel è più volte stata vittima (letteralmente quando è stato deciso di farla morire); dall'altro, il conflitto che ciò crea con Quentin Lance, tormentato dal non-ritorno della figlia, contribuisce al discorso più generale che la stagione sembra voler mettere in atto sul tema dell'identità, concentrandosi soprattutto sulla dualità che ha sempre dominato la vita di Oliver e ora appare destinata a subire uno scossone, con l'ennesimo smascheramento pubblico dell'eroe. Mentre le altre serie DC della CW sembrano intenzionate a recuperare lo spirito d'altri tempi, Arrow guarda almeno in parte al futuro, promettendo un clima di incertezza generale ad accompagnare le convenzioni del genere.

Movieplayer.it

4.0/5