Sono passati cinque mesi dall'anteprima de Il cecchino al Festival Internazionale del film di Roma ma da allora poco è cambiato, nel cinema italiano e nella situazione del Paese. Molte cose sono invece cambiate nella carriera di Michele Placido, che si prepara a girare due nuovi film, uno a giugno ed un altro, ben più importante e prestigioso, probabilmente ad ottobre o al più tardi a gennaio 2014. Oltre a parlare del suo primo film di genere co-prodotto con Francia e Belgio, in uscita in oltre duecento copie grazie a 01Distribution, Placido ci ha infatti detto la sua sulla situazione italiana, sulla crisi del nostro cinema e ci ha svelato qualche retroscena importante dei suoi prossimi progetti cinematografici. Anche Violante Placido, che nel film interpreta il ruolo della donna del fascinoso gangster Luca Argentero, ci ha raccontato dei suoi progetti musicali e cinematografici mentre il simpatico e aitante attore torinese ci ha parlato della sua esperienza francese e dei suoi progetti futuri in qualità di produttore con la sua Inside Productions. Nel cast del film oltre a Daniel Auteuil ricordiamo gli illustri nomi di Mathieu Kassovitz e un cattivissimo Olivier Gourmet.
Che donna è quella interpretata da Violante Placido in questo poliziesco ad alta tensione?Violante Placido: Il bello di questo film è che siamo di fronte ad un'opera di genere i cui personaggi sono anche molto legati alla realtà. Anna conduce una vita abbastanza normale ma tutto va a rotoli quando il marito decide di inseguire i suoi progetti malavitosi insieme ai suoi compagni della banda. Lei è cosciente di stare insieme ad un uomo pericoloso ma quando prova a cambiarlo si accorge di non esserne capace. Nico è innamorato di lei ma il richiamo dei suoi compagni è più forte. Cosa pensa Luca Argentero del suo controverso personaggio?
Luca Argentero: E' un uomo che non ha recepito il messaggio della sua compagna, si sente talmente legato ai suoi ex compagni di esercito che non riesce a dir loro di no. E' un personaggio pieno di sfumature che cerca di esplorare la zona d'ombra che c'è in tutti gli esseri umani, soprattutto nei criminali, e l'aspetto che secondo me viene meglio fuori da questo film è il legame fortissimo che unisce i componenti della squadra. Lo stesso commissario Mattei interpretato da Daniel Auteuil ha delle zone d'ombra, non è un eroe puro, ma un eroe tormentato che ha i suoi momenti di smarrimento.
Violante lo conosce bene ma Luca Argentero cosa pensa di Michele Placido compagno di set e regista?
Luca Argentero: Michele mi ha diretto ne Il grande sogno ed ho avuto il piacere di lavorare al suo fianco sul set in Oggi sposi, film in cui abbiamo recitato insieme. Michele è un portento, da una parte sopperisce alla mia totale mancanza di preparazione accademica - sottolineo che per il film ho studiato il francese e mi sono preparato studiando i gruppi di ex-militari armati - dall'altra ti mette nella posizione di non essere mai abbastanza pronto per un ruolo, che sia un ruolo piccolo oppure di primo piano. Quando ti dirige sul set ti rivolta come un calzino, tutto quello che hai previsto, studiato e pensato viene completamente stravolto perché riesce a farti fare le cose nell'unico modo in cui non avresti mai pensato che potessero essere fatte. La tua mezza battuta con lui può diventare la tua scena madre ed è per questo che devi stare sempre sull'attenti altrimenti rischi di fare delle brutte figure. Non ti dà punti di riferimento ed è sempre molto stimolante.
Violante Placido: Secondo me abbiamo molto da invidiare al cinema francese, questo progetto è stato possibile perché partiva già di suo con un cast stellare quindi non parliamo nel caso specifico ma la cosa importante da sottolineare è che si tratta di un film di genere, un genere che in Italia non facciamo più da decenni e che i francesi hanno deciso di portare sul grande schermo affidandosi ad un regista straniero. In Italia su questi film non ci punta e non ci crede più nessuno, questo aspetto può e deve far riflettere. Se avessimo un cinema più variegato e stimolante forse gli attori francesi ci verrebbero a lavorare in Italia.
Luca Argentero: La differenza sostanziale sta nelle politiche culturali, un dato significativo credo possa essere rappresentato dal fatto che durante le riprese, ed era in agosto, ho tentato invano di andare al cinema in Francia per vedere il film di Sorrentino e La guerra è dichiarata ma sono sempre rimasto fuori. La verità è che in Francia c'è una grande affezione del pubblico al cinema e i produttori si permettono di spendere tanto perché sanno che avranno un grande ritorno dal pubblico.
Perché in Italia si fanno soprattutto commedie e il pubblico sembra aver perso la voglia di andare in sala?
Luca Argentero: E' raro che nel nostro Paese ci sia corrispondenza tra quello che la gente vuole e quello che la gente ottiene, non succede nel sociale, ed in questi giorni ne abbiamo la dimostrazione, figuriamoci nel cinema. Il cinema è lo specchio della società e questo che stiamo vivendo è un momento emblematico per gli italiani. Non bisognerebbe mai perdere la voglia e l'abitudine di andare al cinema e ve lo dice uno che crede nella gratuità del prodotto, l'unica cosa che potrebbe uccidere per sempre la pirateria.
Michele Placido: Sarà perché sia come regista che come attore mi sento affine ad un genere in cui è protagonista il male più che il bene, ed anche perché è assai più interessante lavorare con i cattivi che con i buoni. Dovremmo imparare a raccontarli di più i cattivi, perché noi qui in Italia facciamo un cinema che non rispecchia la realtà del nostro paese, un paese avvolto da una continua tragedia continua e dalla farsa. Non che le commedie non si debbano fare ma oggi ci sarebbero ben altri film da dirigere e scrivere per spiegare quello che sta accadendo intorno a noi. Basta guardare un qualsiasi telegiornale in questi giorni, ci si ammazza a vicenda in famiglia, ci si suicida per il lavoro e nella politica la parte oscura è assolutamente predominante.
Cosa pensa della situazione attuale italiana?
Michele Placido: C'è bisogno di un rinnovamento culturale del nostro paese, non posso parlare di politica perché non ne ho l'esperienza, per quel che riguarda il cinema però vedo che il paese va da una parte il cinema e la tv vanno dall'altra. Non si può far finta di nulla, dovremmo dare fiducia alle giovani generazioni di cineasti, non possiamo essere di certo noi che siamo vecchi ed incrostati a rinnovare e cambiare il cinema italiano. Vedrei bene Nanni Moretti come ministro delle attività e dei beni culturali, ma se pensiamo che sarà probabilmente Amato a fare il Presidente del Consiglio come possiamo sperare che ad occuparsi di cinema possa essere uno che di cinema sappia qualcosa? Avrei preferito una donna alla Presidenza della Repubblica, gli uomini non vorrei mai più vederli seduti ai tavoli della politica.
Michele Placido: Le riprese del mio nuovo film da regista inizieranno il 15 giugno, è un piccolissimo film autoprodotto ambientato in un'unica stanza e in qualche esterno a Trastevere, c'è una famiglia che discute a tavola durante la cena quando il figlio esordisce con una frase shock. Si intitolerà Prima di andar via e sarà un film che potrà dare visibilità agli attori invisibili del teatro Argot di Roma che conoscono già bene la storia perché interpreti dell'omonima pièce, un film sulla disgregazione della famiglia, sulla depressione dei giovani, sulla società italiana che cade in pezzi. Metterò a disposizione di questi ragazzi la mia esperienza mentre da loro cercherò di trarre una nuova passione. Tre o quattro settimane e saremo già pronti per andare a proporre il film in qualche festival.
Si parla anche di un nuovo film francese per lei, è vero?
Michele Placido: Sì, lo sto preparando e sarà un thriller sentimentale ambientato a Lione prodotto in Francia, sto aspettando la risposta di una grande attrice francese che uscirà quasi sicuramente dal trio Juliette Binoche, Charlotte Gainsbourg, Cécile de France. Il film si intitolerà Le Choix (la scelta ndr.) e le riprese cominceranno tra ottobre e gennaio, non sappiamo ancora bene quando partiremo. Si tratta di una grande storia d'amore tra un uomo e una donna che non hanno figli e che un giorno si ritroveranno a fare i conti con una violenza e con l'arrivo di un figlio inatteso.
Luca Argentero: Uscirà a giugno Cha Cha Cha, la nuova commedia diretta da Marco Risi e sto attualmente girando Un boss in salotto (titolo provvisorio ndr.), il nuovo di Luca Miniero insieme a Paola Cortellesi e Rocco Papaleo che uscirà l'anno prossimo. La mia attività di produttore invece, una piccola isola felice in cui provo a dare libero sfogo a tutti i desideri, ho in progetto ben cinque film, due documentari in post-produzione (uno girato in Amazzonia e un altro in India durante il Kumbh mela, il più vasto pellegrinaggio di massa del mondo ndr.), uno in pre-produzione realizzato con la collaborazione di un grande produttore francese e incentrato sulla generazione dei talent show e una docu-fiction per Sky sul mestiere di chi fa soccorso in alta montagna. Sono un grande appassionato di documentari e questa attività parallela mi stimola moltissimo. C'è qualche progetto in vista per Violante Placido oppure in questo momento della sua carriera c'è solo posto per la musica?
Violante Placido: Dopo questo film mi sono presa un periodo di pausa per dedicarmi al mio nuovo disco, ho fatto un tour insieme a Lele Battista in cui ho anticipato i brani del mio secondo album che si intitola Sheepwolf in uscita a breve e poi c'è nell'aria un nuovo progetto cinematografico con Rolando Stefanelli che sarà tratto dal suo nuovo romanzo, ci sarà sicuramente Stefano Dionisi ma il progetto è ancora agli albori.