Aquaman, il film che continua le vicende del DC Extended Universe, è in uscita il 1 gennaio 2019, finalmente, dopo una lunga attesa. Avevamo già visto l'eroe acquatico impersonato da Jason Momoa in Justice League, ma ora ha un film tutto per sé. Ed è un film magniloquente, grandioso, un giro del mondo che ha dentro di sé materiale che riempirebbe tre film. Ma messo in scena con l'ironia che contraddistingue Jason Momoa. Nel cast, insieme a lui, ci sono Amber Heard, Nicole Kidman, Willem Dafoe, Patrick Wilson e Dolph Lundgren. Dirige il James Wan della saga The Conjuring e di Furious 7, che è stato al timone di una produzione molto complicata. Vi raccontiamo alcune curiosità sul film.
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1. Jason Momoa: Aquaman nel destino
Somigliante o meno all'Aquaman del fumetto, Jason Momoa sul grande schermo ci appare un Aquaman perfetto. Come Arthur, anche Momoa è un "mezzosangue", come lo chiamano nel film, è infatti sempre stato diviso tra lo Iowa e le Hawaii e questo gli ha permesso di identificarsi con lui. Le Hawaii, come le Filippine, Tahiti, le Fijii, hanno il proprio dio delle acque, fa parte della loro tradizione. Ma il "destino" di Momoa non finisce qui. Quando viveva nello Iowa, il giovane Jason studiava proprio biologia marina e il campus era creato completamente a tema acquatico.
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2. Costumi e tatuaggi
Per creare i costumi di Aquaman e degli Atlantidei non si è pensato al solito costume/corazza di metallo. A parte il fatto che sarebbero stati scomodi per le azioni degli attori, non avrebbe senso per delle creature che vivono nell'acqua, così sono stati realizzati dei tessuti che sembravano metallo ma non lo erano. Per Aquaman il team creativo si è attenuto ai colori del fumetto, cercando comunque di dare una veste più moderna al personaggio. Per realizzare il costume si è partiti da una scansione del corpo di Momoa: il top dorato è stato disegnato al computer e stampato con una stampante 3D; il costume è composto da 5 parti diverse, ma è creato per sembrare qualcosa di ininterrotto. Anche i tatuaggi sono indossati, anche se sono ispirati a quelli veri di Momoa, e sono stati applicati dal reparto trucco per oltre 100 volte durante le riprese.
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3. Le armi di Aquaman, tra antico e moderno
Antico e moderno si mescolano in Aquaman anche per quel che riguarda le armi: ci sono i capisaldi di ogni film di fantascienza, come le pistole laser e armi ultramoderne, ma anche oggetti mitologici come i tridenti, simbolo dei personaggi di Atlantide, fondamentali per i combattimenti corpo a corpo. Il fatto che in gran parte il film sia stato girato all'asciutto ha reso possibile utilizzare armi hi-tech: sono state infatti create delle armi collegate a un pannello luci, in modo che potessero illuminarsi. Normalmente si usano armi indipendenti l'una dall'altra che si accendono autonomamente: le armi di Aquaman, invece, comunicavano con un operatore grazie a una tecnologia wireless. Per fortuna si è deciso di girare gran parte delle scene senz'acqua, perché sott'acqua questa tecnologia non avrebbe funzionato. Quanto ai tridenti, dovevano sembrare qualcosa di sacro, come Excalibur, o il Santo Graal, dovevano avere delle iscrizioni: il team degli scenografi è andato a documentarsi al British Museum, in cerca di antiche iscrizioni da cui prendere ispirazione.
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4. Oceania
Aquaman è stato girato nella Gold Coast, nel Queensland, in Australia, sono stati usati tutti e nove i teatri di posa dei Village Roadshow Studios e sono stati creati oltre 50 set. In un film come questo, ovviamente, si usa molto il blue screen, ma James Wan ha cercato il più possibile di usare set materiali che, per le scene girate realmente in acqua, sono stati sommersi in cisterne.
Una cosa fondamentale è stata la creazione di Atlantide, che è stata immaginata come una città di una cultura neoclassica di qualche parte del Mediterraneo, che potesse essere venuta prima del periodo ellenico e del periodo egizio. È stato immaginato che le costruzioni fossero fatte di materiale organico, come il corallo, si trattava poi di capire cosa potesse portare la luce ad Atlantide, visto che i raggi del sole non penetrano fino nelle profondità del mare, così si è pensato alla bioluminescenza: le creature degli abissi si fanno luce da sole grazie ad essa, e Atlantide avrebbe potuto funzionare in questo modo.
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5. Effetto acqua
Una delle scelte del film, come abbiamo visto, è stata quella di girare in una situazione asciutta le scene sott'acqua e, ae questo ha risolto tutta una serie di problemi, ne ha posti altri. In acqua, a differenza di come accade quando si girano scene nello spazio in assenza di gravità, tutto è più complesso: i capelli, ma anche i vestiti, in acqua si comportano in modo molto particolare e, per questa ragione, visto che si è girato in un ambiente asciutto, i capelli di tutti i personaggi sono stati renderizzati in computer grafica. Per fornire agli attori quella sensazione tipica del movimento subacqueo si è giocato dando diverse velocità ai fotogrammi ed è stato usato anche un nuovo elemento tecnologico, la Virtual Production: grazie a questo sistema, se un attore è seduto su un oggetto meccanico che deve replicare una creatura marina che sta cavalcando, mentre gira è possibile guardare l'obiettivo e vedere quell'attore sulla creatura ed inserito nell'ambiente in cui avviene la scena.