Quella di Amazon Prime Video negli ultimi due anni è una crescita importante, "una crescita continua ed enorme" che ha seguito l'ampliamento dei paesi in cui il servizio video di Amazon è disponibile da cinque a duecento nel dicembre del 2016. Ne ha parlato Jay Marine in quel di Londra, nell'aprire Prime Video Presents, una giornata esclusiva dedicata alla presentazione di novità, anticipazioni e approfondimenti riguardo le grandi produzioni firmate dagli Amazon Studios. Un concetto in particolare, tra quelli sottolineati dal Vice Presidente di Prime Video, riguarda l'importanza ed estensione della fetta di mercato alla quale si stanno dedicando, un mercato "che non ha un unico vincitore, che può avere molteplici vincitori".
Lo dimostra la crescita di Amazon Prime Video, pur accanto ad altri colossi dello streaming che pure sono in trend più positivo. La strada scelta da Amazon è quella giusta, lo confermano i risultati, ed è un percorso che andrà seguito e ampliato nei prossimi anni, che già comprende anche eventi sportivi dal vivo e che, soprattutto, ha in programma alcuni nuove produzioni di altissimo profilo. Parliamo de Il Signore degli Anelli, ovviamente, ma l'appuntamento londinese del 2 Ottobre ha evidenziato anche altri annunci di altrettanto valore, incastonati in una giornata ricchissima di ospiti di spicco dalle serie in arrivo da qui ai prossimi mesi, da Julia Roberts per Homecoming, David Tennant, Jon Hamm e tutto il ricco cast di Good Omens, Orlando Bloom e Cara Delevingne per Carnival Row, fino a quell'adorabile Signora Maisel appena premiata con otto Emmy Awards.
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La casa del talento
"Vogliamo che Amazon diventi la casa ideale per tutti i talent", ha spiegato il nuovo capo degli Amazon Studios, Jennifer Salke, con un passato alla ABC e felice di "lavorare senza le pressioni del mondo dei network". La Salke ha sottolineato come già ora ci sia grande varietà nelle produzioni Amazon, dallo sport alle commedia fino a show di alto profilo come Jack Ryan. Proprio dall'eroe creato da Tom Clancy sono iniziate le sorprese della giornata, con l'arrivo del suo interprete John Krasinski sul palco del Curzon Mayfair. Non è la prima incarnazione per lo schermo del personaggio, ma Krasinski si sente fortunato ad aver avuto l'opportunità di renderlo in una serie, "perché c'è tanto materiale incredibile di Clancy che è impossibile sintetizzarlo nelle due ore di un film." Un ruolo da sogno per l'attore che ha sintetizzato questo suo approccio: "L'avrei voluto far sin da ragazzo... ma in TV!". Quello che colpisce di Jack Ryan è la sua evoluzione, quel processo di trasformazione che "ti fa credere che tu possa diventare come lui." La serie è stata la grande novità di fine estate di Amazon, uno show su cui si è puntato molto per consolidare il brand Prime Video. "I miei amici continuavano a dirmi 'abbiamo capito, la serie sta arrivando' vedendo i poster in giro" ha raccontato John Krasinski che ha però anticipato qualcosa sul futuro e la stagione 2 attualmente in produzione, che si arricchirà di molti nuovi personaggi e in particolare un'amica/nemica per Jack.
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Nemmeno il tempo di salutare Krasisnki e sul palco dell'evento sono arrivati Orlando Bloom e Cara Delevingne per anticipare qualcosa di Carnival Row, la serie di cui sono protagonisti che vedremo nel 2019 per a regia di Jon Amiel. Bloom è Rycroft Philostrate, un detective umano che indaga in un mondo popolato da creature mitologiche, per un "fantasy noir come non si è mai visto prima" ispirato al lavoro di Travis Beacham. La Delevigne è invece una fata, Vignette Stonemoss, una sopravvissuta a cui è stato tolto tutto, dalla cultura alla famiglia. "Su questo mi sono concentrata per darle un'autenticità" ha detto l'attrice, che si è dichiarata attratta dai temi sociali e politici di una serie che parte da un contesto fantastico per raccontare problemi della nostra realtà. Più delle parole ha potuto però un'immagine, la prima dei due interpreti in costumi di scena che abbiamo visto in esclusiva, che ce li ha mostrati perfettamente credibili e in parte.
Neil Gaiman e i grandi annunci di Amazon
Abbiamo accennato al Signore degli Anelli che segnerà un punto di svolta importante per Prime Video, ma in casa Amazon non si sono adagiati su questa produzione fondamentale e hanno snocciolato altri importanti annunci nel corso dell'evento londinese. Ci sarà per esempio la sesta produzione originale tedesca, Bibi & Tina, così come una collaborazione in Spagna con Boomerang, Atres Studios e il premio Oscar Tornasol; ci si sta muovendo in Francia per nuovi progetti con case di produzione come Gaumont, Kwai, Carma Picutres & Elza Marpeu, e JD productions & Jean DuJardin; ci sarà spazio anche per l'Italia insieme ad autori quali Leonardo e Maddalena Fassoli e case di produzione come Lux Vide e Wildside. È stata inoltre annunciata la serie The Wheel of Time, tratta dal romanzo bestseller di Robert Jordan che ha venduto più di 90 milioni di copie in tutto il mondo, coprodotta insieme a Sony Pictures.
Ci sarà, soprattutto, una rinnovata e consolidata collaborazione con Neil Gaiman dopo gli adattamenti di American Gods, di cui è in produzione la seconda stagione, e Good Omens, che arriverà in catalogo nel corso del 2019. Non si tratta soltanto di ulteriori adattamenti delle sue opere, ma di produzioni sviluppate direttamente, e in esclusiva, per diventare Amazon Original. "Ad Amazon sono intelligenti, entusiasti, e ti danno degli ottimi spunti su cui lavorare" ha spiegato l'autore britannico che ha poi raccontato come abbia passato anni a spiegare cosa volesse fare per sentirsi rispondere che era troppo strano, mentre quando racconta le sue idee ad Amazon sono subito entusiasti.
Da American Gods a Good Omens
Se la prima stagione di American Gods ci aveva colpiti, un po' di preoccupazione era sorta per i diversi intoppi produttivi della seconda. Ma le parole di Gaiman rincuorano, perché l'autore ha definito il lavoro per i nuovi episodi "pretty glorious" e anche il video dal set che ci è stato mostrato è stato incoraggiante. Non tanto per quanto viene mostrato di scene degli episodi, ma per l'atmosfera che emerge tra gli interpreti, da Ricky Wittle a Ian McShane, che con ironia hanno scherzato su tutto quello che non potevano anticipare, facendo intuire spettacolo, esplosioni e "tanta nudità". Ci hanno conquistati, invece, le clip visionate di Good Omens, sicuramente tra le serie più attese del 2019: i due protagonisti, David Tennant e Michael Sheen, sono assolutamente fantastici insieme e dimostrano anche da pochissimi minuti di aver trovato l'intesa e i tempi per interagire al meglio. Ma non avevamo dubbi al riguardo!
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Neil Gaiman ha però aggiunto qualcosa sulla genesi di un progetto nato dal romanzo Buona apocalisse a tutti scritto nel 1990 insieme al collega e amico Terry Pratchett, raccontando come sia stato difficile trovare qualcuno in grado di realizzare l'adattamento. Un compito spettato a lui, su espressa richiesta di Pratchett prima di lasciarci: una specie di ultimo desiderio impossibile da ignorare. Ma abbiamo approfondito i temi del panel londinese di Neil Gaiman in una sede opportuna che vi invitiamo a leggere.
L'azione e lo spettacolo
"Una serie che ci ha sfidati". Così si è parlato di un altro degli annunci della giornata di Prime Video a Londra, Eco Challenge 2019, gara di endurance multisport presentata da Bear Grylls, un'esperienza che mette alla prova i limiti di resistenza dei partecipanti perché della durata di oltre trecento miglia vissute con una notevole pressione: "Se un partecipante abbandona", spiega Grylls, "tutta la squadra viene squalificata!" La serie va ad accompagnare un altro grande successo di Amazon, quel Grand Tour che tornerà con una nuova stagione fatta di nuove location come Colombia e Mongolia. Ne ha parlato a Londra Andy Wilman, il produttore della serie, che ha spiegato l'approccio del team alla lavorazione, come il gruppo si concentri essenzialmente su ciò che piace fare. "Ogni stagione" ha aggiunto Wilman, "è come registrare un album, con i suoi temi di base e le sue tracce più sperimentali."
Lo sguardo all'Europa
Grand Tour rientra nell'ottica di flessibilità e ambizione di Amazon, che sta spingendo molto sul versante europeo della sua produzione. A qualche progetto in divenire abbiamo già accennato, ma in quel di Londra abbiamo potuto dare un'occhiata più approfondita ad alcuni dei progetti più imminenti, a cominciare da Deutschland 86, nuova stagione di Deutschland 83, ambientata tre anni dopo la precedente e sviluppata ancora da Anna Winger che ha enfatizzato l'entusiasmo con cui Amazon ha seguito e accolto la produzione. "Per la storia," ha spiegato, "siamo stati fedeli alla cronologia degli eventi reali, ma usando personaggi fittizi nel contesto della verità storica." Concedendosi, con ironia, uno spoiler finale: "il muro cadrà!" Si resta in ambito tedesco per Beat, che vedremo prestissimo, il 9 Novembre e che ci immerge nel crimine organizzato di Berlino. Il protagonista lavora in un popolare club tecno della capitale tedesca e viene assoldato dai Servizi Segreti per infiltrarsi sotto copertura nella malavita locale. "Ho vissuto a Berlino per 15 anni" ha dichiarato l'autore Marco Kreuzpaintner "conosco bene la scena notturna della città, la più intensa del mondo", una competenza che dà verosimiglianza e il giusto background a una storia che ha sviluppato sfruttando le possibilità offerte dal lungo formato di una serie.
"Ero stanco della classica struttura in tre atti" ha spiegato il creator di Beat, sottolineando come l'esplosione delle nuova piattaforme streaming stiano stravolgendo il modo di raccontare storie in modo seriale. Un'opinione condivisa dagli autori di Deutsch-les-Landes, serie di tutt'altro stile e approccio, la cui scrittura e regia è stata equamente divisa tra Francesi e Tedeschi: è infatti la storia di un piccolo villaggio francese il cui sindaco, una donna semplice, si rivela un pessimo manager che fa perdere soldi alla comunità e deve trovare un modo per recuperarli per impedire la bancarotta. La soluzione è concedere aree della città a un'azienda che proviene dalla Germania, che porta in paese duecento Tedeschi che dovranno convivere con la popolazione locale. Il regista Denis Dercourt ha parlato di un lavoro svolto in grandissima libertà e autonomia, senza preoccuparsi troppo di assecondare i gusti del pubblico: "Il nostro spirito è stato di fare la migliore serie possibile, troverà da sola il suo pubblico."
La conferma della Signora Maisel
Non poteva mancare, sul palco di un evento così importante per Amazon Prime Video, la serie che più di tutte ha raccolto consensi da parte di critica e riconoscimenti: La fantastica Signora Maisel, accompagnata a Londra dalla protagonista Rachel Brosnahan insieme a Michael Zegen e Marin Hinkle. La chiacchierata londinese è partita dal passato, dal ricordo della prima lettura dello script, del primo provino insieme della Brosnahan e Zegen, della prima esperienza sul set alle quattro di mattina: un punto in comune tra tutti questi momenti, la consapevolezza di essere al lavoro su qualcosa di unico e speciale. In particolare Zegen ha spiegato: "Quando ho iniziato a interpretare Joe, l'ho visto come una specie di villain e sapevo che la gente l'avrebbe odiato. Ma con l'andare avanti della stagione, si capisce che ha molte più sfumature di quanto sembrerebbe."
Si è poi pensato al futuro, a una seconda stagione attualmente in produzione e della quale ci è stata mostrata una sola sequenza ma assolutamente folgorante: lo stesso ritmo, la stessa freschezza, la stessa partecipazione emotiva. "È stato come tornare a casa" ha infatti dichiarato Rachel Brosnahan che ha spiegato come nella stagione 2 de La fantastica Signora Maisel Midge impari molto di più riguardo il mondo delle stand-up, come è lecito aspettarsi. "Il suo mondo" ha confermato "sta diventando molto più grande." Si viaggerà di più, si andrà a Parigi, e ci sarà spazio per scoprire qualcosa di più dei personaggi secondari, con molte più sequenze di gruppo.
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The Romanoffs e Homecoming: le novità imminenti
Se la signora Maisel è una conferma di casa Amazon, il prossimo futuro porterà nel catalogo di Prime Video due novità che possono catalizzare l'attenzione degli spettatori. La prima di queste è The Romanoffs, serie antologica firmata dall'autore di Mad Men, Matthew Weiner, disponibile dal 12 ottobre con un episodio a settimana per otto settimane (inizialmente solo in versione originale, da inizio 2019 anche doppiato in italiano). La cadenza settimanale è particolarmente indicata per questo caso, perché ogni episodio è una storia a sé, quasi un film della durata di poco meno di un'ora e mezza, in cui si racconta di volta in volta di un nuovo personaggio. Punto in comune tra essi, il loro credersi discendenti della famiglia reale russa. Otto personaggi, otto storie, otto nazioni e lingue diverse, perché The Romanoffs ci porterà in giro per il mondo, da Pasadena a Toronto e Hong Kong, per una serie stimolante da scrivere: "in uno show come Mad Men" ha spiegato Weiner "non si può licenziare Don Draper, perché dovrà essere di nuovo lì la settimana successiva. Qui ho potuto scrivere un climax e una risoluzione per ogni nuovo episodio."
L'appuntamento è invece per il 2 Novembre (nella sua versione originale, in attesa di quella doppiata disponibile nel 2019) con Julia Roberts, protagonista di Homecoming, nuova serie della mente dietro Mr. Robot, Sam Esmail. Un thriller vecchio stile, ispirato al podcast omonimo di Eli Horowitz e Micah Bloomberg che l'autore era solito ascoltare, girato con i thriller del passato in mente, con la voglia di trovare le location giuste, costruire i set per programmare i movimenti di macchina nel dettaglio. "La prima prova per una scena complessa è stata drammatica" ha raccontato la Roberts "e mi sono chiesta come avremmo fatto nel tempo previsto", ma tutto è andato alla perfezione grazie alla professionalità di tutto il gruppo. Uno dei tanti aspetti che ha reso l'esperienza, la prima per la televisione dell'attrice, più impegnativa del cinema; un altro è sicuramente il ruolo della Roberts, che dividendosi su due piani temporali ha di fatto dovuto interpretare due versioni diverse della sua Heidi. Un impegno mitigato dalla soddisfazione di recitare accanto a Sissy Spacek che dà vita alla madre della protagonista (omaggiata anche da un richiamo musicale alla colonna sonora di Carrie). A Londra hanno già confermato che ci sarà una seconda stagione di Homecoming, ma le novità per il futuro di Amazon Prima Video non finiscono qui.