New York, estate 2009. Siamo in un hotel a due passi dall'Empire State Building e dal Chrysler Builinding. L'occasione è il junket internazionale di un film, ormai dimenticato dai più, Jumper. E, cosa più unica che rara, il junket è dedicato all'uscita home video. Il protagonista di quel film è Hayden Christensen, che di recente abbiamo rivisto, con piacere, in due serie Disney+, Obi-Wan Kenobi e la recente Ashoka. Ecco, in quei giorni lì, a New York, Hayden Christensen era un attore in rampa di lancio. Era reduce da due film di grande successo, Star Wars - Episodio II: L'attacco dei cloni, e soprattutto Star Wars - Episodio III: La vendetta dei Sith. Ed era il protagonista di un film che avrebbe dovuto diventare una franchise, appunto Jumper.
La sera prima di intervistare Christensen, insieme ad alcuni colleghi lo incontriamo in ascensore. Sorride, è molto cordiale. Gli diciamo che siamo lì per lui, e per il suo film, e che ci saremmo incontrati il giorno dopo. Così, il pomeriggio seguente, all'arrivo alla postazione dell'intervista, Hayden ci fa l'occhiolino ricordandosi di averci conosciuto la sera prima. Hayden Christensen ci è sembrato un ragazzo semplice, alla mano, disponibile. Ed è anche per questo che, istintivamente, gli vogliamo bene. Ma perché vi stiamo raccontando questa storia?
Jumper, un momento di svolta
Perché vi stiamo raccontando Ahsoka e Obi-Wan Kenobi dal punto di vista dell'antagonista, o dell'ospite, dell'attore che era scomparso e che è tornato. E perché il punto di svolta della carriera e della vita di Hayden Christensen sembra essere stato proprio quel film, Jumper - Senza confini. La svolta della vita, perché è durante le riprese di quel film che ha conosciuto Rachel Bilson, che veniva dall'esperienza di The O.C., che sarebbe diventata la sua compagna fino al 2017 (i due hanno una bambina, Briar Rose, nata nel 2014). Ma Jumper è stato anche una sorta di svolta nella sua carriera perché, purtroppo per lui, il film fu un flop. Tanto che la 20th Century Fox, cosa più unica che rara, investì in un massiccio lancio internazionale per l'uscita home video, cercando di recuperare da lì quello che aveva perso in occasione dell'uscita in sala. Non possiamo dire con sicurezza che fu proprio quel film a bloccare la carriera di Christensen. Ma è certo che, dopo quell'esperienza, questa subì una battuta d'arresto. E che da quel momento abbiamo visto l'attore in pochissimi film, fino quasi a perderlo di vista.
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Bloccato nel ruolo di Anakin Skywalker
Fatto sta che Hayden Christensen è rimasto bloccato in quel ruolo, iconico, maledetto e anche tanto amato. Quello di Anakin Skywalker, cioè Darth Vader. Nei due film che ha girato all'inizio del millennio con George Lucas Hayden Christensen era il cuore della storia. Dopo che, in Star Wars ep. I - La minaccia fantasma, era stato un altro attore a interpretare Anakin bambino, Hayden Christensen aveva fatto irruzione in Star Wars ep. II - L'attacco dei cloni nel ruolo di un Anakin diventato ormai adolescente. I capelli corti davanti, lunghi dietro e raccolti in una treccia, erano il look perfetto per un padawan, un apprendista Jedi. Aveva il volto pulito, ancora pieno di fede e di Forza intesa ancora nel senso del lato buono: non accolto benissimo dai fan agli inizi, a posteriori si può dire che il suo Anakin fosse un personaggio molto riuscito. Ma Christensen cominciava a far vedere le sfumature ombrose di quel personaggio, e le sfumature della sua recitazione, in quegli attimi in cui si lasciava andare alle passioni. All'amore per Padme. All'ira, e alla vendetta, per la morte della madre.
Star Wars - Episodio III: La vendetta dei Sith: il punto più alto della carriera
Ed è ovviamente Star Wars ep. III - La vendetta dei Sith il punto più alto della carriera di Hayden Christensen - intesa nel mondo di Star Wars ma anche in assoluto - in quello che è uno dei film più belli dell'intera saga. Qui il suo Anakin è un uomo, uno Jedi la cui Forza è potentissima. E qui, davvero, Christensen può dare spazio a tutta la sua bravura. Ora il look è diverso. I capelli sono più lunghi davanti e ai lati, non c'è più il codino da giovane padawan, i ricci naturali si appoggiano naturalmente sulla fronte e ai lati. È questa l'immagine iconica di Anakin Skywalker che è arrivata a noi. Con questo look e con la veste da Jedi che è diventata nera, prodromo della corazza e della maschera di Darth Vader. È qui che Hayden Christensen può recitare in modo sfrenato, liberare la sua bravura, la rabbia del personaggio. Quegli occhi e quella fronte si aggrottano, gli occhi sono rossi, iniettati di sangue e di veleno, la bocca si stringe di rabbia. Una luce sinistra, la luce del Lato Oscuro pervade gli occhi di Hayden Christensen nei panni Anakin. È una prestazione memorabile, è il cuore della storia. L'angelo è caduto, lo Jedi è diventato un Sith, l'eroe si è tramutato nella sua nemesi.
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Hayden Christensen è fondamentale per la saga
È per questo che Hayden Christensen è sempre stato fondamentale per la saga. È per questo che, alla lunga è stato così amato. È perché ha dato un'immagine a una visione che in tanti, a vedere la trilogia originale, avevamo solo ascoltato, solo immaginato. Quel padre di Luke che prima si credeva morto, e che poi si è palesato, quella trasformazione che ci era stata raccontata finalmente aveva preso corpo. Hayden Christensen era troppo importante per la saga di Star Wars per non farlo tornare. Non a caso, già nella riedizione dei film della trilogia originale (del 2004), alla fine de Il ritorno dello Jedi, l'immagine di Anakin, che nella versione originale di film era quella di Sebastian Shaw, era stata sostituita da quella del giovane Anakin con le sembianze di Hayden Christensen.
Obi-Wan Kenobi: il ritorno di Hayden Christensen
Così, alla prima occasione, l'attore è potuto tornare nei suoi panni. O quasi. Il nuovo corso di Star Wars, quello in atto da quando la proprietà della Lucasfilm è della Disney, è di produrre nuove storie, cercando il più possibile di legarsi alla legacy della saga. Così, in Obi-Wan Kenobi, oltre a riproporre l'amato personaggio, l'occasione era propizia per far tornare Hayden Christensen. Ma in un momento del personaggio che non avevamo ancora visto. L'attore infatti era stato Anakin fino a che non era stato sconfitto proprio da Kenobi in Episodio III. Una volta avvenuta la metamorfosi in Darth Vader, e una volta creata quella mostruosa e affascinante unione tra uomo e macchina, il film finiva. La serie Obi-Wan Kenobi, allora, ha permesso a Hayden Christensen di essere finalmente Darth Vader. Di mostrare nuove espressioni, di attraversare la storia con il suo nuovo look, con i segni delle ferite, con le bruciature. E anche con le ferite nell'anima. Il Vader che incontrava Kenobi, molto prima di quel duello di Guerre stellari, è qualcosa di inedito, di mai visto. E Hayden Christensen ha risposto in maniera magistrale.
Ahsoka: Tra Skywalker e Vader
E anche Ahsoka è stata un'ottima occasione per rivedere Hayden Christensen in un momento della saga. Stavolta, invece, di nuovo nei panni di Anakin Skywalker. E in una serie di scene molto particolari. Lo spunto nasce dal fatto che Ahsoka, da giovane, era stata la padawan di Anakin, come abbiamo visto nella serie animata Star Wars: le guerre dei Cloni. I fatti della serie Ahsoka accadono dopo la morte di Dath Vader. Ma un'ottima idea ci permette di trovare Anakin com'era prima di diventarlo. Avviene in un limbo, in un luogo della mente e dell'anima, un posto tra la vita e la morte in cui Ahsoka Tano arriva dopo aver perso un duello. E qui affronta il suo inconscio, il suo passato, i suoi fantasmi. E tutto questo si chiama Anakin Skywalker. È una creatura nella mente della Jedi. E allora Hayden Christensen, stavolta, può essere tutto. Può essere Anakin, può essere Jedi, può essere consigliere ma anche avversario, amico o nemico. Anticipato da quelle bellissime immagini, in cui di schiena, si allontana nella nebbia e dei flash fanno diventare la sagoma di Anakin quella di Vader, Hayden Christensen in quelle scene è tutto e il contrario di tutto. È il simbolo delle scelte, della forza di volontà, di come si possa scivolare da una parte o dall'altra. Ed è probabilmente la sua migliore interpretazione dai tempi di Episodio III.
Che la Forza sia con te, Hayden
Ahsoka, allora, ancora più che Obi-Wan Kenobi, è stato il modo migliore per riscoprire un attore che ora speriamo di vedere più spesso. E anche di chiederci perché abbiamo dovuto attendere così tanto per vederlo in un ruolo degno di nota. Hayden Christensen aveva tutto. Era bello, era bravo, aveva avuto un ruolo famosissimo come quello di Anakin. George Lucas lo aveva scelto tra duemila candidati. Una serie di film non memorabili (oltre a Jumper ricordiamo anche il thriller Awake - Anestesia cosciente, Decameron Pie), frutto probabilmente di scelte sbagliate. O forse, una sorta di "maledizione" legata ai cavalieri Jedi. Se ci pensiamo, anche Mark Hamill, dopo i tre film di Guerre stellari, è sparito a lungo dalle scene. E anche Carrie Fisher, pur continuando a fare cinema, ha avuto una carriera inferiore alle attese, legata anche ai noti problemi personali. È come se, una volta indossati i panni di uno Jedi, non si potesse più essere altro nell'immaginario delle persone. Un po' come accade, o accadeva, a chi era stato James Bond. Il rilancio che Hayden Christensen ha avuto come Anakin, allora, potrebbe essere l'occasione per tornare a rivederlo sugli schermi. Ma ci chiediamo: ancora nei panni di Anakin o in qualche nuovo ruolo capace di rilanciarlo? Che la Forza sia con te, Hayden.