7500, la recensione: terrorismo ad alta quota

La recensione di 7500, adrenalinico thriller ambientato su un aereo che vede protagonista Joseph Gordon-Levitt, da oggi su Amazon Prime.

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7500: Joseph Gordon-Levitt durante una scena del film

Prendete Joseph Gordon-Levitt, mettetegli addosso una divisa da pilota d'aereo e ponetelo dietro ai comandi di un volo di linea Berlino - Parigi. Poi lasciate che la sua cabina venga presa d'assedio da un gruppo di terroristi islamici mentre l'aereo segue la sua rotta dettata dal pilota automatico e tra i passeggeri si scatena il caos. L'adrenalina non manca, come evidenzia la recensione di 7500, film esordio del tedesco Patrick Vollrath prodotto da Amazon Prime Video la cui visione è fortemente sconsigliata a chi ha paura di volare.

Pochi ingredienti sono sufficienti a Patrick Vollrath a tenere il pubblico incollato alla sedia per novantadue minuti in cui tensione e claustrofobia fanno a gara a chi ha la meglio. In questo contesto si colloca una star con la propensione per il cinema indipendente come Joseph Gordon-Levitt, qui nei panni di Tobias Ellis, giovane copilota americano trapiantato a Berlino, pronto ad affiancare l'esperto comandante Michael Lutzmann (Carlo Kitzlinger, vero pilota di aerei) in un volo di linea Berlino - Parigi. All'improvviso, poco dopo il decollo, un gruppo di terroristi islamici entra in azione seminando il panico e mietendo vittime sull'aereo. Il loro obiettivo? Costringere i piloti ad aprire il portellone e occupare la cabina di pilotaggio. Per farlo non si fermeranno di fronte a niente minacciando di uccidere gli ostaggi compresa l'assistente di volo Gökce, fidanzata di Tobias e madre di suo figlio.

Joseph Gordon-Levitt in 7500 tra aerei e terroristi "ma nel film non ci sono eroi né demoni"

Lo spettacolo ha la meglio sull'approfondimento

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7500: un'immagine del film

Più che la dimensione politica della vicenda, ciò che sta a cuore a Patrick Vollrath è una ricostruzione coerente e realistica di una situazione limite. 7500 lavora sulle interazioni tra attori, sulle coreografie degli scontri e sulla prossemica, sfruttando al massimo gli spazi ristretti della cabina di pilotaggio a scopo narrativo. Oltre a questo spazio angusto, i cui occupanti, in particolare Tobias, diventano portatori del punto di vista sulla storia, il film mostra una seconda location - l'area occupata dai passeggeri - visibile allo spettatore solo attraverso la telecamera di sorveglianza che Tobias ha la facoltà di escludere. Espediente, questo, che gli permette di concentrarsi sul compito arduo che deve portare a termine mentre fuori si scatena l'inferno.

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7500: Joseph Gordon-Levitt in una scena del film

7500 racconta la storia di un uomo qualsiasi chiamato a reagire in circostanze straordinarie. Un uomo dedito al proprio lavoro, che agisce con serietà e antepone il senso del dovere a tutto il resto. Ecco che tornano alla mente esempi come il rigoroso Sully, anche se nel film di Patrick Vollrath c'è un'ulteriore componente. Il pilota di Joseph Gordon-Levitt non deve affrontare solo un'emergenza provocata da un guasto meccanico, ma si trova a dover fronteggiare pericolosi assassini che minacciano i passeggeri di cui lui ha la responsabilità. La componente umana, mai così imprevedibile, è un ulteriore ingrediente che contribuisce ad amplificare il parossismo.

Un set claustrofobico

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7500: una scena del film

La violenza viscerale, brutale, unita a un senso di catastrofe imminente, domina 7500. Ogni ingrediente del film, compresa l'assenza di colonna sonora, a cui vengono preferiti i suoni ambiente, è finalizzato a mantenere la tensione alle stelle, impedendo allo spettatore di rilassare la soglia di un attenzione in un film che si dipana in tempo reale, in cui ogni dettaglio è funzionale all'azione. Tanto è concentrato Patrick Vollrath nel suo esercizio di stile da mettere in secondo piano le motivazioni dei tre terroristi e della loro missione suicida. L'unico tentativo di umanizzazione, al di là di una rappresentazione canonica del topos del dirottatore, sta nella figura di Vedat (Omid Mema), il più giovane tra i terroristi con cui Tobias riuscirà a instaurare un rapporto.

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7500: una scena del film con Joseph Gordon-Levitt

Paradossalmente questo è anche l'unico momento in cui, in concomitanza con il calo di tensione, il film scricchiola per poi riprendersi rapidamente in un finale pirotecnico seppur prevedibile. Niente di nuovo sotto il sole. Ma solido intrattenimento mozzafiato arricchito da performance attoriali di livello. Signori, a bordo!

Conclusioni

Come mette in luce la recensione di 7500, l'opera prima di Patrick Vollrath è un adrenalinico esercizio di stile diretto e recitato con grande perizia che incolla lo spettatore alla sedia per 90 minuti. Suspence, parossismo, tensione e violenza la fanno da padrone facendo passare in secondo piano la necessità di approfondimento della questione terrorismo e dei suoi agenti, ma 7500 assolve perfettamente al compito primario che si è posto: intrattenere il pubblico con un thriller avvincente, arricchito dalla convincente performance di Joseph Gordon-Levitt.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.2/5

Perché ci piace

  • La forza della performance di Joseph Gordon-Levitt e del resto del cast è un punto a favore.
  • Il film si rivela un giro mozzafiato sulle montagne russe che non dà un attimo di tregua allo spettatore.
  • La perizia tecnica del regista si dimostra nell'abilità di coreografare le scene claustrofobiche all'interno della cabina di pilotaggio

Cosa non va

  • L'attenzione all'aspetto emozionale fa passare in secondo piano le motivazioni e l'approfondimento psicologico sulla questione terrorismo.