In sala dal 29 agosto, 5 è il numero perfetto ha aperto la sezione Orizzonti di Venezia 76 e segna l'esordio alla regia di Igort, nome d'arte di Igor Tuveri, fumettista che è quasi un moderno uomo del Rinascimento, vista la sua cura per i colori, la musica, i costumi e i movimenti degli attori.
Adattamento dell'omonima graphic novel, scritta e disegnata dallo stesso Igort, 5 è il numero perfetto ha come protagonista il killer Peppino Lo Cicero, interpretato da Toni Servillo, che scatena una guerra tra clan criminali quando gli viene sottratta la persona a lui più cara.
5 è il numero perfetto, la recensione: vedi Napoli, spera, spara e poi muori
Abbiamo incontrato Igort al Lido di Venezia per questa intervista, dove ci ha detto come sia stato difficile ottenere esattamente quello che aveva in mente dovendo mettere d'accordo un ricco cast e crew e non soltanto la sua immaginazione e la matita: "Per me è stata una prova, perché volevo delle cose molto precise e sono molto testardo, non mi arrendo facilmente: questo ha portato alla necessità di imparare a reinventarsi e a capire che dietro a una tua domanda può esserci una risposta che non ti aspetti. Tutti giorni sul set con Toni Servillo ci dicevamo che l'imperativo era servire la storia, ma la storia è composta anche di tanti non detti: ho cercato di far passare una complessità in cui anche gli ambienti, la città, una Napoli vuota, notturna, piovosa, completamente deserta, nebbiosa potessero trasmettere il vuoto metafisico del personaggio, la sua grande solitudine. E la voglia di trovare delle risposte a cui non è facile rispondere."
La nostra intervista a Igort
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I colori di 5 è il numero perfetto
La graphic novel può contare su un tenue azzurro e pochissimi altri colori molto desaturati, il film invece ha tinte quasi violente per quanto sono forti: un cambiamento di palette cromatica necessario per il regista: "Quando ho fatto il libro la bicromia era una scelta spartana: rinunciavo al colore per raccontare un lungo respiro, una cosa che non si faceva nel mondo del fumetto. La graphic novel è uscita nel 2002, ma ho cominciato a disegnarla quasi dieci anni prima: adesso molti film sono blu, sono tutti azzurri! Questa monotonia cromatica mi annoia molto. Adesso l'ultimo filone è il marrone."
"A me interessava invece ottenere una ricchezza cromatica che rispecchiasse la nostra cultura pittorica: l'Italia è un paese in cui risiede il 75% dei beni artistici mondiali. Voglio che questo patrimonio si veda in un film. Venendo dall'immagine, cerco una ricchezza visiva, una compattezza, una cura che siano lo specchio di un racconto: per me il racconto non è solamente la parola o del dire una storia. Il racconto avviene a diversi livelli: il cinema che mi emoziona e mi fa vibrare è un cinema ricco di invenzioni."