Homeland - Stagione 3

Sono passati quasi due mesi dall'attentato che ha ucciso più di duecento persone. Brody è il ricercato numero uno, sua figlia Dana ha tentato il suicidio, Carrie ha lasciato perdere i farmaci e preferisce la vodka e Saul è costretto a prendere decisioni terribili adesso che si trova a capo della CIA. In ultimo Carrie si trova ad affrontare le ire del comitato senatoriale istituito per scoprire i responsabili dell'attentato e dovrà subire il tradimento del suo più caro amico e mentore.

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Carrie Mathison, furiosa per essere stata tradita da Saul Berenson e convinta che la CIA voglia servirsi di lei come capro espiatorio, decide di passare al contrattacco e organizza un'intervista in cui ha intenzione di rivelare i retroscena sulla collaborazione fra l'Agenzia e Nicholas Brody.

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Costretto a lasciare precipitosamente gli Stati Uniti dopo l'attentato di Langley (di cui è considerato responsabile), super-ricercato in tutto il mondo e per di più gravemente ferito, Nicholas Brody ha trovato rifugio a Caracas, in Venezuela, dove viene tenuto nascosto con il consenso di un boss locale noto con il soprannome El Niño e con la provvidenziale assistenza medica del dottor Graham. Nel frattempo Carrie Mathison è ancora ricoverata nella clinica psichiatrica, nel tentativo di far fronte al suo disturbo bipolare con abbondanti dosi di medicinali; il suo senso di disperazione e di abbandono, tuttavia, sembra ingigantirsi sempre di più con il passare dei giorni. Almeno fino a quando non riceve l'inaspettata visita di un misterioso avvocato, Paul Franklin.

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Con sua grande sorpresa Carrie esce dall'ospedale psichiatrico in cui era stata ricoverata; intanto Dana continua il suo percorso autodistruttivo e lascia la scuola.

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Un misterioso uomo di origini mediorientali arriva negli Stati Uniti nei pressi dei confini statali del Vermont;Carrie, intanto, continua a non prendere le sue medicine.

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Con grandi difficoltà, Carrie finalmente torna in posizione di vantaggio nella ricerca del mandante dell'attentato di Langley. Intanto Dana prende una decisione drastica per la sua vita.

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Saul mette la sua carriera a rischio; Carrie e Quinn cercano di limitare l'investigazione della polizia, mentre il matrimonio di Mira è ad un punto cruciale.

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Saul, accusato dal Senatore Lockhart di aver lasciato tornare Javadi in Iran, riesce a convincere il capo dello staff della Casa Bianca che la sua scelta è stata di natura strategica. Carrie sta conducendo un doppio gioco, facendo in modo che Franklin e Bennett portino la CIA sulle tracce dell'autore dell'attentato.

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Dopo aver recuperato Brody dal Venezuela, Saul e Dar Adal fanno di tutto per disintossicarlo. Saul riesce a mantenere il suo incarico come direttore della CIA mettendo in scacco il Senatore Lockhart e incarica Carrie di convincere Brody a partecipare a una missione in Iran per assassinare il leader dei rivoluzionari per far posto a Javadi.

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Brody si imbarca in una missione importante, ma le sue precarie condizioni mettono a rischio l'intera operazione; intanto Quinn scopre qualcosa su Carrie. Nel frattempo una crisi improvvisa spinge Fara a ricostituire il team.

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Carrie sta monitorando i movimenti di Brody in Iran, Nicholas intanto è nelle mani di Javadi che riesce a organizzare un incontro con il potente Generale Akbari, l'uomo che Saul vuole eliminare.

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Carrie è sempre più coinvolta dal piano di Brody, alla ricerca di una difficile redenzione; Saul intanto pianifica un'ultima e disperata missione di salvataggio.

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